C.1

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C.1
"Ultime e poi puoi andare"
La macchina fotografica scattò le ultime foto, dopo di che il fotografo si alzò e mi fece il pollice in su.
"Finalmente" sbuffai rivestendomi.
"Sabri, servizio fantastico" si complimentò lui prima di andarsene. Andai in camerino e presi la borsa prima di uscire dall'edificio. Appena fuori notai un gruppo di colleghe che ridacchiavano appoggiate al muro.
"Dicono sia un figo" esordì una.
"E dicono anche che non si fa nessuna, è selettivo, o almeno così dicono" commentò un'altra. Sbuffai. Stava evidentemente arrivando un nuovo modello. Le ignorai e salii in auto. Non ci volle molto per arrivare a casa. Appena entrata trovai Zaco che mi corse incontro.
"Ciao piccolo della mamma"
Lo presi in braccio.
"Lo sai che domani arriva un nuovo tipo in agenzia? Mi chiedo come sarà" lo informai nel grattargli la pancia. Restai in piedi fino a tardi per guardare tutti i social e, verso le quattro di mattina, crollai addormentata.

Mi svegliai verso le sette. Oggi avevo tutta la giornata in agenzia per fare dei calendari. Mi vestì e, dopo aver coccolato Zaco per un po' andai al lavoro. Appena entrata notai una piccola calca di modelle che sparlottavano e ridacchiavano da brave oche. Sbuffai cercando di capire cosa stesse succedendo. Dopo un po' ci rinunciai e andai in camerino a prepararmi. Andai nella stanza in cui avrei dovuto fare il servizio oggi.
"Sabri questo è il tuo nuovo collega, Sascha"
Mi voltai.
Un metro e settanta minimo di figaggine racchiusa in un corpo mozzafiato.
"Ciao" salutai, mostrando un cordiale sorriso. Lui mi squadrò ma non mi rispose.
"Iniziamo bene" sbuffai.
"Iniziamo dai" ci esortò il fotografo. Iniziammo a fare il servizio. Il ragazzo nuovo col nome da femmina non si distraeva un attimo, non diceva una parola. O è gay, o è mestruato.
O entrambe.
Finito il servizio il fotografo uscì in fretta per andare a fare un nuovo servizio. Mentre mi struccavo guardavo con la coda dell'occhio il ragazzo.
Sascha. Che nome.
Era veramente bello, ma il suo carattere veramente ti faceva venire voglia di prenderlo a schiaffi. E lo conosco solo da poche ore. Wow.
"Allora ti chiami Sascha" dissi tentando di iniziare una conversazione. Lui mi guardò come se gli avessi chiesto se volesse scoparmi.
"Si." disse semplicemente. Dal suo noto do voce si capiva che non vedeva l'ora di andarsene lontano da me. Sospirai. Finì di prepararmi e me ne andai. Non sarebbe stato facile averlo come collega.

Lovin' you ain't easy || Sascha Burci-LaSabriGamerWhere stories live. Discover now