C.24

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Mi svegliai tra le braccia di Sascha, sotto le coperte bianche del letto d'hotel. Il suo respiro era lento e regolare. Sorrisi e sollevai la testa dal suo petto, mi avvicinai al suo orecchio.
"Buongiorno amore mio" sussurrai lasciandogli qualche bacio sul collo. Lui sorrise e aprì un occhio.
"Amo quando mi svegli così"
Ridacchiai.
"Che ore sono?"
Lui prese il telefono dal suo comodino, rischiando anche di farlo cadere a terra. Guardò l'ora e si tirò su di scatto.
"Oh merda è tardissimo. Oggi abbiamo il pranzo con il capo e tutti gli altri" disse scendendo velocemente dal letto e infilandosi i boxer.
"Aspetta a che ora?"
"12:30"
"E adesso che ore sono?"
"12:35"
"Oh cazzo"
Scoppiammo a ridere mentre ci rivestivamo. In poco riuscimmo ad essere almeno presentabili, così corremmo giù fino alla sala pranzo, dove un lungo tavolo con molte persone ci aspettava.
"Scusate il ritardo" dissi sorridendo imbarazzata, per poi sedermi tra Giulia e Sascha.
"Avete fatto due capriole a letto e avete perso la cognizione del tempo?" rise Giulia. Mi coprii la faccia con le mani, rossa come un peperone e risi.
"Tu e Sal piuttosto?" chiesi cercando di cambiare discorso.
Se io prima ero arrossita leggermente, lei era diventata più calda del fuoco.
"Non si fanno queste domande" disse imbarazzata ma con un sorrisone.
"Uhh quindi le capriole le avete fatte anche voi eh?"
Le tirai una piccola gomitata e Scoppiammo entrambe a ridere.
Osservai il resto del tavolo:

Giuse stava insegnando a Nicole in che ordine si usavano le numerose posate attorno al piatto nelle occasioni importanti, mentre lei (evidentemente senza ascoltarlo) lo fissava con uno sguardo innamorato perso. Nonostante fosse veramente strano vederli insieme, ero felice. Nicole non si era mai trovata bene con i ragazzi della sua età. Li trovata stupidi e immaturi. Era single da così tanto che pensavo le piacessero le ragazze ormai. Invece con Giuseppe sembrava così felice, così tranquilla. Lui era innamorato perso e si vedeva lontano un chilometro. Veniva da sorridere a vederli quando si guardavano o quando si baciavano.

Giulia e Sal bisticciavano per l'ultimo pacchetto di grissini rimasto, poi conclusero il tutto con un dolce bacetto rubato a Sal che sorrise con la lingua tra i denti. Erano la cosa più bella del mondo (dopo il mio Saschino, OVVIAMENTE.). Erano una coppia strana. Salvatore era un cubetto di ghiaccio a tutti gli effetti di solito. Non provava emozioni con nessuno, o almeno non lo dimostrava. Giulia era la classica e già vista ragazza diffidente a primo impatto ma che dopo un'ora, se le stai simpatico, si sarebbe fatta in quattro per te. Non mi sarei mai aspettata di vederli insieme. Ogni loro bacio era una cosa dolcissima. Sembrava che fossero entrambi un po' più dolci insieme.
Alla fine, Giulia ribaciò Sal e, approfittando della distrazione del ragazzo, gli rubò i grissini.
(Autrice: so che questo pezzo su di loro è inutile, ma lasciatemi sognare :c)

Ste stava parlando con Manu, intorno a loro c'era un alone di tristezza. Entrambi scaricati dallo stesso ragazzo. Si sorridevano timidamente ogni tanto. Ste era ancora conciato come un quindicenne depresso, Manu era più un ragazzo appena maturato che cercava di accettare una delusione nel modo migliore possibile. Sembrava si trovassero bene tra di loro. Sperai che trovassero qualcuno adatto a loro, perché lo meritavano.

Marina non c'era. Avevo sentito dire a Giulia e Nicole che, dopo un'accesa lite con Ste, aveva preso un volo Last minute per tornare a Parigi, senza dire niente a nessuno o salutare. Mi dispiaceva per lei. Era una brava ragazza, ma con il ragazzo sbagliato.

Il resto del tavolo era composto da persone che non conoscevo del settore della moda. Modelle, stilisti, fotografi e altro.
Il capo della nostra azienda si alzò in piedi e sbattè delicatamente il coltello contro il bicchiere, per richiamare la nostra attenzione.
"Un attimo di attenzione gente. Oggi siamo qui per ringraziare Sascha Burci e Sabrina Cereseto per il fantastico lavoro che stanno facendo per la nostra azienda. Inoltre, voglio annunciarvi che hanno ottenuto due importanti incarichi con due grandissime e importantissime aziende a Los Angeles e a Tokyo."

"Ehi capo, ci dà le date in cui dovremo andare a Los Angeles e Tokyo?"
Lui si girò, abbandonando la conversazione con gli altri soliti tipi snob che c'erano alle feste di questo genere e gi guardò.
"Sono impegni che dureranno a lungo, so che sarà difficile ma potete farcela. Le date sono-"
"Difficile?"
"Beh stare lontani così tanto non sarà facile per voi ma-"
Mi si gelò il sangue nelle vene.
"Che significa?" chiesi con un filo di voce.
"Non le importa se lei sarà a Los Angeles e il signor Burci a Tokyo per due anni?"

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Scusate per eventuali orrori grammaticali ma non ho ricontrollato.❤

Lovin' you ain't easy || Sascha Burci-LaSabriGamerWhere stories live. Discover now