C.10

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(SGANCIARE LE DOMANDE PER IL #FAQ2 COME OGNI 5 CAPITOLI, SUSU)
(Scusate eventuali errori o orrori grammaticali ma non ho riletto prima di pubblicare♡)

Aprii gli occhi e vidi il tramonto fuori dal finestrino. Era bellissimo. Ancora mezza addormentata mi accorsi della posizione di Sascha accanto a me. Aveva la testa appoggiata sulla mia spalla e una mano sul mio ginocchio, dove col dito tracciava piccoli cerchi immaginari mentre dormiva. Ma che problemi ha uno che muove le dita mentre dorme?
Sorrisi a quella scena incredibilmente tenera e appoggiai a mia volta la testa sulla sua, riaddormentandomi con un sorrisetto in volto.

"Sa', Sa'" ci chiamò Giuseppe.
Mugolai qualcosa e cercai di mettere a fuoco il posto attorno a me.
"Siamo arrivati?" chiesi mezza rincoglionita dalla dormita appena fatta. Sascha sulla mia spalla mugolò e tirò su la testa.
"Si" disse Sal, lanciando un'occhiatina alla mano di Sascha sul mio ginocchio per poi sorridere compiaciuto. Ridacchiai poi scendemmo tutti dall'aereo. Quando accesi il telefono trovai un messaggio di Pietro.
"Come è andato il viaggio? :3"
"Bene, siamo tutti vivi XD"
Misi via il telefono e seguii gli altri fino al nuovo hotel. New York era una città veramente stupenda da quel poco che avevo visto. Non vedevo l'ora di visitarla.
Lasciammo tutti le valigie nelle nostre stanze, poi decidemmo di fare un giro per conoscere la città.

"Ma io voglio l'hot dog!"
"Smettila di frignare Ste!" lo sgridò Giuseppe.
"Ste te lo prendo io l'hot dog!" sospirò Sascha. Prese dai pantaloni il portafoglio e pagò l'uomo del carretto degli hot dog, mentre il suo ragazzo, tutto contento, prese il suo panino.
"Grazie amore" disse lasciandogli un bacio a stampo. Lui borbottò un "mh".
"È una mia impressione o Sa' è un po' distaccato da Ste?" mi sussurrò Sal.
Io annuii appena.
Spostai lo sguardo su Nicole e Giuse. Lei, tenendolo per il polso, correva da una vetrina all'altra trascinandolo dietro, mentre lui la seguiva con un mezzo sorriso in volto. C'è qualcosa di strano.
Continuammo a girare per la città, perdendoci un paio di volte, poi notai una faccia familiare seduta su una panchina a messaggiare. Alzò lo sguardo dal telefono e appena mi vide sgranò gli occhi.
"Sabri? Che ci fai qui?"
"Mar!"
La raggiunsi e la abbracciai, lei ricambiò subito, mentre gli altri ci raggiungevano.
"Ragazzi, lei è Marina Banfi,una mia collega e amica"
"Ciao!" li salutò lei. Notai che il suo sguardo si era fermato qualche secondo di più su Stefano, ma non ci feci caso.
"Vieni a fare un giro con noi?"
"Ok, perché no"

Mentre camminavamo, Marina iniziò a chiacchierare con Stefano.
Sono una cattiva persona se dico che mi piacerebbe se si mettessero insieme, così avrei Sascha tutto per me? Probabilmente si.
Ci fermammo in vari negozi di vestiti, in alcuni di videogiochi, poi andammo nuovamente al nostro hotel.

"Sa', chiudi la finestra, fa freddo" mugolai tra le coperte del mio letto.
"È già chiusa. Hai così tanto freddo?" chiese dolcemente.
"Non tanto... solo un po'"
Lui non rispose e lo sentii scendere dal letto. Poco dopo il mio materasso si piegò sotto il peso di qualcuno, un qualcuno che poco dopo si infilò sotto le coperte con me e mi abbracciò da dietro. Sorrisi istintivamente, sussurrai un "grazie", poi, sfinita, mi addormentai di nuovo.

"Buongiorno piccola"
Aprii gli occhi e, una volta abituata alla luce, lo guardai, sorridendo.
"Giorno Sascha"
"Andiamo a fare colazione?"
"Mh-mh"
Ci preparammo, poi andammo giù a fare colazione, dove già gli altri ci aspettavano.
"La bella addormentata e il drago che dormiva milioni di anni nella caverne delle favole esistono allora" disse Sal ridacchiando. Gli feci la linguaccia e presi posto.
"Ma mia sorella e Giuseppe?"
"Saranno ancora in camera"
"Vado a chiamarli" detto questo mi alzai e raggiunsi la loro camera. Pensando che stessero ancora dormendo entrai senza bussare.
"Nicole! Giuseppe!" urlai sgranando gli occhi a quella scena. Nicole era distesa sopra Giuseppe, teneva le mani tra i suoi capelli e lo baciava con foga, mentre lui ricambiava il bacio tenendo una mano sulla schiena di mia sorella e l'altra mano sotto la sua maglietta.

Lovin' you ain't easy || Sascha Burci-LaSabriGamerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora