C.26

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Sascha's pov

Entrai nell'azienda masticando la mia gomma da masticare. Stranamente ero in perfetto orario. Alzai il collo della polo per coprire il livido violaceo che mi aveva lasciato Lapo la sera prima.
No, non avevamo fatto sesso. Lo avevo fermato prima.
Le sue parole mentre si rimetteva la maglia per andare via mi continuavano a ronzare in testa:
"Te ne pentirai."

Uscii dai miei pensieri e notai che, in tutti i corridoi in cui passavo per andare al camerino, la gente mi lanciava occhiatacce.
Che cazzo aveva combinato Lapo?
Cambia direzione e andai verso il suo ufficio. Entrai sbattendo la porta dietro di me con rabbia.
"Che cazzo sta succedendo?" ringhiai appoggiandomi alla sua scrivania. Lui alzò gli occhi dalle scartoffie che stava leggendo annoiato e mi guardò. Si levò gli occhiali e, con calma, si mise comodo appoggiando i piedi sul tavolo e le mani dietro alla testa.
"Ma ciao Sascha. Non si saluta più?" chiese con un sorrisetto.
"Cosa. Cazzo. Hai. Fatto. Perché tutti mi guardano così? Che cazzo gli hai raccontato?"
Strinsi i pugni, sentendo quasi le unghie entrare nella pelle.
"A ognuno ho raccontato qualcosa di diverso, il resto l'ho lasciato fare ai rumors. Sono incredibili le storie che ne sono uscite fuori."
"Cosa hai raccontato?."
"Uh beh ne ho dette troppe per ricordarmele tutte. Ad alcuni ho detto che picchi la tua ragazza, ad altri che la tradisci, ad altri che stavi con più persone insieme senza sentirti in colpa, ad altri che ha stuprato più volte il tuo ex, come si chiama?, Stefano! Insomma, ho lasciato spazio alla fantasia. Alcuni pensano anche che tu spacci ai minorenni"
"Cosa... perché?!" lo guardai disgustato.
"Probabilmente perché i ragazzini pagano di più per la droga?"
"Intendevo perché hai detto queste cazzate in giro"
Lapo mi guardò cercando di capire se stessi scherzando, poi si alzò e si appoggiò anche lui alla scrivania, facendo restare i nostri volti a pochi centimetri.
"Perché non accetto un no. Soprattutto a letto."
Io lo fissai dritto negli occhi.
"Quindi se non ti do il culo mi fai odiare da tutti finché non mi licenziano?"
"Esattamente."
"No. Non esiste. Amo la mia ragazza e non la tradirò. Scordatelo."
Lui scoppiò in una fragorosa risata.
"Vedremo."

Mi buttai sul letto della mia stanza, facendo un lungo sospiro. In quel momento volevo solo affogare tra le coperte e i cuscini.
Amavo sia Sabri che il mio lavoro. Non potevo farmi licenziare ma non potevo neanche tradire l'amore della mia vita.
Non l'ho ancora chiamata da ieri sera. Non riuscirei a guardarla in faccia sapendo che sul mio collo ci sono i segni delle labbra di Lapo.
Lapo.
Se non stessi con Sabri gli sarei già saltato addosso. Con quell'aria un po' da nerd sfigatello, quando si tratta di romanticismo o erotismo è una bestia. È in grado con un solo sguardo di fare cose che gli altri, anche esperti, non riescono a fare neanche a letto. Era il Mr.Grey della realtà insomma.
Ma io stavo con Sab, ero innamorato perso di lei, la amavo con tutto me stesso e non l'avrei sostituta con nessuno al mondo.

Il rumore della porta che si chiudeva mi fece svegliare da quella specie di strana trance in cui ero entrato. Alzai la testa poi la ributtai tra le coperte, vedendo il mio coinquilino entrare in stanza.
"Ciao Ste"
"Ciao Sascha che non capisce che non voglio essere chiamato così" ridacchiò lui. Risi appena.
"Ciao Sbuci. Va meglio?"
"Yup. Ti vedo giù mate. Il grande capo della grafica Mr.Grey non è stato soddisfacente a letto?"
Gli tirai un cuscino mettendomi seduto sul letto.
"Smettila scemo. Mi sta minacciando. E non me lo sono scopato."
"Ti sta minacciando? Come?"
"Se non me lo scopo mi fa odiare e licenziare"
"Non credo sia il momento migliore per darti questi, vero?..."
Allungò una mano mostrandomi due biglietti aerei per Los Angeles.
"Cazzo è vero... la sorpresa per Sabri. Con tutto sta casino me ne stavo dimenticando"
"Sono per il week end. Vai da lei e parlale"
Annuisco.
"Grazie mate"
"Vieni qua scemo" rise e aprì le braccia. Sorrisi e lo abbracciai.

Quando stai male gli amici e i loro abbracci sono la miglior medicina.
Non finirò mai di ringraziarli.

Lovin' you ain't easy || Sascha Burci-LaSabriGamerTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang