Sul treno per casa

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Il treno di Hogwarts era in partenza, il motore già produceva un rumore infernale e il fumo si alzava in cielo in morbidi sbuffi. Gli studenti si affrettavano a trovare scompartimenti liberi, per non dover passare l'intero viaggio in compagnia di gente spiacevole.

 
Lady Carmilla, all'interno della propria gabbietta, soffiava e agitava frenetica la coda, mostrando pienamente il suo dissenso . « Fa' silenzio! » esclamò Asteria esasperata « Ti prometto che, non appena partiamo, ti lascio libera ».

Ma la grossa gatta siberiana non accennava a calmarsi, così Asteria la coprì col proprio mantello, sperando così di farla perlomeno quietare. Seduto dinanzi a lei, Sean armeggiava con la gabbia del suo gufo, che non la voleva sapere di chiudersi. Il gufo di Sean si chiamava Myron, come Myron Wagtail delle Sorelle Stravagarie: Sean stravedeva per quel gruppo. Ma Myron era un gufo cornuto un po' spelacchiato, con uno dei due lunghi ciuffi di penne che gli sormontavano il capo mancanti e che, secondo Asteria, era estremamente brutto. La ragazza lo sopportava a fatica, difatti l'anziano Myron, già appartenuto alla sorella di Sean, stridiva senza sosta alternando i versi fastidiosi con secche beccate sulle sbarre della gabbia.


« Non puoi lasciare libera Lady Carmilla! Verrebbe subito a dar fastidio a Myron e potrebbe graffiarlo » controbatté subito Sean.

Asteria gli rivolse un'occhiata tagliente « Non vedo dove sia il problema ». Sean alzò gli occhi al cielo ma non disse nulla, e la ragazza tornò a guardare fuori dal finestrino.


« Quei rincitrulliti dei Tassorosso ci stanno mettendo una vita » mormorò più a se stessa che all'amico, « Non che i Grifondoro siano da meno... » aggiunse con sguardo rabbuiato.

Sean non si sorprese: succedeva spesso che Asteria inveiva contro le altre Case, ma il più delle volte per abitudine che altro. Eppure quel giorno sembrava più irritata del solito e Sean non poté fare a meno di chiedersi se fosse ancora arrabbiata per la scorsa sera, di cui tra l'altro non avevano più parlato e su cui il ragazzo ci si era interrogato per gran parte della notte.

Per Sean era ancora un mistero il motivo che aveva reso tanto suscettibile Asteria e, come al solito, toccava a lui pagarne appieno le conseguenze. Difatti quella mattina invece di chiarimenti, da parte dell'amica erano giunte solo occhiate gelide e borbottii pronunciati a mezza voce, che avevano tutta l'aria di essere delle fatture.


Dal canto sua Asteria era stufa delle occhiate interrogative che continuava a lanciarle Sean, come se avesse davanti una fiera affamata pronta a divorarlo. Trovava ben più facile rimuginare in silenzio, indirizzando il proprio sguardo su tutto tranne che sull'amico. Odiava comportarsi così con Sean, sapeva che lui l'avrebbe ascoltata e probabilmente in questo momento non aspettava altro, ma alcune volte Asteria non sapeva far altro che reagire tenendolo il più lontano possibile dai propri pensieri. E poi cosa avrebbe dovuto dirgli? Sean non avrebbe capito, o perlomeno frainteso, quello che lei provava. E probabilmente non avrebbe neppure compreso la preoccupazione che si animava in lei, alla vista di Daphne e Draco assieme.

L'improvviso pensiero del ragazzo la colse alla sprovvista, provocandole un brivido di dispiacere lungo la schiena. Involontariamente i pensieri le corsero alla scorsa sera e al breve, ma spiacevole, sguardo che Draco le aveva indirizzato. Uno sguardo vitreo e senza consistenza, come se egli stesse guardando distrattamente fuori dalla finestra. L'aveva fatta sentire insignificante e, quel che era peggio, l'aveva fatta sentire completamente disorientata. Quei pensieri cupi infettarono il suo umore come nubi cariche di pioggia.

 
L'ultimo fischio che avvisava l'imminente partenza del treno, la trovò così immersa nei propri pensieri da spaventarla. Sean rise quando la vide sobbalzare come una bambina, proprio nel modo in cui successe la prima volta che la vide quattro anni fa, quando si strinse a Daphne spaventata, perché non aveva mai preso un treno in vita sua. Sembrava ancora così indifesa allora, troppo fragile per essere lasciata da sola persino in un mondo protetto quale era Hogwarts.

Come una stella nel buio (Harry Potter ~ Drastoria)Where stories live. Discover now