Debolezze e paure

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  Entrato in bagno Draco si poggiò al lavandino, come se stesse per crollare a terra e quello fosse l'unico appoggio disponibile. Aveva il respiro affannato e il battito tachicardico.

Il riflesso, nello specchio, gli restituiva uno sguardo sconvolto.

Aprì il rubinetto e lasciò che l'acqua scorresse. Stringeva spasmodicamente i bordi del lavabo, sempre più pallido in volto.

Si allentò la cravatta, sbottonandosi un po' la camicia, quando sentì il respiro farsi più strozzato, per poi sciacquarsi frettolosamente il viso con l'acqua gelida, senza curarsi di bagnare i capelli e la camicia.

C'era una ragione per cui aveva cercato di evitarla, pur sapendo che sarebbe stato impossibile. Non era capace di reggere ad un confronto con lei, mantenendo intatte le convinzioni che lo facevano andare avanti.

Lasciò che le gocce d'acqua gli scorressero lungo il viso come lacrime. Si guardava allo specchio come se volesse lanciare una maledizione senza perdono alla persona che gli restituiva lo sguardo.

D'un tratto sentì una seconda presenza nel bagno. Una figura opalescente gli arrivò alle spalle e, girandosi, si trovò di fronte Mirtilla Malcontenta.

« Uh, va tutto bene? » gli chiese lei, con quella sua vocetta acuta. Lo guardava interessata, la testa reclinata da una parte e un sorrisetto gentile sul viso.

« Posso darti una mano? Se vuoi con me puoi parlare » si offrì, fluttuando sempre più vicina al ragazzo.

Sul volto di Draco si dipinse un'espressione di puro disgusto « Vattene » ordinò con voce che trasudava il medesimo sentimento.

Mirtilla incrociò le braccia al petto, indispettita « Non è molto educato, trattar male chi cerca di aiutarti! » esclamò con la vocetta divenuta lagnosa e prossima alle lacrime.

Draco si voltò completamente verso il fantasma. « Ti ho detto di andartene! Vai via! » gridò.
Mirtilla indietreggiò, spaventata.

« Non ho bisogno di nessuno! Men che meno di uno stupido fantasma piagnucoloso! ».

Mirtilla Malcontenta volò via attraverso i muri, con un ultimo ululato di tristezza per essere stata trattata tanto malamente, il quale riverberò per tutto il bagno.

Ben presto Draco si rese conto di quanto poco tempo aveva a disposizione. Le lezioni erano per lui insopportabili: tutte quelle ore seduto in classe a fingere di ascoltare e prendere appunti, quando invece poteva mettersi all'opera.

Non riusciva a pensare ad altro, in ogni singolo istante. Eppure più ci pensava, e meno aveva idee su come riuscire nel suo obiettivo.

Ma non poteva ignorarlo, perché lo sentiva bruciare sul suo braccio, come una presenza. Si sentiva sempre osservato, ogni suo pensiero leggibile.

Era come avere costantemente un cappio attorno al collo, che si stringeva ogni giorno.

Ma il problema di come uccidere uno dei maghi più potenti della storia, non era l'unico che lo affliggeva. No, certo, c'era anche l'altra cosa. L'altra richiesta dell'Oscuro Signore.

Doveva trovarlo, ma non sapeva dove. Il gemello mancante. Il doppio di quello che si trovava da Magie Sinister: l'Armadio Svanitore.

Per questo ogni pomeriggio si aggirava di nascosto per il castello, cercando di dare nell'occhio il meno possibile, per trovarlo. Non gli importava dello studio, delle ricerche in biblioteca o del Quidditch; tutto passava in secondo piano adesso che viveva nell'incertezza. Finché non fosse riuscito a trovarlo, ad essere sicuro che il piano da lui stesso congegnato poteva avere esito positivo, in ogni istante tutto poteva crollare sotto i suoi piedi.

Come una stella nel buio (Harry Potter ~ Drastoria)Место, где живут истории. Откройте их для себя