Horcrux

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  Uscì dall'Infermeria ancora scossa. Aveva lasciato Draco che riposava. Era riuscito a riprendere facilmente sonno dopo che Asteria si era impegnata per tranquillizzarlo.

Draco le aveva detto che la amava. Quelle parole bruciavano ancora su di lei, come il bacio che le aveva dato subito dopo. Lo si poteva notare dalle sue gote colorite e dal sorriso timido che non accennava a scomparire dal suo viso.

«Cos'è quello sguardo trasognato, Greengrass? Tu e Malfoy avete fatto ancora i piccioncini?».

Non lo aveva notato prima che parlasse ma, poggiato contro il muro del corridoio, Theodore Nott la guardava, con tutta l'impressione di chi la stava aspettando.

Asteria provò a ricomporsi.

«Sono solo andata a vedere come stava. E questi non sono affari tuoi, Nott», senza dare il minimo segno di cedimento.

«Siete così ridicoli. Non vi importa di nulla se non del vostro patetico amore, come se fosse davvero la cosa più importante. Fingete disinteresse l'una per l'altra in un modo così scialbo che persino il Signore Oscuro si è reso conto della vostra stupida cottarella».

Asteria sbiancò notevolmente e Nott rise della sua reazione.

«Davvero patetico» confermò, ancora una volta.

Si avvicinò a lei, mettendola con le spalle al muro.
«

Ma stai tranquilla, piccola Greengrass» le alitò a pochi centimetri dalla faccia, «Noi siamo dalla stessa parte, giusto?».

Si denudò il braccio sinistro su cui il Marchio Nero spiccava furioso.

Asteria deglutì a fatica, il cuore le batteva a mille. Avrebbe voluto allontanarlo, voltare la testa, ma rimase frema, incapace di muoversi, gli occhi fissi su quel Marchio atroce che continuava a perseguitarla persino lì, ad Hogwarts, nel posto che credeva più sicuro al mondo.

«Non è vero?» chiese ancora, «Mh? Non vuoi rispondermi?».

La fissò con un'intensità tale che Asteria si sentì soffocare. I suoi occhi sembravano due pozzi nella cui profondità celavano una folle pazzia.

«O non puoi rispondermi?» aggiunse, scoppiando in una secca risata che giunse minacciosa alle orecchie di Asteria.

«Perché non stiamo più dalla stessa parte, vero Sporca traditrice del tuo sangue?» sputò ogni parola impregnandola del più vivo disprezzo.

«Non so di cosa tu stia parlando» masticò Asteria a denti stretti.

«Oh, lo sai, invece. Eccome se lo sai. Ti ho vista, non negarlo. Tutte le volte che sei corsa nell'ufficio del Preside a raccontargli ogni minimo dettaglio di quel che Draco si lasciava sfuggire. Come una piccola vipera velenosa. Una piccola vipera traditrice».

Asteria deglutì a fatica «Il Professor Silente mi teneva semplicemente al corrente delle condizioni in cui versava la mia famiglia, prima che...»,

«Bugiarda» ringhiò, mettendole le mani al collo, «Ho riportato al Signore Oscuro ogni cosa. E se Draco si rivelerà per il codardo quale è, sarà mio l'onore di ucciderti proprio davanti ai suoi occhi».

La stringeva tanto forte da indurla a tossire, in cerca di aria. Ma Asteria non gli avrebbe mai dato una tale soddisfazione.

Con sguardo freddo ed espressione dura, incurate della presa che la artigliava e le mozzava il respiro, ringhiò: «Prima dovrai riuscire a strapparmi la bacchetta dalle mani, o l'onore di mettere fine alla tua insulsa vita sarà solamente mio».

Come una stella nel buio (Harry Potter ~ Drastoria)Where stories live. Discover now