Capitolo 4

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Capitolo 4

Roberta:
-Mamma perché papà odiava il suo compleanno ?-
-Non lo odiava, semplicemente non aveva nessuno con cui festeggiarlo e si sentiva solo- Roberto corruga le sopracciglia.
-E perché era solo ?-
-Beh perché ...- vengo interrotta da una porta che si apre e si richiude.  Alzo lo sguardo e vedo Andrea venire verso di noi.  Il sorriso di Roberto si apre e si illumina, come ogni volta che vede il suo papà.
-Ehi! Ecco dove eravate finiti, Susanna mi ha detto di cercavo qui - dice posandogli un bacio sulla fronte. -Che fate ?-
-Mamma racconta a Beatrice come vi siete conosciuti-
-A chi ? - chiede Andrea guardandomi confuso.
-A Beatrice. È mia amica anche se non parla- dice Roberto.  Io indico con gli occhi la coppia di ragazzi, lei sempre immobile, lui sempre di spalle, le dita intrecciate a quelle di lei e la testa china.
Andrea guarda per qualche istante nella loro direzione, poi si siede lentamente sul piccolo divano dove mi ero accomodata. 
-Ok, e dove eri arrivata ?- chiede puntando i suoi occhi verdi nei miei.
-A quando Nicole è entrata in pasticceria per comprarti quel muffin, ricordi?-
Andrea sorrise e si passa una mano nei capelli.
-Certo che lo ricordo.  L'ho odiata a morte quel giorno, ma se ci ripenso ora vorrei solo abbracciarla.-
-Perché vorresti abbracciala papà ?-  dice muovendo in tondo la sedia a rotelle facendo scricchiolare le ruote sul  pavimento.  Il sorriso di Andrea si allarga e intreccia le dita con le mie.
-Perché dopo quell'incontro tua mamma ha iniziato ad odiarmi di meno.-
-Io non ti odiavo !- dico scoppiando a ridere e ricambiando la sua stretta.
-Ah no ? Eppure mi sembrava di averti rovinato una splendida borsa-
-L'hai fatto- dico -Ma dopo ti sei fatto ampiamente perdonare- 
-E poi mamma ? Poi cosa è successo ?-
-Lo racconti tu ?- chiedo ad Andrea.
-Beh, visto che Nicole ci metteva tanto sono entrato in pasticceria e ...-

Andrea:

Sbuffai per la quinta volta nel giro di un minuto e mi passai le mani tra i capelli.
Quella ragazza ci stava mettendo decisamente troppo per scegliere una torta che tra l'altro non volevo. Sbuffai di nuovo ed entrai nel negozio.
Il posto era bello, con tutti quei quadri appesi alle pareti, ma non bello come la biondina che mi fissava con gli occhi sgranati stringendo una sacca da pasticcere bianca tra le mani.
Improvvisamente la mia giornata non era più così brutta. -Ci rincontriamo, vedo.- dissi sfoderando il mio miglior sorriso nella sua direzione.
-Purtroppo, aggiungerei.-
-Inizierò a pensare che ti piaccia vedermi in continuazione. -
-Nei tuoi sogni magari. -
-Vuoi due vi conoscete?- chiese Nicole, costringendomi a spostare il mio sguardo dalla fantastica bionda alla mia vecchia amica.
-Si, ci conosciamo.- disse lei stringendo i denti.
-Una serie di fortunati incontri-
-Io direi piuttosto una serie di sfortunati eventi- mormorò lei sottovoce.
Repressi una risata e guardai il tortino che stava decorando.
-Così conosci il mio nome, dovresti dirmi il tuo, a questo punto.- Allungai una mano verso di lei e attesi.  La biondina fissò la mia mano come se fosse radioattiva e dopo un eternità si allungò verso di me e la strinse.
-Roberta, mi chiamo Roberta. -
-Andrea, anche se lo sai già. -
Lei sfilò la mano dalla mia e si chinò sotto il bancone.  Incartò l'enorme muffin e me lo porse.
-Ecco a te e buon compleanno. - A quelle parole mi irrigidii, fissai Roberta e uscii dalla pasticceria sbattendo la porta alle mie spalle.  Pochi secondi dopo Nicole mi seguì con il pacchetto in mano.
-Avresti potuto essere più gentile, Andrea. -
Mi girai e dalla vetrina incrociai gli occhi di Roberta che mi fissavano con...
Paura ? Curiosità ? Qualunque cosa fosse però, non mi piaceva.  Sembrava scavarmi dentro, cercando risposte. Aprii la portiera a Nicole e sussurrai -Entra in macchina. -

La mia sindrome di StendhalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora