Capitolo 8

356 38 15
                                    

Capitolo 8

Andrea:

-Deve aiutarmi- dissi appoggiandomi pesantemente al bancone parlando in direzione del barista.

-Ciao anche a te ragazzo, posso portarti qualcosa?- disse lui ignorando la mia richiesta di aiuto.

-La prego, sono uscito con Roberta, la serata è stata perfetta, la cena ottima, la stavo anche per baciare quando all'improvviso... sparita, completamente sparita-

-Sai, Roberta è fatta così, lei tende a fuggire quando le cose si fanno più, come dire "complicate" - disse mimando le virgolette in aria.

-Si, ma ora cosa faccio? Voglio dire, siamo usciti una volta è vero, non so praticamente nulla di lei, ma a me piace, mi piace molto, forse anche troppo...- disse sussurrando le ultime parole.

-Lo dici come se fosse un male -

-È solo che non mi era mai successo prima..-

-L'amore vero arriva una volta sola-

Scoppiai a ridere -Parlare di amore vero mi sembra prematuro non trova ?-

-Se lo dici tu, ma io ho un talento speciale per capire quando due persone sono fatte per stare insieme -

-E secondo lei lo siamo?-

-Potrebbe essere, dimmi una cosa ragazzo, ti piacciono le sfide ? -

-Certo-

-Allora prendi Roberta come una sfida, una bellissima e incasinata sfida-

-Dice che funzionerà?-

-Potrebbe- ripetè Roberto -Ma solo se la vincerai, quella sfida-

-Mi dica cosa devo fare- dissi deciso e sedendomi sullo sgabello.

-Prima di tutto, smettila di darmi del lei e inizia a chiamarmi Roberto- disse lui ridendo.

-D'accordo e per seconda cosa ?-

-Usa ciò che più lei ama-

-Ovvero?- chiedi sporgendomi verso di lui

-L'arte-

-L'arte?-

-Sai quella cosa dei dipinti, la pittura...?-

-So cosa è l'arte- dissi sbuffando - Intendevo, portarla in un museo o qualcosa di simile ?-

-Come sei banale-

Mi mossi nervosamente sullo sgabello e mi passai le mani nei capelli -Non sono banale, solo che non so praticamente nulla di arte, io insegno matematica-

-Allora studia- disse Roberto allontanandosi con un vassoio pieno di bicchieri in direzione di un'altro tavolo dove sedeva una ragazza di spalle china su un libro. Sospirai e sfili il mio cellulare dalla tasca dei miei jeans. Guardai l'ora e premetti il pulsante di chiamata.

-Pronto?- rispose una voce dall'altra parte.

-Alex, ho bisogno del tuo aiuto, cosa sai di arte ?-  

La mia sindrome di StendhalWhere stories live. Discover now