Capitolo 3

4K 206 84
                                    

È da ore ormai che siamo qui, Gabriel non fa altro che sbuffare, sembra che sappia fare solo quello. "Hai il cellulare?" Chiede dopo un po', si vede che è agitato, non gli piace stare qui è nemmeno a me piace sinceramente. Ho ancora i capelli bagnati, sono sicura che mi prenderò un bel raffreddore. "No, l'ho lasciato nello zaino." Sbuffo anch'io, purtroppo nel ora di educazione fisica lascio sempre il cellulare nello zaino, è mia cugina da brava che è mi ha preso lo zaino dicendo che ha voglia di prenderla lei, così non mi stanco. "Ma dico quale Riccione lascia il suo cellulare nello zaino?! Ah sì tu." Esclama prendendomi in giro. "Beh non sono l'unica visto che neanche tu c'è l'hai." Esclamo, ma appena mi rendo conto che ho ribattuto sgrano gli occhi. "Io c'è l'avevo in tasca, ma è colpa tua e di tua cugina, che ha avuto la geniale idea di chiede ai miei amici di chiuderci dent-" lo interrompo subito, no, non può essere che l'idea di mia cugina sia stata quella, eppure io speravo che mi aprisse la porta, credevo che mi stava ancora aspettando è adesso sarebbe venuta. "Cosa? È impossibile." Grido mentre mi alzo tirando i capelli isterica.

"Vuoi ancora stare lì a tirarti i capelli o passare queste ore?" Alzo le sopracciglia confusa. "Vuoi giocare a carte?" Esclama facendogli uscire dallo zaino. La guardo un'attimo incerta, ma forse ha ragione, se sto ancora così finirò per impazzire, lui invece è calmo. "Va bene" borbotto sedendomi per terra.

Abbiamo giocato cinque partite, è siamo 3 per lui 2 io. "Senti questo gioco sta diventando noioso, facciamo una cosa, per una persona che perde si dovrà togliere un qualcosa a suo piacere, maglia, pantaloni, mutande, finché si rimane nudi, quello che rimane nudo per primo perderà l'intero gioco." Questo gioco lo so benissimo, ci giocavo con mia cugina traditrice. "No grazie." Esclamo irritata, perché mai vorrebbe vedermi nuda. "Hai paura di perdere?!" Mi sfida, okay forse è ridicolo ma accetto, solo per questa volta voglio dimostrarli che non ho paura. "Okay perfetto allora mettiamo anche altre regole." Esclamo, la sua bocca si spalanca, non posso crederci sono un genio, devo vincere questo gioco per forza. "Se io vinco tu non mi prenderai mai più in giro, se vinci tu, beh scegli." Dico, vincerò questo gioco a qualunque costo, voglio solo che mi lasci in pace. È so che Gabriel mantiene sempre la promessa, mi basta solo che accetti. "Se vinco io tu farai per un mese intero TUTTO ciò che voglio io." Esclama anche lui porgendomi la mano, quel tutto sottolineato per bene mi fa un po' paura, ma devo farlo, se vinco potrò fare una vita tranquilla. "Si ma nemmeno i tuoi amici mi prenderanno in giro." Esclamo guardando la sua mano. "No, non permetterò a nessuno di prenderti in giro se vinci." Esclama. Allungo la mano accettando questo 'patto' con il cuore che batte a mille, c'è la devo fare. Iniziamo a giocare a Murlan, un gioco che per fortuna conosco abbastanza bene.

Questo gioco lo vince lui, quindi mi tolgo il reggiseno mettendo la mano sotto la maglia, odio il fatto che lui guarda ogni mio movimento, dopo essermelo tolto, mi ricordo che lui porta solo un paio di pantaloni, maglia e le mutande, che sono tre cose, come sono rimasta anch'io adesso con tre cose. "Hai davvero il seno così piccolo?" Domanda guardando il mio reggiseno che l'ho lasciato a terra. Arrossisco violentemente e prendo subito il reggiseno mettendolo dietro me. "Ne ho visto di meglio." Si vanta, una parola in più è lo ammazzo, credo che il mio viso stia andando a fuoco, visto che lui se la ride.

Ho solo una carta in mano, se mi dice passo vinco, ho la carta più bassa di tutte, è ho il cuore a mille, se riesce a superare il mio sono morta. "Passo" quando dice quella parola mi sento finalmente liberà di respirare. Butta tutte le carte sopra le mie è si alza togliendosi la maglia.

Abbasso subito lo sguardo, Si sta avvicinando a me "dai non dirmi che non ti piace ciò che vedi." Esclama a un millimetro dalle mie labbra. "So che ti piaccio." Non rispondo, se lo farei sono sicura che potrei balbettare. Si allontana nuovamente da me è sì risiede al suo posto, non mi ero nemmeno accorta che stavo trattenendo il respiro. Vedo che sorride guardando la mia faccia. "Tu non mi piaci." Esclamo, so per certo che lui non mi piace, a me piace solo Christian. "Prova a dirlo in quella vicinanza principessina." Spalanco la bocca per il nome che mi ha dato. "Cominciamo?" Esclama dandomi la mazza di carte. Lo prendo un po' scossa e inizio a dare una a me, una a lui.

Okay perfetto ha vinto lui anche questa volta. Mi tolgo i jeans, coprendomi con le mani. Lui nemmeno si sofferma a guardarmi. Facciamo un'altro gioco che vince lui di nuovo. Cavolo se vince anche una volta sono fritta visto che sono rimasta in mutande.

Ma per fortuna questa volta vinco io, lui era troppo distratto a guardare il mio seno è a fare commenti, sinceramente, gli mettevo in mostra per farlo perdere. Questo è il decisivo, se vinco questo ho vinto tutto il gioco. Sospiro quando le carte Vanno da me è da lui, è ridicolo avere paura per un gioco, ma questo non è poi tanto normale, riguarda la mia vita.

The Gangster And The Nerd/Cameron Dallas Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora