Capitolo 15

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Mi sveglio sentendomi stringere la vite, mi irrigidisco sapendo benissimo che è Gabriel, mi muovo a disagio cercando di liberarmi. "Sta ferma Ro" mormora assonnato, poggia la testa sul mio petto e mi morde il seno sopra i vestiti e il reggiseno ridacchiando.

"Gabriel sono kim" mormorò a disagio, si allontana subito spalancando gli occhi. Mi fissa incredulo e confuso, ma poi la sua espressione cambia e si passa una mano tra i capelli. Lo guardo non sapendo che fare.

"Scusa" bisbiglia tra i denti nervoso. Mi guarda ancora poi si alza dal letto. Prendo il cellulare tra le mani e segna le 11:25 del mattino, sbarrò gli occhi, ho perso un giorno di scuola, mi agito e per fortuna non vedo nessuna chiamata di mia madre.

Mi alzo dal letto mentre vedo Gabriel rientrare nella stanza con 4 Brioche, mi lancia due e si siede nel letto. "Mangia" borbotta masticando.

"Non ho fame" dico mentre cerco le scarpe sotto il letto.

"Mangia Kim" mormora guardandomi. "Tua cugina mi ha detto quello che ti è successo" borbotta guardando le lenzuola. Quindi mi ha portato qui per pena? Lo guardo incuriosita di ciò che dirà dopo. "Non m'interessa se muori o cazzate così, ma ho promesso a tua cugina di farti mangiare stamattina." Pensavo per un solo istante che un cuore c'è l'aveva, ma come non detto, finisco di mettermi le scarpe, cerco di sistemare il letto.

"Non fa nulla mangio a casa" mormoro e dopo averlo sistemato un po' mi siedo. Apre una delle mie Brioche e me lo mette sulle gambe.

"Mangia, comunque tu vieni in gita con noi?" Chiede guardandomi, mi mette a disagio, nei suoi occhi non ho mai visto un po' di felicità, solo rabbia e vuoto, non l'ho mai visto sorridere, e forse è per colpa di ciò che gli è successo, credevo di essere io quella che ha una vita da schifo, invece proprio colui che invidiavo, pensando che aveva una vita da sogno, e ho sempre desiderato essere come lui, ora capisco che lui forse soffre più di me. Mi chiedo come fa a comprare da mangiare ecc, insomma non lavora, ameno che non lavori di notte?!

"Quale gita?" Chiedo confusa, mentre do un morso alla merenda, lui si prende l'altra Brioche e inizia a mangiare,dio mio quanto mangia? È la terza questa che sta mangiando.

"Ah vero tu eri assente, domani andiamo in gita, si parte alle 4:30 del mattino per quella gita al bosco ricordi?" Dice.
Si che mi ricordo di quella gita ne stiamo parlando dal primo giorno di scuola, i brutti ricordi mi assalgono in testa pensando alla lettera che doveva essere di Christian, invece mi sono ritrovata un pupazzo di carta, eppure nonostante il male che Gabriel mi fa io sto ancora qui, sperando di vedere del buono in lui, è questo che mi fotte, che spero sempre che primo o poi mi apprezzino.

"Credo che verrò." Mi ricordo che mi cugina mi ha pregato di andarci e mi ha assicurato di finire nella stessa tenda. Vedo che sono le 12:07. "Io devo andare." Borbotto nervosa.

Si alza ed esce dalla stanza, lo seguo e lo vedo sul divano in cucina che si mette le scarpe. "Aspettami fuori." Dice e si alza, per poi andare in bagno, avrei anch'io bisogno del bagno ma mi vergogno, nonostante sia abbastanza urgente, mi mordo il labbro indecisa.

"Ancora qui stai?" Dice alzando il sopracciglio.

"Emmh i-io avrei bisogno del bagno." Dico mentre arrossisco violentemente, lui annuisce e si sposta dalla porta, entro e mi dò della scema da sola, insomma non dovrei vergognarmi persino di andare in bagno, ma io sono troppo timida. Faccio i miei bisogni ed esco.

Lo trovo in cucina con una bottiglia di birra tra le mani, come fa a bere birra di prima mattina? Vedo la sua maglia stropicciata, ieri abbiamo dormito con gli stessi vestiti con qui eravamo al cimitero.

Finisce la bottiglia di birra e mi fa segno di seguirlo, esco di casa mentre lui la chiude a chiave, entriamo in auto, lui mette la musica a volume altissimo, mi da fastidio ma cerco di sopportarlo e guardare fuori dal finestrino.

Dopo nemmeno cinque minuti non resisto più e abbasso il volume, sentendo la sua voce, non mi ero resa conto che stava cantando, forse perché il volume era troppo alto e ricopriva la sua voce. Mi guarda subito male. "Che diamine stai facendo?" Chiede abbastanza arrabbiato.

"Ho mal di testa." Dico trovandola come una giustifica, lui sbuffa ma alza il volume come prima, poggio la testa sul sedile arrendendomi. Dopo un po' sento che abbassa il volume, il silenzio che prima era occupato dalla musica si fa imbarazzante, almeno per me.

Per fortuna arriviamo davanti casa mia, l'auto di mia madre non c'è, esco dalla macchina salutandolo, anche se lui non ricambia e parte appena esco, faccio girare la chiave nella serratura, ed entro, vado in cucina, e vedo sopra il tavolo un biglietto lasciato da mia madre. -Buongiorno tesoro, io sto andando a lavorare, se non ti svegli per andare, a scuola sta tranquilla, riposati mi raccomando, ti ho lasciato i Kinder e anche succo di frutta nel frigo, mi raccomando mangia tutto.-

Prendo le cose dal frigo e mi bevo solo il succo di frutta, invece il Kinder lo butto nell'immondizia, e vado in camera mia per prendere alcuni vestiti e farmi una doccia rilassante.

Eccomi
Non è un granché, ma mi serve per il prossimo capitolo.Vi dico solo che la gita sarà una cosa spettacolare. Alla prossima.

The Gangster And The Nerd/Cameron Dallas Where stories live. Discover now