Capitolo 8

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"Cosa diamine ci fa lei qui? Con te sopratutto?" Grida Cristian.

"Sono venuto a vedere la partita. Lei la puoi considerare la mia schiava." Gli risponde Gabriel, lasciandomi un'occhiata. Arrossisco quando lo sguardo di Cristian si posa su di me.

"È chi ti ha detto che la voglio a casa mia?" Domanda Cristian lasciando il bicchiere che aveva in mano sul tavolo. A sentire quelle parole mi escono quasi le lacrime agli occhi.

"Se vuoi cacciala, ma ti dico che è la prima volta che viene qui, sicuramente non saprà tornare a casa da sola." Dice Gabriel sedendosi sul divano, con i suoi amici. Cristian si passa una mano sui capelli, si capisce che non gli vado tanto a genio.

"Sai che ti potrei cacciare fuori vero?!" Dice Cristian a Gabriel.

"No a me non caccia nessuno, Kim aspettami fuori, tra un'ora ti raggiungo e ti porto a casa." Dice mentre guarda la TV.

"Cosa?! Ma sei fuori di testa, fuori sta piovendo." Dice Cristian furioso.

"Okay, me ne vado." Dico con le lacrime agli occhi, tante storie solo perché ho messo piede in questa casa. Faccio per andare, ma Cristian mi prende per il gomito. "No aspetta, resta." Dice.

"Non resto dove non sono gradita." Rispondo. "Non sei gradita da nessuna parte, quindi non venire neanche a scuola." Ribatte Gabriel, facendo ridere i suoi amici.

"Dai siediti." Mi dice Cristian con un sorriso, non c'è nulla di male nel suo sorriso, è sincero. Mi sciolgo appena lo vedo. Non mi ha mai sorriso, questo è un grande passo, e non mi ha mai neanche toccato. Ricambio il suo sorriso e mi siedo su una sedia di fianco al divano.

Il silenzio circonda la stanza, si sente solo il rumore della TV. Mi sto quasi per addormentare, è una cosa noiosa. Ma al improvviso sento il grido dei ragazzi per la gioia. Sento Gabriel gridare 'Goal' e dare dei pugni per la felicità al divano. Sorrido leggermente, i ragazzi sono tutti strani, si può essere felici per i soldi che entrano nelle tasche degli altri?! "Tu quale squadra tifi?" Mi chiede Matteo, il ragazzo che odio più al mondo, quasi più di Gabriel. "Non tifo nessuna squadra." Rispondo.

"Lo sapevo." Dice Andrea ridendo. Poi c'è silenzio di nuovo. Li guardo uno ad uno, sono tutti attenti, guardano la palla come un gatto insegue il laser. Ma quando incontro gli occhi di Cristian, che mi stava osservando arrossisco violentemente. "Vuoi qualcosa da bere?" Mi chiede dopo un po' di silenzio. Ma tutti i ragazzi iniziano a fare "shhh" come per metterlo in silenzio. Faccio di no con la testa, e il suo sguardo si posa di nuovo sulla TV.

Guardo l'ora, è sono le 20:00, mia madre sarà già tornata a casa. "Kim a chi somigli?" Chiede Matteo al improvviso. Attirando l'attenzione di Gabriel, che mi guarda subito.

"In che senso?" Chiedo confusa. Andrea se la ride. "È proprio tonta."

"A chi somigli, nel senso, a tua madre? Tuo padre? Nonna? Su una cosa sono sicuro però, che non somigli a tua cugina." Dice con un gran sorriso. Non capisco perché Gabriel sembri tanto interessato.

"Non lo so, forse a tutti e due." Dico, non so cosa rispondere. Gabriel fa una risata amara, e si passa la mano tra i capelli.

"Si vede." Commenta Matteo. Guardo per un po' Gabriel, sembra arrabbiato, e nervoso. "Dio." Borbotta sottovoce, rendendomi confusa. "Andiamo, prima che faccia qualche cavolata." Borbotta prendendo il suo giubbotto, Cristian impallidisce al improvviso. Mentre Andrea da una gomitata a Matteo. Gli guardo tutti quanti confusa, ma non ho il coraggio di chiedere nulla.

Gabriel esce dalla porta e lo sbatte con forza, faccio per uscire anch'io, ma Cristian mi ferma di nuovo. "Aspetta un attimo qui." Dice mentre segue Gabriel.

"Che gran coglione che sei Mat, ma te ne rendi conto, proprio quel argomento." Borbotta Marco, che fino ad ora era rimasto zitto.

"Oh andiamo almeno concluderà questa cosa." Dice Matteo guardandomi, come se si riferisse a me.

"Quale cosa?" Chiedo, Marco fa finta di nulla mentre guarda la TV, invece Andrea si guarda le mani.

"Questo lo scoprirai grazie a Gabriel." Dice con un sorriso divertito, Andrea gli da una gomitata forte alla pancia, facendolo piegare a metà.

"C-" faccio per fargli un'altra domanda, ma Cristian mi interrompe entrando. "Ti aspetta in macchina." Dice, è nervoso, anche tanto, il suo viso e più bianco del solito, e si agita. Lo guardo, ma poi esco da quella casa, confusa più che mai.

Entro in macchina, e guardo Gabriel dentro, che fuma una sigaretta, sbuffa il fumo, fuori dalla finestra. Appena sente la porta chiudersi, parte, senza degnarmi di uno sguardo. Sta andando troppo veloce, mentre la vena del suo collo pulsa in un modo incredibile.

"Cosa succede?" Chiedo al improvviso, appena ci fermiamo ad un semaforo.

Lui non ha intenzione di parlare, ma parte veloce, che nemmeno mi rendo conto quando si ferma davanti a casa mia. "Scendi." Borbotta, non dico più nulla è scendo. Appena entro a casa vedo mia madre aspettarmi sulla soglia.

"Kim te ne rendi conto che sono le 20:48? Dove sei stata? Con chi? E non dirmi con Olimpia, perché ho visto che era un ragazzo. È per questo che mi hai chiesto di uscire prima?" Mia madre sembra arrabbiata, si è studiata che non esco mai di casa.

"Mamma ho dato ripetizioni a un mio compagno di classe, scusa se non ti ho avvisato." Dico guardandola, lei sbuffa mentre mi guarda.

"Non m'importa delle ripetizioni, alle 20 in punto ti voglio sempre a casa, verrò a parlare con i professori per farglielo capire." Dice mentre entra in cucina.

"No mamma la prof non mi ha detto di darle ripetizioni, l'ho fatto io di mia spontanea volontà." Mento, mentre lei mi guarda male.

"Ancora peggio Kim, stavolta chiudo un occhio, ma la prossima volta gli terrò tutti e due ben aperti." Non parlo, capisco che non lo devo fare più, anche se ho un brutto presentimento. "Mangia, io vado a dormire." Dice lasciandomi il piatto sul tavolo, mentre se ne va.

Mangio due o tre forchettate di pasta, l'altra lo butto tutta. Mi vado a sdraiare dopo questa lunghissima giornata.

Ripenso a Gabriel, e alle parole di Matteo, ma la stanchezza ha la meglio su di me e cado tra le braccia di Morfeo.

💤 💤 💤

Mi sveglio per colpa del campanello che suona interrottamente. Vedo l'ora che c'è sopra il comodino è sono le 03:00 di notte. Mi metto gli occhiali, pensando chi è questo pazzo che suona a quest'ora. Scendo giù è apro la porta. Vengo spintonata da una ragazza, che entra e chiude la porta alle spalle. Ha il respiro affannato, i capelli spettinati, sta piangendo, ed è senza pantaloni, scarpe e calze. La guardo un attimo confusa.

"Ti prego scusami il disturbo." Dice mentre si interrompe dal pianto.

"Kim chi è?" Grida mia madre, sento la sua porta aprirsi.

"Vai in camera mia, la seconda a destra." Mormoro alla ragazza, mentre sento i passi di mia madre sempre più vicini. Lei scappa, mentre mia madre appare alle scale.

"Erano dei bambini che sono scappati, sai tra poco sarà Halloween." Mento ancora a mia madre, sicuramente caccierebbe la ragazza, oppure chiamerebbe la polizza senza pensarci due volte.

Forse è meglio fare quello, perché può essere una ladra, ma non riesco ad essere tanto cattiva, sembrava distrutta.

"La prossima volta gli picchio." Borbotta mia madre assonnata, mentre sale le scale.

Entro in camera mia, ma prima prendo un bicchiere d'acqua. Appena entro la trovo per terra seduta, che piange. "Scusami." Borbotta di nuovo. Gli sorrido leggermente, come per farla sentire a suo agio. Inizia a bere l'acqua in un solo sorso.

Spazio me
Allora, cosa ne pensate? Chi credete che sia la ragazza? Come mai stava piangendo? Come mai Gabriel è diventato così?
Beh ciao amori, vi ringrazio per tutti i commenti, sono il motivo per qui la storia va avanti.
Una domanda: Qual'è il vostro personaggio preferito su questa storia?

The Gangster And The Nerd/Cameron Dallas Where stories live. Discover now