Cap. 8 Trey

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Così lo stava davvero per fare.

Fermo davanti alla piccola porta a vetro con la mano sospesa ispirò a fondo e schioccò la lingua in un muto invito mentale.

Sperava di trovarsi davanti il vecchio cartellone che tutti si immaginano quando pensano all'arruolamento; avete presente l'immagine dello Zio Sam che ti punta il dito contro e ti dice: «I want you»? Bene, quello, ma non c'era niente del genere.

La porta anonima era incastrata tra una libreria ed un negozietto di antiquariato, mentre dall'altra parte era presente un bar. Ironia della sorte o solo logica conseguenza? Lo avrebbe scoperto presto.

Spinse il battente e si lasciò investire dalla piacevole aria condizionata.

Dopo la calura esterna quel piccolo refrigerio gli sembrava una benedizione divina. Non che Trey credesse nell'esistenza di un essere superiore, sia ben chiaro.

Quale Dio avrebbe lasciato che i giovani entrassero nell'esercito per andare in guerra? Ma, soprattutto, quale essere soprannaturale avrebbe permesso che la vita scivolasse via dai corpi dei suoi genitori?

Grugnì come monito e si avvicinò veloce al tavolino.

L'uomo al di là del piano portava il classico taglio rasato ed un sorriso accennato sulle labbra. Gli occhi castani trasmettevano calore, anche se alcune ombre facevano la loro comparsa per poi sparire. Chissà quale ricordo stava rincorrendo, prima che il presente lo riportasse indietro.

Trey conosceva fin troppo bene quelle sensazioni.

«Benvenuto! Accomodati»

Le chiacchiere si sprecarono durante quell'incontro. Domande che Trey si aspettava mescolate con altre che mai si sarebbe immaginato, riempirono il vuoto mentre compilava la modulistica.

«Dovrai presentarti domani per la visita...» Gli occhi percorsero il suo fisico muscoloso con un accenno di apprezzamento «Ma non credo avrai nessun problema...»

«Grazie Capitano...»

Aveva scoperto il suo grado proprio pochi attimi prima e poteva immaginarsi nella stessa situazione entro pochi anni.

Era facile, fin troppo facile per lui farlo.

Trey aveva sempre ammirato i soldati, la loro lealtà, la forza e l'amore per la patria, ma nella sua famiglia erano un argomento tabù.

Sua madre e suo padre, pacifisti convinti, non tolleravano che argomenti come la guerra o il terrorismo venissero tirati in causa tra le mura domestiche.

Facevano gli avvocati, cazzo, dovevano sapere che il male esisteva, anche se si occupavano solo di diritto aziendale!

Alla fine Trey aveva imparato solo a chiedersi se fossero dei folli idealisti o, semplicemente, dei sognatori che non si erano mai svegliati dal loro sonno.

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