Cap. 14 Trey

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«Sign...or...Su...t...»

Si voltò al suono di quella voce incerta e sorrise inginocchiandosi, così da essere al suo stesso livello.

«Nick, oggi sei stato bravissimo!»

Gli occhi castani scintillarono su un visetto pallido nascosto dalle mani in continuo movimento.

«Gr...az..ie, si...gn...»

«Chiamami Trey, o T se preferisci...»

In risposta ricevette un altro sorriso e un piccolo cenno del capo.

«Nick si è davvero divertito oggi...»

La voce adulta lo spinse ad alzarsi scompigliando i capelli del bambino, prima di porgere la mano alla donna bionda e minuta al suo fianco.

«Sono contento di saperlo. Mi raccomando campione ti aspetto domani...»

Trey salutò con la mano e restò ad osservare la donna che spingeva la carrozzella in direzione degli spogliatoi.

«Ehy, ragazzone...»

Spostò gli occhi in direzione di quella voce possente che sembrava rimbalzare sulle pareti azzurrine e riempire lo spazio ormai vuoto.

«Drew...»

Una mano si posò sulla sua spalla scrollandola e, ancora una volta, Trey si ritrovò a fare il paragone tra questo atteggiamento e quello che gli vedeva adottare durante il lavoro.

Andrew era alto un metro e ottanta con spalle larghe, tatuaggi sparsi su muscoli lunghi e definiti tipici di un nuotatore, capelli castani e la delicatezza di Attila, eppure quando era in vasca sembrava somigliare ad una farfalla.

«Ottimo lavoro oggi...»

Quegli occhi chiari non lasciarono i suoi e Trey vi colse un bagliore divertito.

«Credo che sia ora di...buttarsi, Suttherland. Domani...»

Gli occhi grigi si sgranarono per l'incredulità ed un ampio sorriso incurvò le sue labbra.

«Caz...»

Si guardò intorno velocemente e completò l'imprecazione a voce più bassa facendo ridere l'alto uomo.

«Finalmente...»

«L'hai detto. A domani.»

Drew lo lasciò solo davanti allo specchio azzurro, circondato dall'odore del cloro e con un sorriso sciocco stampato in faccia.

Quattro fottutissimi mesi in cui aveva studiato, dato gli esami per il patentino e fatto la gavetta, erano giunti al termine. L'indomani avrebbe fatto lezione e non si sarebbe limitato a passare tavolette o recuperare bomboloni. No, avrebbe davvero lavorato in vasca.

Catch the fireWhere stories live. Discover now