Cap. 18 Trey

1.7K 115 32
                                    

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Il suono del campanello lo spinse a smetterla di spostare il cibo da destra a sinistra.

Quelle due settimane erano passate in una sorta di nebbia dalla quale Trey non sembrava essere in grado di uscire.

Trascinò i piedi e spalancò l'uscio trovandosi davanti le mani di Aaron che si muovevano agitate.

«Comincia a calmarti perché non capisco un cazzo di quello che dici...»

La voce uscì più roca del normale, come se non fosse più abituata ad usarla. Ed in fondo era così.

Dal giorno del matrimonio sembrava essere diventato afono o forse solo disinteressato a tutto e tutti.

''Che cazzo è questa storia?''

Si fermò al centro della sala ed aggrottò la fronte a quella domanda senza senso. Perché per lui non ne aveva.

«Quale storia?»

''Kayleight''

Basta. Per Aaron doveva essere sufficiente quello perché lui capisse, ma Trey non aveva la più pallida idea di dove volesse andare a parare e nemmeno la pazienza di starlo a sentire.

«Kaileight cosa?»

''Chi cazzo è questa Trey? Capisco che ti scopi ogni buco, ma addirittura una incinta?''

I muscoli sulla sua mascella si serrarono con forza per quell'accusa nemmeno troppo implicita.

Certo che i suoi amici erano bravi a giudicarlo.

«E quindi?»

Spinse le parole fuori dalle labbra contratte e attese che Aaron desse forma al suo pensiero. Se di pensiero si poteva parlare.

''Io non ci capisco più un cazzo. Non vi capisco più...'' Il ragazzo iniziò a marciare con forza sul tappeto spostando quei cordoni che aveva al posto dei capelli, gesto che, più di ogni altro, rivelava la sua esasperazione.

''Tu sparisci poi ricompari con una incinta che non si sa chi sia...''

Trey sapeva di averlo fatto volutamente.

Da quando i rapporti si erano incrinati lui si era semplicemente defilato.

Era più semplice così che non cercare di spiegare, eppure in quel momento provò una punta di senso di colpa.

Aaron era sempre stato al suo fianco, ma da un po' di tempo avevano perso i contatti fino ad annullarli del tutto.

''Evan impacchetta tutto, da' un calcio alla sua vita mettendola in stand-by e parte per la fottutissima Europa. L'Europa! Non un paese qui vicino. No, una città dall'altra parte dell'oceano...''

Quelle parole arrivarono a segno facendolo inspirare con forza. Eppure, ancora una volta, non aveva nulla da dire.

''E tu...'' Aaron si voltò puntandogli contro un dito accusatore. ''Tu non stai facendo nulla! Domani alle dieci Evan si imbarca e tu stai qui a fare cosa?''

Catch the fireWhere stories live. Discover now