PIACERE, SIAMO LO SHIELD

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Uscirono dal locale che erano già le quattro passate, la discoteca stava chiudendo e loro erano stati praticamente costretti ad uscire. Avevano fatto nottata senza sentire i segni della stanchezza, erano decisamente più carichi, adrenalinici e svegli di quando erano entrati.
Mary e Cat salirono in macchina ridendo e barcollando, aiutate dalle possenti braccia di Jake che, divertito anche lui dalle loro risate e dai loro deliri dovuti all'alcool, non riusciva a fare il viso serio per rimproverarle.

Il viaggio di ritorno durò di più perché il conducente si perse; il ragazzo dette la colpa alle ragazze che a forza di chiacchierare lo avevano distratto, ma la verità, secondo Cat e Mary, era che aveva sbagliato a girare ad un incrocio, dando inizio ai loro soliti battibecchi che finivano puntualmente in delle grasse risate. Dato che ormai da lì a poco sarebbe spuntato il sole, decisero che si sarebbero fermati a fare colazione.

"Jake, fermati. Devo fare pipì!" disse sua sorella, saltellando sul sedile posteriore.

"Ma l'hai appena fatta, non può scapparti di nuovo!" si lamentò suo fratello che non sapeva dove fargliela fare.

"E invece si!" gli urlò nell'orecchio.

Alla fine Jake fu costretto a parcheggiare la macchina nei pressi di una spiaggia e accompagnarono Mary in uno dei bagni riservati ai bagnanti, altrimenti sua sorella non gli avrebbe dato tregua o peggio: gliela avrebbe fatta sui sedili nuovi della sua bella auto solo per dispetto.

A quel punto, rimasto solo con Cat, prese coraggio e le chiese, buttandola sul vago, "Uno di questi giorni ti andrebbe di andare al cinema?"

Caterina rimase un attimo in silenzio, indecisa su cosa dire.

"Non so quanto ti potrai divertire al cinema con me e Mary." disse sperando che non le stesse per chiedere quello che lei temeva.

"Io intendevo solo io e tu." la guardò voltando il capo nella sua direzione, erano uno di fianco all'altra. Cat guardava avanti a se, un brivido le percorse la schiena. La ragazza sapeva che quel momento sarebbe arrivato - era stata avvisata, dopotutto - ma non era pronta per affrontare il discorso ''usciamo insieme'', sopratutto se Jake le si era fatto così vicino tanto da sfiorarle la pelle e non in quelle condizioni, specialmente in quelle condizioni.

"So che stai ancora male per quel Dio," accentuò quella parola con un velato disgusto, cercando di nascondere la gelosia, poggiando i palmi della mano sulla carrozzeria. Cat sbirciò in tralice il suo amico, decisamente più alto di lei. "Mary me lo ha detto. Magari ti farà bene distrarti."

Perfetto, i suoi problemi erano di dominio pubblico. Ripensare a lui le fece venire un magone allo stomaco, o forse era solo l'alcool?
Stava per dire di no, ma all'ultimo momento il cervello le andò in tilt e le uscì la risposta opposta.

"Si, perché no." sorrise, ma dentro di se si maledisse.

Cosa? Cosa ho detto?! Maledizione!

"Perfetto, allora possiamo fissare per la settimana prossima." si era fatto un po' più spavaldo e la stava guardando dritta negli occhi.

"Si, certo." disse cercando di sorridere e ricambiando lo sguardo.

Se non altro doveva almeno ammettere che aveva degli occhi davvero belli, anche se... non erano quelli gli occhi che avrebbe voluto vedere.
Rimontarono in macchina e deviarono il tragitto solo per riportare Caterina a casa. La stanchezza era arrivata tutta insieme e dopo quella piccola conversazione con Jake era abbastanza scombussolata e non aveva voglia di intrattenersi ulteriormente.

La Gemma dell'AnimaWhere stories live. Discover now