ODINO

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"COSAAAA!?! Devo incontrare Odino?" sbraitò infervorata guardando le tre persone davanti a lei.

"Loki, perché non gliel'hai detto?" chiese Thor, guardando torvo suo fratello.

"Non ho avuto il tempo." disse nascondendo la verità sotto un ghigno.

Quella era una scusa bella e buona perché di tempo per avvisarla ne aveva avuto a sufficienza, ma aveva preferito aspettare di essere già ad Asgard e dentro al Palazzo, poiché così facendo, non si sarebbe potuta tirare indietro.
Era stata una mossa estremamente sleale da giocarle ma se solo avesse saputo, allora, non se la sarebbe presa così tanto.

"Loki!" gridò incredula, spalancando gli occhi.

Non ci poteva credere, era semplicemente assurdo.

"Perché non me lo hai detto prima?"

"Perchè è più divertente così." e sfoderò uno dei suoi soliti sorrisi a trentadue denti.

"No, non è divertente. Non mi posso presentare al Padre degli Dei in questo modo!" stava dando di matto.

Fino ad un attimo prima era così felice di essere lì con Loki, vedere il suo mondo e adesso era nel panico più totale.

Perché Odino voleva vederla?
L'avrebbe interrogata, studiata, scrutata per giudicarla degna o meno di suo figlio.
E se non gli fosse piaciuta? Dopotutto all'inizio era contrario pure alla relazione tra Thor e Jane; ma si sa per Odino, Thor, è sempre stato il prediletto e quindi gli veniva più facile assecondarlo, inoltre Jane era una scienziata e lavorava per i migliori laboratori di tutto il mondo. Quella preferenza non valeva di certo per Loki e lei non era nessuno.

"Cosa c'è che non va?" chiese con fare innocente il Re delle menzogne.

"Sembro una barbona. E poi sulla maglia c'è scritto parenti serpenti! Non è molto carino da indossare al primo incontro col padre del proprio... del proprio..." concluse la frase constatando che Loki si divertiva e che lui lo pensava davvero quello che c'era scritto sulla maglia.

Per una volta da quando aveva avuto a che fare con loro, era d'accordo con le strambe affermazioni degli umani.

Cat fu costretta a rassegnarsi all'inevitabile.

Non dovevo incontrare il Presidente.
Solo il re di Asgard! Perché non me ne sto mai un momento zitta?!

Si fermarono davanti al portone della sala del trono e lei neanche si era accorta che avevano iniziato a camminare, percorrendo lunghi e labirintici corridoi.

"Entrate, Padre vi attende." Thor incoraggiò i due per niente felici di quello che li aspettava.

Una delle guardie poste a sorvegliare l'ingresso, dopo aver ricevuto l'assenso di Thor, scostò solo di poco la porta, permettendo al principe e alla ragazza di entrare.

Cat prese un respiro profondo e dopo essersi lanciata un'occhiata con Loki, si decise ad entrare.

Camminarono fianco a fianco, - lei col cuore in gola, lui con odio verso l'uomo seduto sullo scranno - senza mai sfiorarsi.
La ragazza cercò di stare al passo di Loki che sembrava stesse correndo, senza indugiare con lo sguardo alla magnificenza della sala del trono, alle immense colonne ed a tutto quello sfavillio.

Percorsero in breve tempo tutto il tragitto fino ad arrivare davanti al monumentale trono dorato, sul quale attendeva seduto il sovrano, che, come al suo solito, con la mano destra impugnava lo scettro mentre l'altra era abbandonata sul bracciolo, scrutando con attenzione la figura minuta che procedeva insicura a fianco di suo figlio.

I due si fermarono davanti al trono, attendendo che il re parlasse.
La giovane era già molto in soggezione per quell'esame silenzioso a cui era sottoposta, sentiva i muscoli tesi fino allo spasmo, tanto da pensare che più di così non le si potessero tendere, ma come le era capitato spesso in quel periodo, si sbagliava alla grande.

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