PROMESSE SOTTO I CIELI DI ASGARD (parte 1)

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La mattina seguente fu svegliata dal vento che entrava fresco dalla finestra e dalle prime lontane luci del giorno.

Spostò lo sguardo davanti a se e vide che Loki stava ancora dormendo pacificamente. Si ritrovò ad osservarlo quasi incantata, come faceva quando erano sotto protezione dello SHIELD, ben sapendo che quello era l'unico momento che aveva a disposizione per non essere colta in flagrante; non si sarebbe mai stancata di guardarlo dormire, l'unico momento in cui era se stesso senza rivestire il ruolo che si era cucito sulla propria pelle durante la sua esistenza.

Stette a guardarlo perdendo la cognizione del tempo, non accorgendosi dello scorrere dei minuti nemmeno grazie alla luce del sole che stava aumentando. Loki dormiva della grossa, evidentemente stanco a causa della notte appena trascorsa, perché dopo aver fatto l'amore la prima volta ed essersi addormentati per circa un'ora, lui si era svegliato più affamato ed insaziabile di prima, svegliando così anche Cat e replicando di nuovo ciò che avevano fatto quasi un'ora prima.
Cat sospirò al ricordo di ciò che era successo, sorridendo appena, poi cercando di non svegliarlo, mettendolo in allarme, si alzò dal morbido e confortante rifugio costituito dalle sue braccia e dalla caldissima coperta, indossò la sua maglietta che trovò sul bordo del letto e si diresse verso la finestra mentre si portava le maniche al viso per respirare a pieni polmoni il suo odore.
E si ritrovò a pensare a molte cose tutte insieme, domandandosi come tutte quelle idee, quei pensieri potessero entrarle in testa.

Le venne in mente un'estate a casa dei suoi zii in Toscana, nella fattoria di famiglia e il suo primo giro a cavallo, ricollegandolo alla cavalcata fatta per entrare ad Asgard. Si ricordò di quella volta al mare con i cugini vedendo che non c'era niente di simile tra il mare della sua regione con quello che stava osservando dalla finestra.
Aveva conosciuto la madre di Thomas e quell'incontro era stato completamente diverso, opposto, rispetto a quello avuto con Odino.

Qualsiasi cosa lei pensasse, ogni dettaglio, ricordo, persona o luogo, tutto, era diverso perché era lei ad esserlo.

Ed ecco che quel senso di malessere che non era sparito durante la notte si era fatto più pesante ed opprimente. Dal sassolino che era, si era già trasformato in un macigno.
Sentiva di non poterlo reggere perché era conscia di essere in un mondo completamente nuovo per lei e questo la spaventava. Aveva ancora in testa gli sguardi curiosi, invadenti ed indiscreti alla quale era stata sottoposta durante tutta la cena, solo la sera prima. Le era sembrato anche di aver sentito giungerle alle orecchie alcune voci.

"Com'è caduta in basso la famiglia reale. Ti rendi conto? Due umane a palazzo!"

"Molto probabilmente il principino l'ha messa incinta e adesso il povero Re deve risolvere i danni di quello sciagurato."

Come facevano male quelle parole. Ma non tanto perché erano contro di lei, no, perché erano contro di lui e Cat sapeva benissimo che era la verità: lei era umana, la seconda in quel palazzo, e poi perché lei aspettava davvero un figlio dal principe cadetto, anche se ovviamente quello non lo sapeva quasi nessuno.
E per quanto tentasse di ignorarle non riusciva a sopportare che Loki fosse messo sotto una cattiva luce per colpa sua. Ed ecco che la sua vera natura tornava a tormentarla, così come le parole che il suo amico le aveva rivolto durante la loro lite.

Rimase alla finestra per guardare un'alba che non aveva mai visto e che non avrebbe mai più potuto ammirare. Si rivestì con i suoi abiti terrestri velocemente, in assoluto silenzio e sgattaiolò fuori dalla camera prima che Loki si svegliasse, prima che fosse troppo tardi.

Non so se la rotta è giusta o se mi sono perduto ed è troppo tardi per tornare indietro. Così, meglio che io vada via, non pensarci è colpa mia. Questo mondo non sarà mio.**

La Gemma dell'AnimaWhere stories live. Discover now