OUR NEW LIFE TOGETHER

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Il silenzio idilliaco del bosco era interrotto solo dallo scalpitio dei cavalli, dal rumore delle foglie rotte sotto i possenti zoccoli dei due animali che spronati dai due padroni venivano istigati ad andare sempre più forte.
Nonostante il loro passaggio rompesse la pace che regnava in quel bosco estivo, dove il sole filtrava leggero ma già caldissimo attraverso le chiome verdi, folte e maestose, dove l'ombra veniva ricercata e dava sollievo, non potevano fare a meno di bearsi di quei suoni, delle loro risate e di quei profumi trasportati dal vento che creavano. Per loro quella era la vera pace, quella tanto ricercata e conquistata duramente.
Era stata lei a proporre quella cavalcata, lei così incline a starsene in mezzo alla natura quanto in mezzo alle persone, le stesse che, dopo tanti anni trascorsi dal suo arrivo nella grande casa di Odino, la avevano accolta benevolmente a causa del suo carattere solare e gentile con tutti.
Caterina rideva, senza una ragione precisa, si sentiva felice e finalmente si sentiva a casa sua, si sentiva di appartenere a quel mondo meraviglioso e magico; per lei erano stati anni intensi in cui aveva impiegato molto per sentirsi accettata ma alla fine il popolo e gli abitanti del Palazzo avevano smesso di formulare teorie su di lei e sulla strana ed alquanto improvvisa - secondo loro - relazione con il principe minore.
Le risa di Cat risuonavano allegre per tutto il bosco, si potevano udire anche a distanza e chiunque li sentisse o li incontrasse, non poteva fare a meno di venirne contagiato.
Lei galoppava veloce, sembrava che la stessero inseguendo un branco di lupi ma l'unico che le galoppava dietro era suo marito.
Guardandosi il dito della mano sinistra sul quale riluceva, quasi di luce propria, l'anello che li legava indissolubilmente, ancora si stupiva di quanto ne fosse enormemente felice, ancora emozionata, come se stesse rivivendo lo stesso giorno, quello stesso magico evento che li aveva uniti per sempre. Sapeva che non si sarebbero più separati, che si sarebbero appartenuti l'un l'altra per sempre, fin tanto la loro lunga vita glielo avesse concesso e quel piccolo cerchio dorato che portava all'anulare era la prova evidente, concreta e tangibile, della loro promessa.

Si voltò indietro, i capelli divenuti molto lunghi le coprivano gli occhi impedendole di vedere chiaramente ma sapeva che Loki era dietro di lei, tremendamente vicino tanto da riuscire a sentire la sua presenza e quando lo vide raggiungerla spronò il suo destriero a una velocità maggiore, tanto da portarlo ad allargare le narici, per non dargli la soddisfazione di vincere una gara in cui, in realtà, mai nessuno dei due vinceva sull'altro.
Quando ritornò con lo sguardo sul sentiero che stava percorrendo, ebbe un sussulto nel vedersi spuntare dal nulla una donna che si parò sul loro cammino. Fu costretta ad arrestare l'andatura folle del cavallo, facendolo impennare e nitrire imbizzarrito prima di riuscire a calmarlo con il suono della sua voce ed un paio di carezze sul collo dal pelo lucido.
Il cuore le martellava nel petto come un pazzo, tanto era stato lo spavento per quell'apparizione improvvisa. Smontò di sella con le gambe che le tremavano appena, un po' a causa del lungo sforzo a cui le aveva sottoposte e un po' a causa della paura.
Si avvicinò alla donna che da quando l'aveva vista non aveva mai smesso di sorridere, non era neanche spaventata dal fatto che avrebbe potuta essere travolta dall'animale.
Lasciò cadere le briglie a terra e si avvicinò alla bellissima donna bionda.
"State bene? Vi serve aiuto?" le domandò gentile Cat, rimanendo a qualche passo da lei sospettosa da quel suo strano comportamento.
La misteriosa figura si limitò a sorriderle senza proferir parola alcuna. Solo quando, qualche istante dopo, giunse anche Loki ella si inchinò rispettosamente ad entrambi, facendosi scivolare davanti alcune delle lunghissime ciocche chiare come il grano dei suoi capelli.
"Vi stavo cercando." disse semplicemente, con una lentezza che servisse a fargli recepire il messaggio.
"Chi siete?" domandò allora Loki avvicinandosi alla sua sposa, il tono di voce sospettoso e gelido, come lo era sempre con tutti.
"Non importa chi io sia ma il motivo per cui sono qui." rispose enigmatica la donna, non muovendosi di un solo passo, continuando a sorridere loro affabile e dolce.
"Dunque qual'è questo motivo?" Loki cominciava ad essere spazientito di tutta quella situazione, poco incline alle perdite di tempo, e contrariato perché quella donna era riuscita a trovarli persino in una zona lontana da palazzo come quella.
"Sono qui per vostra moglie." chiarì senza nessun tono di minaccia nella voce.
Nonostante avesse usato dei toni pacati e le sue azioni non mostrassero segni di minaccia, il Dio non potette fare a meno di afferrare Cat per un braccio e trascinarla dietro di se per proteggerla in caso di pericolo.
Caterina era in grado di difendersi da sola, lui lo sapeva bene, si era esercitata moltissimo durante quegli anni sia con le armi, durante i pomeriggi sfiancanti passati con Thor e la sua cerchia di amici, che con la magia che Loki stesso le aveva sapientemente insegnato. Ma il suo senso di protezione - anche se lui si ostinava a dire di gelosia - ebbe il sopravvento e non avrebbe mai più permesso a qualcuno di farle del male.
"Non le farai del male." sibilò a denti stretti, lo sguardo glaciale e duro fisso in quello della donna, mentre sentiva il suo cuore perdere un battito.
"Ma io non ho intenzione di farvi del male." precisò iniziando a camminare in cerchio intorno a loro con le mani, coperte dalla stoffa bianca dell'abito tenuto stretto in vita da una cintura in cuoio, sul grembo . "Vi voglio fare un dono."
Continuò a muovere qualche altro passo, questa volta nella loro direzione.
"Chi sei tu, veramente?" le chiese il Dio, osservando la figura misteriosa, dai tratti fini e delicati che si ostinava a non rivelare le sue vere intenzioni.
"Sono qui perché ho visto il futuro e il vostro ruolo in questa storia non si è ancora concluso. Solo chi ha da perdere il bene più prezioso farà di tutto per custodirlo."
Loki la guardò adirato, avrebbe voluto stringere le mani intorno al collo della sconosciuta fino a che non gli avesse rivelato le sue vere intenzioni, avrebbe voluto darle della bugiarda, l'avrebbe uccisa prima ancor prima di poter alzare un solo dito su sua moglie ma per tutto il tempo in cui aveva parlato sia Loki che Cat erano come rimasti ipnotizzati dalle parole della donna. Era come se, in un certo senso, credessero a quello che diceva prima di aver compreso bene ciò che gli stava dicendo.
Sembrò che il tempo si fosse fermato, dilatato all'infinito, catapultati in un altra dimensione mistica e lontana, dove le uniche persone presenti erano loro tre.
La figura eterea riuscì ad avvicinarsi all'oggetto del suo interesse che si era momentaneamente sporta per osservare meglio quella scena surreale. Era ritornata al fianco di Loki, spinta anche lei dal senso di protezione.
Con un gesto veloce riuscì a posarle una mano sul ventre, rilasciando da sotto di esso un'intensa quanto calda luce rossa.
"Sii felice, principessa." le sorrise dolcissima e detto ciò tolse la mano sparendo immediatamente avvolta da una luce dorata, lasciandoli soli.
Caterina si lasciò avvolgere dal calore che dal ventre iniziò a dipanarsi per tutto il corpo, cullata da quella sensazione che le infondeva sollievo e tranquillità. Chiuse gli occhi e cadde tra le braccia di Loki prima che la sostenne prima che cadesse a terra.

Quando si svegliò si ritrovò nelle sue stanze, distesa sopra le leggere e lisce lenzuola setose che adornavano il loro letto. Volse lo sguardo a giro e vide Loki davanti all'immensa finestra con le mani giunte dietro intento a guardare il sole che calava dietro la lontana linea dell'orizzonte.
"Loki.." fu il flebile richiamo che giunse al Dio che portò la sua attenzione immediatamente alla donna distesa sul materasso.
Le si sedette accanto, accarezzandole il viso. "Come ti senti?" si informò pieno di tatto, la voce ridotta ad un sussurro per non infastidirla.
Cat si prese del tempo per pensare ma in realtà si sentiva stranamente bene.
"Cosa mi è successo? Chi era quella donna e che cosa voleva?" domandò d'un fiato, alzandosi con la schiena e poggiandola sui cuscini morbidi della testata del letto.
Era leggermente confusa, si ricordava di tutta la conversazione avuta con la misteriosa donna, di quello che le aveva detto e persino dell'ultimo gesto che le aveva rivolto ma non riusciva a capirne il nesso logico.
Fu Loki a prendersi un momento di tempo per risponderle perché quello che aveva da dirle poteva risultare assurdo, oltre che difficile da accettare.
"Quella non era una semplice donna, era Freyja la Dea della fertilità." concluse la frase, lasciandola in sospeso sapendo che non erano necessarie altre parole per farle comprendere.
L'espressione di stupore che si disegnò sul viso di Cat fu il chiaro segno che lei stava iniziando a capire.
"No, non può essere.." bisbigliò sbigottita, credendola una cosa impossibile e portandosi istintivamente una mano sul lato del ventre dove sapeva di trovarci la cicatrice.
Fissò Loki per un lungo istante, aspettando ulteriori spiegazioni da parte sua, prima di fraintendere e vedersi spezzata una speranza proprio sul nascere.
Loki le sorrise dolce, intuendo le sue perplessità e porgendole la mano destra la invitò ad alzarsi e a seguirlo davanti allo specchio.
"Perché indosso questa?" chiese una volta alzatasi ed accorgendosi di indossare una leggerissima camicia da notte e non l'abito con cui era uscita per andare a cavalcare.
"Quando sei svenuta ti ho portato dalle Guaritrici e dopo averti visitata ti hanno rivestita." le spiegò con pacatezza, fermandosi una volta giunti davanti alla superficie vitrea.
"Loki cosa è accaduto veramente?" domandò col tono accorato, impaziente di sapere la verità.
"Guarda con i tuoi occhi, solo così capirai." si fece indietro per lasciarle spazio davanti allo specchio.
Con una lentezza quasi solenne si tirò su l'indumento, le mani le tremavano d'aspettativa ed il cuore iniziava ad aumentare il battito ad ogni centimetro di pelle che esponeva alla vista. Prese un profondo respiro e socchiuse per un attimo gli occhi, prendendo il coraggio che le serviva per fare l'ultimo ed il più importante passo e senza indugiare oltre finì di sollevarsi la camicia da notte posando i suoi occhi sul riflesso della sua immagine. Quando i suoi occhi esaminarono lo strato di pelle esposta e non vide più quella grossa e orrenda cicatrice rossastra a deturpargli il corpo il suo cuore iniziò a fare i capricci, palpitando in maniera irregolare e gli occhi le si inumidirono. Passò un dito sulla pancia per accertarsi che fosse tutto vero e non solo un bellissimo sogno. Quando si rivolse a Loki i suoi occhi erano umidi di lacrime e le labbra inclinate in un sorriso tenerissimo e colmo di gioia.
"E' la verità?" chiese ancora intontita, lasciando andare le vesti e portandosi una mano alla bocca per coprire una risata che sentiva nascere dal profondo.
Il Dio le si avvicinò, le tolse la mano per prenderla con la propria prima di inclinare il viso verso di lei con la felicità che gli esplodeva violenta nel petto.
"Si. Si è la verità." sussurrò con un sorriso che non avrebbe mai nascosto anche se avesse voluto, poggiando l'ampia fronte su quella di lei.
Gli si avventò al collo, abbracciandolo tanto da costringerlo a muovere un passo all'indietro mentre lui le avvolgeva le braccia intorno al costato. Rimasero stretti per tantissimo tempo, solo la gioia e la felicità a padroneggiare sopra le loro teste e nei loro cuori.

La Gemma dell'AnimaWhere stories live. Discover now