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AURORA

Sgranai gli occhi, e la mia mente si prese beffa di me.

Paragonai Christian a Tremotino, di Once Upon a Time, e in pochi secondi me lo immaginai con la pelle che brillava e una penna a piuma in mano mentre me la porgeva per incitarmi a firmare il lungo contratto-pergamena. Che era sicuramente a suo vantaggio.

Poi ripensai a tutte le fan fiction e i libri che avevo letto e mi si gelò la pelle.

- Non farò sesso con te. Non voglio lezioni di sesso da te e non diventerò la tua scopa-amica o come si dice – reagì, la voce bassa e tremante.

Avevo le mani sudate e il maglione largo non mi sembrava abbastanza grande da potermi nascondere.

Sentii Christian ridere. – Non voglio fare sesso con te... anche se...  –

Gli lanciai un'occhiataccia che non ammetteva repliche e alzò le mani in segno di resa. – Niente sesso, lo giuro. E sarà a beneficio di entrambi –

Iniziai a mordermi il labbro, contorcendomi per pensare che patto potesse essere, ma se non lo avessi chiesto non lo avrei mai saputo.

Se accettavo potevo finire in qualche situazione sgradevole, se rifiutavo il tormento di quell'idea mi avrebbe fatto perdere il sonno.

Bhe, prima di accettare o meno, potevo far si che si spiegasse meglio.

Feci un lungo respiro, posando la testa al muro e alzando gli occhi sulle lampade al neon, mezze rotte. – Parla –

Il sorriso soddisfatto che gli comparve era indescrivibile. Sembrava che gli avessi detto che accettavo, cosa che non avevo ancora fatto.

- Posso essere il più sincero possibile? –

Iniziavo a preoccuparmi.

Sospirai di nuovo. – Si –

- No, sarò sincero se accetterai – replicò, giocando come me come un cacciatore gioca con la sua preda. Perché era proprio così che mi sentivo in quel momento: una preda.

- La mia proposta è semplice. Tu vuoi Lorenzo, vuoi che lui ti inviti ad uscire. E io posso far si che accada –

- Come? – domandai, forse un po' troppa fretta e con un po' troppa enfasi, cosa che fece divertire il coccodrillo.

- Agendo su di te. Ti darò dei consigli su come comportarti e prima di Natale starai con lui a sognare quanti figli avrete e tutte quelle minchiate varie –

L'idea era dannatamente allettante.
Parecchio.
Sapevo, nel mio profondo, che Christian ci sarebbe veramente riuscito, ed era chiaro che se fossi rimasta continuata a rimanere invisibile Lorenzo non mi avrebbe mai chiesto di uscire.

Ma ne valeva realmente la pena? 
- Tu cosa vuoi in cambio? –

Il suo sorriso mi ricordò sempre di più Tremotino. Basta che non volesse il mio primogenito.

- Prima di tutto, carta bianca – si voltò verso di me, fissandomi con quei suoi penetranti occhi nocciola-verde. – Io ti aiuterò, ma tu sarai disposta a farti aiutare –

- Va bene – cedetti. In quel momento non mi sembrava tanto pericoloso, anche se sapevo che non era finita lì. – Secondo? –
- Secondo – ripeté lui – voglio che mi passi i compiti per tutto il tempo in cui ti aiuterò. So che durante le verifiche sei come una suora chiusa in convento, ma i compiti puoi passarmeli tranquillamente –

Feci una smorfia. Ero sempre stata reticente a far copiare, non lo trovavo giusto.
I compiti erano un mezzo per vedere se avevi imparato un argomento o avevi delle lacune, e per esercitarsi e migliorare.
Ognuno doveva farli per conto suo.
Ma se lui aveva detto che entro Natale, e sapevo, anche se non so come, che sarebbe successo, non era poi così tanto tempo.

Più Che AmiciWhere stories live. Discover now