Nono capitolo.

85 7 3
                                        

"Emma! Cosa ci fai qui?" Sembra quasi super felice di vedermi.
"Harry mi da una mano a studiare matematica. A proposito, dov'è?" Le chiedo sbirciando dietro la sua spalla.
"È sotto la doccia. Te lo chiamo?" Fa per andarsene ma la blocco subito.
"No, non c'è bisogno. Dovevo dargli questi." Tiro fuori dalla borsa i meritati 500 euro di Harry, e li porgo ad Eleonor. "Puoi pensarci tu?" Le faccio un piccolo sorriso.
Lei ricambia felice. "Certo."

Eleonor è davvero carina. È leggermente più alta di me, ha delle belle forme e un sorriso gentile. Ha i capelli castani dello stesso colore dei suoi occhi, che le arrivano alle spalle e sono lisci e molto lucidi. La sua bocca è meno carnosa della mia, ma comunque molto bella. Credo potrebbe essermi simpatica.

"Quindi tu e Harry state...insieme?" Chiedo, non sapendo bene se sperare di sì o no.
"Cosa?! No! È il mio coinquilino. Viviamo insieme da quando si è trasferito in America. È praticamente mio fratello." Ride nervosa.
"Oh. Che strano." Faccio un sorriso nervoso. Harry ed Eleonor migliori amici?

"Già, ma non ti far ingannare da tutti quei tatuaggi. Harry è una delle persone più dolci che abbia mai conosciuto." Stavolta è seria, e continua a guardarmi fissa come se mi stesse mettendo in guardia riguardo qualcosa.
"Già. Beh, io vado. Salutami Harry." Mi giro e me ne vado, mentre sento la voce di Harry che le chiede: "Che voleva?"
Questo mi fa in un certo senso stare male. Perché non è venuto a salutarmi, se mi aveva sentita parlare con Eleonor?

Dopo quel pomeriggio Harry non mi ha più calcolata. Se mi incontra per sbaglio, mi ignora. A matematica arriva sempre tardi, e se l'unico posto libero è quello accanto a me, lui si siede senza degnarmi di uno sguardo. Come adesso.

La lezione è cominciata da mezz'ora e io non faccio altro che guardarlo. Ma che cazzo di problemi ha? Vorrei urlargli contro, ma stringo i pugni e cerco di prestare attenzione al professore.

"Oggi vi consegnerò i risultati del compito fatto la settimana scorsa." Dice il signor Keating tirando fuori una cartellina dalla borsa. Comincia a consegnare i compiti e quando arriva il mio turno mi guarda con un espressione delusa sul viso. Abbasso gli occhi per leggere il voto e vedo la mia insufficienza.

"Porca troia!" Mi ero impegnata tanto, ho studiato per giorni e giorni, e dopo l'aiuto di Harry pensavo davvero di farcela. È frustrante.

Sento le lacrime scendermi lungo il viso e corro fuori dall'aula prendendo velocemente libri e borsa.

Cavolo, non ci voleva. Non voglio deludere i miei. Per loro significa tanto che io segua le loro orme, devo farcela assolutamente.

Mi rifugio dentro la palestra, sapendo che qui non può trovarmi nessuno, le lezioni di ginnastica sono sospese a causa di un malore della professoressa. Mi lascio scivolare sul muro e mi rannicchio per terra affondando il viso in mezzo le ginocchia. Piango tante lacrime e tanta delusione.

Non so quanto tempo rimango lì, fino a che non sento dei passi e qualcuno si siede accanto a me. Alzo il viso e vedo Harry Styles che mi guarda con un'espressione triste.

"Che fai, prima mi ignori per una settimana e poi pretendi di venire a consolarmi? Non ti voglio qui. Vattene." Giro il viso per non mostrargli le lacrime, ma lui sembra capire e mi prende il mento fra le dita.
"Emma, non mostrarti sempre come quella forte e menefreghista. Ogni tanto fa bene mostrare le proprie fragilità. Tutti ne hanno, anche tu." Il suo sguardo mi penetra dentro, lo sento scorrere sopra il naso, sulla bocca, sul collo, sulle mani che tengo incrociate. Non gli rispondo, perciò continua a parlare.
"Mi dispiace non essere riuscito ad aiutarti. La prossima volta ce la faremo." Mi sussurra ad un centimetro dalla mia guancia. Io deglutisco, perché mi ritrovo a volere fortemente quelle labbra su di me.
"Mi ero impegnata tanto." Gli dico girando il viso verso il suo. Adesso sono le nostre labbra a sfiorarsi.
"Lo so." Mi sussurra di rimando. E quel suo accento inglese, la sua voce roca e quegli occhi brillanti bastano a farmi accorciare le distanze, posando le labbra sulle sue.

Non è un bacio passionale, di quelli tutti bagnati e ognuno con la lingua dell'altro in gola. Il nostro è un bacio dolcissimo, inizialmente molto imbarazzato. Le nostre labbra si toccano a malapena. Poi lui mi mette una mano sulla nuca, allora schiudiamo entrambi le labbra e finalmente entrano in gioco le nostre lingue. Lui è un bravissimo baciatore, e si sente immediatamente da come la sua lingua lecca delicatamente il mio labbro inferiore. Per poco non mi tremano le gambe. Io gli mordo il labbro inferiore tirando e succhiando leggermente, ed è in quel momento che il nostro bacio si infiamma. Gli metto le mani nei capelli, come se volessi farlo avvicinare ancora di più. Gli salgo a cavalcioni sulle gambe e scendo a baciargli il collo. Con un strattone ai miei capelli mi fa tornare alla sua bocca, e in quel momento il bacio torna ad essere romantico. Ci baciamo lentamente, assaporando l'uno il gusto dell'altra. Il suo è un sapore dolcissimo, di fragola e di zucchero. In quel momento si stacca per prendere fiato, e a me scappa un gemito di frustrazione perché già sento la sua mancanza. Lui sorride, lasciandomi piccoli baci lungo il lato destro del viso. Anche a me viene da sorridere, perché mi rendo conto che il mio rossetto ha lasciato un alone rosso lungo le sue labbra, e con una mano cerco di pulirlo.

Ci guardiamo un secondo negli occhi, poi entrambi li chiudiamo e ci baciamo ancora, ma stavolta incastrando semplicemente le labbra e succhiando piano.
Potrei morire così.

"Signorina Roberts? È qui?C'è una persona per lei." È il professor Keating. Non faccio in tempo ad alzarmi dalle ginocchia di Harry che si avvicina a noi, seguito da una seconda persona.
Non posso credere ai miei occhi.
Questa cosa non andrà a finire bene, e come se non bastasse l'immagine che vedrà di me ed Harry lo farà infuriare.

Che cavolo ci fa mio padre qui?

Spoiled and dirty. ~~ HARRYSTYLES&EMMAROBERTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora