Harry POV
Quando entro a casa, dopo il lavoro, sembra non esserci nessuno.
Le tapparelle sono ancora abbassate come stamattina, il ripiano della cucina è immacolato e sul divano non c'è nessuno.Appoggio le chiavi sulla mensola accanto alla porta e comincio a cercare Emma, o Eleonor.
Apro tutte le porte, persino il ripostiglio e la stanza dei giochi. Niente, non c'è nessuno.
Rimango davvero molto deluso, mi aspettavo di trovare Emma. Non posso credere che se ne sia andata senza salutare. È proprio una stronza.
Mentre sto per tornare in salone, mi ricordo di non essere entrato in camera mia.
Un barlume di speranza si riaccende in me, e sono contento di trovarla sdraiata a pancia in giù nel mio letto, sotterrata dalle coperte.
Lo so, dovrei essere arrabbiato a morte. Ma vederla così, in pigiama, con i capelli scompigliati e addormentata mi fa dimenticare tutto.
Mi sbagliavo però, non è addormentata.
Anzi, é piuttosto sveglia e sta fissando il suo cellulare, scorrendo la home di instagram.
Solo quando mi schiarisco la voce finalmente si gira nella mia direzione."Ciao Harry!" Dice sorridente, bloccando il suo cellulare e poggiandolo sul comodino.
Pare rendersi conto in che situazione è, perciò si tira a sedere e prova a sistemarsi i capelli."Scusa, sono un disastro, e per di più questo è il tuo letto. Sono una maleducata." Dice imbarazzata abbassando gli occhi. Beh, ha ragione.
"Sei stata tutto il giorno a letto?" Le chiedo sedendomi accanto a lei. Lei annuisce, ma questo mi fa infuriare per ovvi motivi.
"Non hai mangiato?" Le chiedo severo.
"Beh...." Sta cercando una scusa, lo so. "Non mi andava di sporcare." Sta mentendo. So che non ha mangiato perché non è abituata a cucinare.
Le prendo la mano e praticamente la trascino in cucina, rivelando il suo pigiama rosa attillato e i suoi piedi nudi. Cerco di concentrarmi su altro.
"Adesso tu mangi." E dal mio tono sa che non deve discutere
Dopo alcuni minuti di silenzio, dove io preparo la cena e lei sta appollaiata sullo sgabello, è lei la prima a parlare.
"Sai, mi sono resa conto che tu sai molto di me e io non so quasi nulla." Chiede picchiettando le dita sul bancone.
Mentre tagliuzzo la pancetta, sorrido senza alzare lo sguardo.
"Puoi chiedermi qualsiasi cosa." Le dico mettendo la pancetta nell'olio bollente.
"Bene, perché lo avrei fatto comunque. Che lavoro fai?" Inizia con le domande.
"Il tatuatore." La vedo sgranare gli occhi.
"Voglio un tatuaggio!" Esclama subito, e siccome mi coglie completamente in contropiede scoppio a ridere. Lei ride insieme a me, rendendosi conto dell'idea assurda che ha sparato.
"Magari un cuoricino." Dice con una voce estremamente dolce, io alzo gli occhi dalla ricetta per guardarla, e vedo che anche lei mi sta guardando. Si schiarisce la voce, deve continuare l'interrogatorio.
"Mi porterai a lavoro con te, un giorno?"
"Certo." Rispondo subito. Sarei felice di vederla lì, di presentarla ai miei amici e ai miei clienti.
"Ci sarei venuta comunque." Dice facendomi la linguaccia come una bambina.
"Parlami dei tuoi." Mi chiede dopo un po'.
Io comincio a sbattere l'uovo, sto facendo una ricetta italiana.
"Mia madre non c'è più. C'è solo mio padre." Il ricordo di mia madre, di quei suoi occhi verdi e dei suoi capelli neri molto simili ai miei, mi provoca sempre una certa malinconia. Mi manca moltissimo.
Capisco che non sa cosa dire, lo apprezzo, perché credo non ci sia proprio niente da dire.
"Hai fratelli?" Mi chiede prendendo una carota e cominciando a sbocconcellarla.
"Ho una sorella, ma vive a Londra." Questo sempre ricordarle qualcosa, perché quasi si strozza per pormi la seguente, e spero ultima, domanda.
"Perché sei venuto in America?"
Prima di risponderle, ci penso un po'. Non so bene nemmeno io cosa mi abbia portato qui.
Mi ritrovo a sospirare più volte, prima di aver il coraggio di rispondere.
"C'era una persona, in Inghilterra, che mi ha spezzato il cuore. Avevo troppi ricordi brutti lì, perciò una mattina ho preparato le valige e me ne sono andato." Mi rendo conto che le parole mi escono da sole, dopo così tanto tempo che non racconto questa storia.
"Mio padre è fantastico, mi videochiama ogni giorno e mi supporta, mandandomi di tanto in tanto qualche soldo. Mia sorella ormai è grande, ha la testa sulle spalle e sa cavarsela.
Io non ero così forte, crescere senza una madre e con il cuore spezzato, semplicemente non faceva per me. Avevo bisogno di conoscere nuove persone e respirare un'aria nuova.
Sono sempre stato molto bravo, a scuola, perciò i professori mi consigliarono Harvard. Ci pensai e ci ripensai." Dico sospirando ancora una volta. "Ma alla fine ho preso tutti i miei risparmi e non mi sono più voltato indietro." Dico abbozzando un sorriso e alzando le spalle."Hai scelto medicina perché avresti voluto salvare tua mamma ?" Sussurra.
Io annuisco semplicemente.
La vedo commuoversi e asciugarsi una lacrima con la manica del pigiama.
"Non è troppo tardi." Mi dice con un filo di voce, e resta lì a fissarmi con quei suoi occhi enormi.
È incredibile come sia riuscita ad entrarmi dentro in pochi secondi e scoprire una cosa di me che nessuno sapeva.
Credo che questo voglia dire molto.

YOU ARE READING
Spoiled and dirty. ~~ HARRYSTYLES&EMMAROBERTS
FanfictionEmma è una ragazza snob e ricca, e a causa della sua famiglia è sempre stata molto fredda nei suoi rapporti sia amichevoli che di coppia. Non si fida degli altri, e gli altri non si fidano di lei. Giorno dopo giorno la sua amicizia con Harry Styles...