Capitolo 7 {state lontani da lui}

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Levi buttò a terra il bicchiere di calice pieno di vino  che aveva in mano e dalla sua bocca uscivano versi che trasmettevano rabbia e cattiveria pura.
Al demone era giunta la notizia che il suo acerrimo nemico, ovvero il signore dei cieli, aveva intenzione di strappargli dalle mani il giovane Eren per portarlo nei cieli assieme a lui e a tutti gli altri santi del cielo.
Prima di quel giorno, nessuno si era mai preoccupato di una cosa del genere e adesso sembrava che stesse accadendo un pandemonio per questa cosa.

《È inconcepibile! Cosa vuole da me?! Prima mi confina qui sotto negli inferi, rendendomi la vita uno schifo e adesso vuole anche privarmi di Eren?!》


Levi era parecchio nervoso, continuava ad andare avanti e indietro per la stanza e si sentivano i rumori dei suoi passi che calpestavano con violenza il pavimento in ceramica.
Nella stanza, dopo pochi minuti, entrò una servitrice fidata di Levi.
Era un demone particolarmente allegro e il suo carattere faceva spesso arrabbiare il re dei demoni.
Aveva i capelli color cioccolato che teneva raccolti in una coda alta, gli occhi del medesimo colore e portava un paio di occhiali.
Dalla sua testa spuntavano delle corna nere, delle ali grigie comparivano dalla sua schiena e una coda da animale spuntava dal fondo della schiena.


《Mio signore! Sono riuscita a spiare gli angeli! A quanto pare il nostro caro signore lassù nei cieli ha deciso di mandare due angeli per convincere Eren a lasciarti...mossa azzardata eh?》


《È stato veramente idiota a fare quella mossa...non si doveva permettere di farmi questo. Come può portarmi via Eren?》

Levi andò verso il portone e lo aprì ma prima di andarsene si girò verso l'altro demone.


《Hanji...tu resta qui e riferiscimi se scopri qualcosa di nuovo! Ora devo andare...Eren mi sta aspettando e sono già in ritardo...sarà preoccupato...》


Hanji annuì facendo un sorrisone smagliante che però non fu ricambiato da Levi, anzi si limitò a fargli uno sguardo gelido come suo solito.
Il demone con la sua mano aprì un portale verso il mondo umano, proprio indirizzato al luogo dove lui ed Eren si incontravano ogni giorno.

"Speriamo che non sia tardi...e se fosse già andato via? No non voglio!"


Levi arrivò in pochi secondi al prato di tulipani ma quando arrivò, vide proprio ciò che si aspettava, Eren non c'era più.


《Dannazione...sono arrivato tardi...proprio come temevo.》




Levi sbuffò e tirò un pugno molto forte contro ad un albero che era lì vicino causando così un forte rumore nel bosco.
Fece un ringhio e strinse i denti, sembrava un lupo rabbioso pronto a scaraventarsi verso la preda.
Visto che del castano non c'era alcuna traccia, Levi si rassegnò e alzò la mano pronto a creare il portale per tornarsene al suo castello.
Ma proprio quando stava per andarsene sentì una voce, una voce melodica e che lo faceva impazzire.

《LEVI!》


Il demone si girò e vide correre verso di lui Eren.
Era bellissimo, aveva un abito stupendo addosso che gli stava veramente bene.

《Eren...》


Levi non perse un attimo ed iniziò anche lui a correre verso di lui.
Quando furono vicini si scambiarono un abbraccio, il loro primo contatto corporeo e per loro fu qualcosa di nuovo.
Prima d'ora non si erano mai scambiati un abbraccio e per loro quel momento fu veramente magico.
Eren arrossì come un peperone appena si rese conto di quello che aveva fatto e infatti i due si staccano  dopo qualche minuto.
Il giovane si tirò una ciocca di capelli dietro all'orecchio e la sua faccia era ancora più rossa di un pomodoro.


《...io...temevo che tu non saresti venuto...》

Levi prese la mano di Eren e la strinse.
La sua era così fredda, sembrava quella di un cadavere.


《Scusami...ma ho avuto diversi problemi che mi hanno tenuto impegnato.》


I due si sedettero in mezzo ai fiori, finalmente erano assieme, proprio come doveva essere.


《Cosa...cosa ti è successo?》



Il demone si girò verso Eren e il suo sguardo di ghiaccio si trasformò in uno sguardo compassionevole.
Portò una mano sulla guancia del giovane e gliela accarezzò con dolcezza.


《Eren...gli angeli hanno intenzione di portarti via da me...il dio onnipotente non vuole che tu stia con me perché ovviamente io sono sui nemico e quindi...》



Eren appena sentì quelle parole rimase molto sorpreso.
Davvero gli angeli lo volevano portare via da Levi? Perché?
Quel demone non gli aveva fatto niente di cattivo, allora qual era la ragione?


《Cosa?...gli angeli vogliono portarmi via da te?...ma...ma perché?》



《Vedi...nel cielo ti hanno sempre visto come una figura angelica e quindi non vogliono che io ti stia vicino...il signore dei cieli ha inviato due angeli qui sulla terra che cercheranno in tutti i modi di via da me...Eren...io non voglio che questo accada.》


Levi strinse la mano del giovane e poi abbassò la testa, guardando la mano rosea del ragazzino.
Le mani del demone stavano tremando, era la prima volta che Eren lo vedeva così agitato.


《Levi?...no non voglio che questo accada! Non voglio che quegli angeli mi portino via....h-ho paura.》


Gli occhi di Eren iniziarono a diventare lucidi e delle lacrime iniziarono a scendere dai suoi occhi.
Il giovane iniziò a piangere come un bambino, era preso dal panico e l'unica cosa che riusciva a fare in quel momento piangere.
Levi portò le mani sulle guance e gli asciugò le lacrime anche se il suo volto era ancora bagnato da esse.


《Non piangere Eren, io farò di tutto per proteggerti e non permetterò agli angeli di portarti via da me...ok?》


Il ragazzino annuì e si asciugò le lacrime con la manica del vestito.


《Ma...cosa succederà se tenteranno di farti del male?》


《Gli angeli non mi spaventano, io sono più forte di loro. Finché non devo affrontarmi con il vero nemico non sarà un problema.》

Eren annuì e poi strinse la mano del demone portandola vicino alla sua guancia.


《Va bene...cerca di stare attento...ti prego...》



《Lo farò...ora torna a casa...sento che sono qua vicini ma se riesci ad arrivare in tempo al tuo paese, non si faranno vedere.》


Eren fece di sì con la testa e poi si alzò prendendo tutte le sue cose.
Non fece neanche in tempo a salutare per bene Levi perché gli era cresciuta la paura di essere perseguitato da quegli angeli.
Iniziò a correre con fretta verso casa, aveva paura e inoltre aveva come l'impressione di essere spiato.
Fortunatamente il ragazzino riuscì ad arrivare a casa e appena entrò si chiuse nella sua stanza, mettendosi sotto le lenzuola e pensando a tutte le cose che gli aveva detto Levi.

"Non possono portarmi via da Levi...perché?...non possono farmi questo..."


Eren si mise a guardare fuori dalla finestra e proprio in quel momento iniziò a piovere, finché divenne un vero e proprio acquazzone.
Il ragazzino continuava a pensare a Levi, era preoccupato per lui e per la sua vita.
Entrambi erano in pericolo.

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Salve a tutti cari lettori!
Scherzi a parte, colgo l'occasione per ringraziare chi sta leggendo questa storia e per informarvi che probabilmente aprirò un contest di scrittura assieme ad una mia amica.
Quindi...se siete interessati tenetevi aggiornati ♡♡

The Demon   The Angel  {Ereri}Where stories live. Discover now