Capitolo 12

87 3 0
                                    

I raggi del sole mi mi impediscono di continuare a dormire quindi apro gli occhi. Rimango ad osservare il soffitto per qualche istante e poi osservo il ragazzo affianco a me. È bellissimo.
Ha il ciuffo che gli cade sul viso e le labbra socchiuse. Mentre dorme assomiglia davvero ad un angioletto mentre quando è sveglio è diverso. È lunatico e stronzo, ma sa essere anche dolce quando vuole.
Sono ancora qui che lo fisso dormire quando decido ad alzarmi ed andare a preparare la colazione.
Mi faccio una cioccolata calda e comincio a berla.
<< e a me?>> sento dire dalla voce del ragazzo che poco fa dormiva accanto a me
<< te la prepari>>
<< perché sei ancora così fredda con me fiorellino?>>
<< scusa... forse devo solo abituarmi>>
<< ok amore mio>>
Il mio povero cuore.
<< come mi hai chiamata?>>
<< amore mio?>>
Appoggio la tazza di cioccolata che stavo bevendo e corro ad abbracciarlo e gli do un bacio sul collo.
<< eh no piccola, i succhiotti no.>>
<< ma tu l'altra volta me ne hai fatto uno stronzo!>>
<< non sono stronzo, è che se tu mi facessi un succhiotto mi verrebbe voglia di fare altro ed è meglio di no visto che siamo anche in ritardo e dobbiamo andare ancora a vedere i tabelloni delle ammissioni>>
Mi si ferma il cuore.
<< ok.>>
Finisco la mia cioccolata e torno in camera.
Prendo dall'armadio dei jeans verde militare e una felpa che un tempo era di mio padre dell'adidas e mi metto le Adidas bianche.
Scendo al piano inferiore dove trovo Benjamin con la mia borsa davanti la porta e  usciamo.
Entriamo nella sua auto e sfrecciamo verso l'università dove abbiamo dato l'esame d'ammissione.
***
Arrivati corriamo verso l'entrata dove sono esposti i risultati.
Cerco il mio cognome e... non ci posso credere. Fanculo tutto. Non sono stata ammessa. Com'è possibile? Io ho dato il meglio di me e loro non mi accettano.
Non riesco a staccare lo sguardo dal mio cognome e dal risultato ma con la coda dell'occhio vedo Benjamin che esulta segno che è stato ammesso.
Sono felice per lui.

Still here/ Benjamin Mascolo e Federico RossiWhere stories live. Discover now