Capitolo 4

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Hyram era intento a lavare i piatti della colazione, abituato con le faccende domestiche, si era trovato in una sola mattina a sistemare tutto il loft e osservare Jarred, il quale aveva passato il tempo nel terrazzo, per la gioia di Hyram, senza maglietta.

Quel piacevole silenzio fu spezzato dal suono del campanello e Hyram, constatato che l'altro non avesse intenzione di alzarsi, andò alla porta, aprendola, trovandosi di fronte un ragazzo più o meno alto come lui, dagli enormi occhi azzurri e i capelli dello stesso colore.

Justin fissò il ragazzo davanti a sé con sorpresa, abbassò lo sguardo all'indirizzo appuntato sul suo telefono e poi al numero civico segnato accanto alla porta, era decisamente quello il loft.

"Scusa, io sto cercando Jarred Myers" mormorò pieno di speranza.

Hyram notò la sua agitazione e poté capire che per lui, Jarred fosse molto importante.
"Sì è in terrazzo, entra" gli concesse, facendolo illuminare in viso.

Justin entrò nel loft e i suoi occhi scattarono su qualsiasi porta finestra potesse portare ad un terrazzo e dal suo Jarred.

Era voltato di spalle quando la sua voce, riecheggiò per la sala, paralizzandolo sul posto. Esattamente come la ricordava e di lì a poco, avrebbe rivisto i suoi occhi e tutto ciò che comprendeva.

"Justin"

Hyram, con gli occhi puntati su Jarred, si sentì improvvisamente di troppo, gli era sembrato di percepire una punta d'emozione nella sua voce.

Justin si voltò lentamente e al suo sguardo, dopo un anno, apparve Jarred nella sua aura di potere e bellezza.

Obbligò le sue gambe ad avanzare verso suo fratello e senza riuscire a dire nulla, con le lacrime agli occhi, scattò tra le sue braccia, avvolgendogli il collo.

Jarred non esitò a ricambiare la stretta e affondare il naso tra i capelli colorati, inspirandone il profumo.

Tutto, sotto lo sguardo di Hyram, il quale non poté evitare di provare una stretta allo stomaco.
Chi era Justin? E perché Jarred sembrava tutta un'altra persona al suo fianco?

Jarred si scostò leggermente dall'abbraccio e prese Justin per mano, trascinandolo verso il terrazzo, come a voler stare soli.

Hyram rimase lì impalato a guardarli, ora l'idea di tornare a casa da suo padre gli sembrava quasi migliore di stare lì.

Justin tentò di asciugarsi le lacrime e sorrise, perdendosi in ogni dettaglio di Jarred, che non era cambiato affatto, se non per gli occhi, forse un po' più persi e spenti.

"L'ultima volta erano verdi" parlò Jarred, passando una mano tra i capelli tinti del minore, il quale si lasciò accarezzare dolcemente.

"Mi piace cambiare, lo sai.." mormorò torturandosi le dita delle mani, mentre lo osservava.

Jarred alzò un angolo della bocca e si lasciò cadere sul proprio sgabello dove dipingeva, attirando il più piccolo tra le gambe, così da guardarlo dritto negli occhi azzurri.
"Mi hai trovato alla fine"

Justin si aggrappò alle sue braccia d'istinto, come se potesse scomparire da un momento all'altro, facendolo precipitare di nuovo in quel baratro.
"È stato Curt a trovarti in realtà ma avevo bisogno di vederti, tanto. Mi manchi da morire" ammise, con un groppo in gola difficile da mandare giù.

Notò le mani sporche di colore e delle tele intorno a loro, quasi sorrise al pensiero che almeno la sua passione per l'arte, non fosse scemata.

"Non hai portato Jaycob" osservò Jarred, innescando nell'altro un senso di colpa che aveva ignorato fino a quel momento.

Six Letters 2Where stories live. Discover now