Capitolo 10

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Jaycob, dopo che Jarred se ne fu andato portandosi dietro Hyram, entrò nella stanza di Curt, come una furia, pronto a inveire contro di lui.

"Non so che cazzo vi siete detti ma non osare mai più! Sono quasi morto quando l'ho visto in quelle condizioni!" urlò, fissandolo in cagnesco.

"Ma da quale parte stai?" gli domandò di rimando, sorpreso da quell'assalto.

"Io sto dalla parte di entrambi! Non voglio buttare Justin o Jarred, io li voglio con me insieme, come abbiamo sempre fatto sin da bambini!"

D'un tratto la sua ira scemò, mentre fissava il segno che aveva sullo zigomo, sembrava quello di uno schiaffo.

"Che cosa ti è successo alla guancia?" gli chiese, lievemente preoccupato e Curt sospirò, posando gli occhi altrove, era certo che lo avrebbe scoperto prima o poi. Quindi perché non dirglielo subito?

"Ho baciato Justin. Ecco il risultato, non farmi la predica persino su questo, per oggi basta e avanza" rispose, indicandosi la pelle arrossata che non bruciava affatto, come invece ardeva il suo petto, di delusione, rabbia e rifiuto.

Jaycob sorpreso, lo raggiunse, abbracciandolo, nonostante fosse arrabbiato con lui. Conosceva quel tipo di dolore e quel senso di vuoto, nel non essere voluti.

"Andrà meglio" sussurrò all'orecchio dell'amico, il quale però, sapeva fosse solo una frase di circostanza.

Annuì appena e sciolse l'abbraccio, camminando via per sfuggire da quella situazione.

Salì i gradini delle scale e puntò verso la propria camera, bloccandosi alla soglia, quando trovò Justin, seduto al margine del letto.

Entrò piano, socchiudendo la porta e l'altro alzò lo sguardo dalle sue dita in grembo, agli occhi castani di Curt.

"Io.. Mi dispiace per lo schiaffo" mormorò, giocando nervosamente con il bordo della maglietta.

"È una reazione normale quando non si vuole baciare qualcuno. Perdonami, non avrei mai dovuto" ribatté Curt, con una freddezza invidiabile, dato il contesto e il suo cuore che si spezzava ogni secondo sempre più.

Justin sentì gli occhi appannarsi in poco tempo, non sapendo neanche lui perché avesse tutta quella voglia di piangere.
Forse perché non voleva perdere un caro amico.

"È tutto okay, tra di noi?" domandò con un filo di voce, sperando che non notasse il malessere che si portava dentro, come un peso insostenibile.

Curt sporse il viso verso di lui, stavolta posando le calde labbra sulla sua fronte, indugiando più del dovuto, annullando sé stesso e ciò che provava, per tranquillizzare il ragazzo che amava.








**






Jarred non aveva aperto bocca da quando erano usciti dalla villa e nella mente di Hyram si affollavano così tante domande e dubbi.

C'era qualcosa di cui era del tutto all'oscuro e moriva dalla voglia di sapere ogni particolare. Ma Jarred glielo avrebbe mai detto? E perché di punto in bianco, la decisione di tornare a vivere nella villa, per di più portandolo con sé?

"Sento il tuo cervello scricchiolare da qui" fu la prima cosa che il biondo disse, attraversando il salotto per raggiungere la zona cucina.

"Sono un bel po' confuso" ammise Hyram, guardandolo. "Vorrei saperne di più ma sono abbastanza sicuro che mi butteresti in un burrone, piuttosto che parlare"

Jarred si voltò a guardarlo con un cipiglio divertito in fronte.
"Magari sto solo aspettando che tu me lo chieda" buttò lì, avvicinandosi al piccolo randagio che stava ospitando.

Six Letters 2Where stories live. Discover now