Capitolo 33

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Hyram guardò il proprio riflesso allo specchio e poggiò la cravatta sopra le spalle, facendola scivolare attorno al collo, giunto a quel punto si bloccò non avendo idea di come proseguire.
Jaycob, dietro di lui, si avvicinò e lo fece voltare verso di sé, afferrando i due lembi della stoffa grigia per intrecciarli in un classico nodo.

Hyram fissò gli occhi azzurri dell'amico concentrato sulla cravatta e quando li alzò, accennò un sorriso accompagnato da un leggero bacio su una guancia.
"Stai benissimo" gli mormorò sinceramente, venendo affiancato da Justin.

"È vero, Carter perderà la testa completamente quando ti vedrà" aggiunse quest'ultimo, causando un lieve rossore sulle guance di Hyram.

Era grato ai suoi amici, specialmente a loro due e Jarred, il quale si era occupato di tutto, dal funerale alla vendita della casa.

Così, finalmente poteva avere dei soldi suoi senza pesare sulle spalle di Jarred, nonostante ciò non fosse mai stato un problema.

Non sapeva esattamente come si sentiva, forse un po' triste, avrebbe voluto che quell'uomo un giorno gli avesse chiesto perdono per tutto ciò che gli aveva fatto prima di lasciare questa terra, ma in fondo, se era andata così, voleva dire che non era destino. D'altro canto, non avrebbe mai più avuto paura che un giorno si ripresentasse per riportarlo a casa e maltrattarlo nuovamente.

In quei giorni era stato coccolato come mai prima d'ora, sentendosi più che amato dalla famiglia in cui era piombato per caso.

E poi..c'era Carter. Il suo perfetto Carter, senza il quale non avrebbe gestito il peso della solitudine, un sentimento che non aveva provato nemmeno per un secondo da quella chiamata.

"Ti piace molto, vero?" gli domandò Jaycob con un dolce sorriso, facendolo annuire in risposta.

"È fantastico e bellissimo e..spero di piacergli" arrossì nuovamente, intrappolando il proprio labbro inferiore tra i denti.

"Scherzi?! Quello è più cotto di te!" esclamò Justin proprio mentre la porta si apriva e Ike faceva il suo ingresso.

"C'è la riunione di checche e non sono stato invitato?" chiese ai tre, strappando una risata a Hyram che corse ad abbracciarlo. Inutile sottolineare quanto i due avessero legato, fino a diventare qualcosa di simile a due migliori amici.

"Il tuo bel principe è qui fuori preoccupato per te, vai da lui" gli sussurrò all'orecchio dopo avergli lasciato un bacio sulla guancia, che Hyram ricambiò velocemente per poi uscire dalla porta.

Carter se ne stava poggiato sul davanzale della finestra, gli occhi verdi puntati fuori, i capelli ramati perfettamente acconciati, entrambe le mani infilate nelle tasche dei pantaloni eleganti del completo scuro. Era più che bello vestito in quel modo, nonostante l'occasione non fosse delle migliori.

Avanzò verso di lui, attirandone l'attenzione e Carter drizzò la schiena, osservandolo, trovandolo bellissimo.
Gli andò incontro e a metà strada si abbracciarono senza bisogno di parole, Hyram si incastrava a perfezione contro il suo petto, il viso che arrivava al suo collo, il profumo della pelle sotto il naso e i capelli che solleticavano Carter sul mento.

Poi il più piccolo alzò la testa, richiedendo con lo sguardo un bacio che non si fece attendere, come al solito le labbra di Carter sapevano di tabacco e quelle di Hyram di menta, i sapori si mischiarono e un dolce sorriso impreziosì i loro volti appena staccati.

"Come ti senti?" gli chiese Carter, prendendo il suo viso tra le mani, studiando ogni sfumatura di grigio nelle iridi brillanti.

Six Letters 2Where stories live. Discover now