Capitolo 15

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Curt venne svegliato da un lampo, seguito da un forte tuono e dalla pioggia battente.

Il primo pensiero fu Justin.
Scattò in piedi e corse letteralmente fuori dalla sua stanza, per raggiungere quella del ragazzo con cui ancora non aveva chiarito.

Justin non si era lasciato avvicinare e da giorni andava in giro con le spalle curve, come se avesse sulla schiena il peso di tutti i mali.

Spalancò la porta non appena vi fu davanti e Justin, seduto e tremante al centro del letto, con le mani tenute strette alle orecchie, sussultò, sgranando gli occhi.

"Ehi sono io, cucciolo" disse Curt, chiudendo la porta alle sue spalle, per correre a letto da Justin e prenderlo tra le braccia.

Per un attimo Justin fu tentato di ritrarsi, consapevole di tutto ciò che era successo ma alla fine dei conti, si erano solo feriti a vicenda e poi fuori c'era il temporale.. I tuoni.. E il petto di Curt era così accogliente.

"Non mi lasciare.." mormorò, aggrappandosi al suo collo, mentre ancora tremava, facendo sciogliere il cuore già fragile del maggiore.

"No.. Piccolo sono qui.. Dio.. Perdonami, non avrei mai voluto farti soffrire. Mi manchi da morire" sussurrò, accarezzandolo sulla schiena e tra i capelli finché non fu più calmo.

Justin smise di sentire il rumore del temporale, quando a occhi chiusi, si concentrò sul battito leggermente accelerato del biondo.

"Mi dispiace per come ho trattato il tuo amico.. Però è colpa tua, dopo il bacio mi hai evitato e non puoi passare dallo starmi appiccicato ventiquattro ore su ventiquattro a lasciarmi solo" mormorò, facendo tendere le labbra di Curt in un sorriso.

"È un modo per dirmi che ti sono mancato?"

"Stai zitto! E poi mi hai pure tenuto il muso per giorni e mi hai fatto piangere, stronzo!" piagnucolò, affondando il viso nell'incavo del suo collo, cercando di mascherare l'imbarazzo che sentiva inspiegabilmente addosso.

Curt sospirò, facendo scorrere tra le dita i capelli azzurri di Justin. Pensò alla sua reazione, dettata non solo dal torto subito ma dal comportamento, simile a quello che aveva avuto con Tim..

"Mi ha ricordato il modo in cui trattavi Tim.. So che ricordi poco ma Jarred ne era innamorato.. Non credi che per lui sia difficile averti accanto?" sussurrò, svelando in parte i suoi pensieri.

Ancora sperava che Jaycob facesse cambiare idea a Jarred e che così, la famiglia si sarebbe riunita.

Justin alzò la testa, puntando gli occhi in quelli caldi e marroni di Curt, si accigliò leggermente e si inumidì le labbra, sospirando.
"C'è un motivo per il quale ho sempre trattato male Tim" affermò con decisione, confessando qualcosa che non aveva detto mai a nessuno, neanche a suo cugino.

"Perché minacciava il trio?" osservò Curt con macabra ironia.

Justin scosse la testa, facendosi più serio che mai.
"No, perché lui tradiva Jarred"


**


Hyram seguì Jarred per il lungo corridoio, giungendo alla sua vecchia stanza.
All'interno, il clima era freddo, nonostante la temperatura mite, era come se appartenesse al passato e gli oggetti leggermente impolverati, davano ancora più l'idea di essere in una fotografia vecchia di un anno.

Allungò una mano verso la spalla di Jarred, stringendola appena per poi abbracciarlo da dietro, facendogli sentire il proprio calore.

"So che è difficile per te" mormorò, posando la fronte contro l'ampia schiena mentre Jarred chiudeva gli occhi e sospirava.

Six Letters 2Where stories live. Discover now