Capitolo 6

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La mia classe è molto affollata di ragazzi. Ci sono solo quattro ragazze e venti ragazzi.
Gli ultimi posti sono tutti occupati, così mi limito a sedermi al primo banco vicino a una rossa.
Noto solo dopo pochi minuti che è la rossa che c'era in bagno stamattina.
«Ciao, sono Eléna» dico, presentandomi. La ragazza dai capelli rossi si gira verso di me e mi saluta con la mano.
«Io sono Holly» dice, guardando lo schermo del suo iphone 6 plus.
Ha la voce fastidiosamente squillante, ma sembra simpatica.
Il professor Barkle fa l'appello, io ragazzi in fondo lanciano palline di carta ovunque e aereoplanini di carta per tutta l'aula.
«Ehy novellina, piacito lo scherzo di stamattina?» urla un ragazzo in fondo alla classe. Mi giro e vedo un alto ragazzo moro dai capelli pieni di gel che è seduto sul banco.
Mi alzo dal mio posto e gli vado in contro.
Mi avvicino a lui e gli metto la mano sui jeans, toccandolo.
Mi guarda attento e sembra piacergli quello che faccio, ma aspetto per fare la mia mossa.
Lo sento gemere, gli altri ragazzi mi guardano e alcuni si mordono il labbro.
Mi guarda, e appena sento che il tessuto dei jeans si rigonfia, gli tiro un pugno.
Lui si piega in due dal dolore e i suoi amici applaudono.
«Ti è piaciuto questo invece?» dico, lo sento gemere di dolore, ma non mi importa.
Se le meritato.
Torno al mio posto e mi becco anche l'applauso di Holly per il mio folle gesto.
«Sei stata una grande!» urla, battendomi il cinque.
Inizia la lezione con il professore che detta l'orario delle lezioni e con lr materie abbinate.
Domani ho letteratura, fisica, matematica, latino.
Finita la lezione, mi alzo dal mio posto ed esco fuori dall'aula.
«Ehy.» la voce di Christian rimbomba per il corridoio.
Mi giro ed è li.
Mi viene in contro ma quando vedo che mi sorpassa senza neanche guardarmi, rimango di sasso.
Che gli prende?
Mi giro, e lo vedo abbracciare Holly.
Il cuore mi si ferma.
Allora era lui il ragazzo nella doccia insieme a Holly questa mattina.
Dio. Ma come ho fatto ad essere cosi stupida?
Vorrei morire.
Holly mi guarda, sembra infastidita dal fatto che la fisso.
«Hai qualche problema?» dice, mettemdosi davanti a Christian come per imedirmi di guardarlo.
«Qui non sono io ad avere dei problemi.» dico, poi giro i tacchi e me ne vado.
Dietro di me sento dei passi più pesanti dopo un po, mi giro e vedo Christian che aumenta il passo seguendomi.
«Ella!» dice.
Io inizio a correre, senza dargli retta, e lui a sua volta inizia a correre, inseguendomi.
«Ella fermati!» dice e io mi fermo di colpo, andando a sbattero con un ragazzo.
Alzo gli occhi sul suo viso, e noto che è il ragazzo alla quale ho tirato un pugno nelle parti intime poco fa.
«Sei di fretta?» mi chiede, prendendomi le mani.
«Si. Levati.» dico, cercando di staccare le mani dalle sue, ma lui mi afferra un braccio e mi tiene ferma.
«Che caratterino.» dice, io mi stacco da lui, ma vengo bloccata di nuovo per un braccio. Questa volta è Christian.
«Che cosa vuoi?» chiedo, mentre il ragazzo moro va via.
«Volevo parlarti.» dice, spostandomi per far passare un ragazzo con un carrello pieno di libri.
«Non ti voglio ascoltare. Mi hai illusa. Pensavo che tra noi ci fosse qualcosa. Anche se ti conosco appena...» dico, incrociando le braccia.
«Cosa? Cosa pensavi ci fosse tra noi? Insomma...ci conosciamo da pochi giorni. Dammi tempo. E per quanto riguarda Molly, non è successo nulla con lei. È un'amica.»
«Amica? Mi prendi in giro? Vi siete abbracciati come una coppia poco fa, te pensi che sia una stupida? Se proprio vuoi fare certe cose, non farle davanti a me. Oppure non farle proprio.» e le lacrime iniziano a prendere il controllo sulla sitiazione.
Io pensavo di piacergli.
Abbiamo fatto l'amore, e forse neanche se lo ricorda.
«Non sei una stupida e non ti sto prendendo in giro. Molly è...» lo interrompo «Non dire il suo nome cazzo!» urlo, e lui nota le lacrime.
«Ti prego non piangere. Non è come pensi tu. È solo un'amica. Nient'altro.» dice, asciugandomi le lacrime non il pollice.
«Eri tu con lei stamattina?» chiedo, e mi sale il panico al pensiero che possa aver quasi scopato con Holly in bagno stamattina proprio nella doccia accanto alla mia.
«Io? Dove?» chiede e sembra non capire.
«Con Holly. Stamattina.» la mia voce è molto più alta di quanto pensassi.
«Non so neanche di cosa tu stia parlando. Senti, questa sera resto al dormitorio. Matt dorme con Kristal in camera mia, verrò da te. Non accetto un 'no' come risposta.» dice, poi mi volta le spalle e si incammina per il corridoio.
Resto li impalata come una scema pensando che tirnerá indietro, ma non lo fa.
Appena mi giro, vado a sbattere di nuovo contro il ragazzo moro.
«Ah, sei tu. Senti volevo chiederti scusa per questa mattina...sai per lo scherzo.» dice imbarazzato.
«Anche a me dispiace per il pugno, ma te lo sei meritato.» dico cercando di trattenere una risata.
«Giá, me lo sono proprio meritato.» dice, passandosi una mano nei capelli.
Camminiamo nel corridoio e lui mi porta i libri. Sembra...gentile.
Ho detto bene. Sembra.
«Piacere comunque, Scott.»
«Eléna.»
«Si lo so, qui le voci corrono in fretta.» dice, e mi sorride.
Arriviamo ai dormitori, o meglio, alla mia stanza.
«Entra pure» dico a lui, mentre entro nella stanza.
Entra insieme a me, posando i libri sulla mia scrivania.
«Cosi questa è la tua stanza.» dice, guardando in giro.
Io sistemo il letto e poco prima che lo finisca, Scott ci si butta sopra.
«Morbido!» dice, posando la testa sul cuscino.
«Ehy!» gli do un colpetto alla spalla. Lui prende il cuscino e me lo lancia in faccia. Ride a crepa pelle.
«Come osi?!» dico e gli rilancio il cuscino.
Mi afferra i fianchi, e mi solleva su di lui.
La porta si apre di scatto.
Christian appare sulla soglia.
È inferocito.
Scott toglie le mani dai miei fianchi e io mi alzo da sopra di lui.
«Ci vediamo Scott.» dico, e lui va via.
Christian chiude la porta, sbattendola.
«È questo? Che cazzo significa?» stringe i pugni e i suoi occhi sembrano infuocati.
«Cosa?»
«Ti scopi lui adesso? È questo che fai?» ringhia.
È questo che pensa di me?
Pensa che mi faccio tutti i ragazzi che incontro?
«Ti sei bevuto il cervello? Te hai abbracciato Holly e io Scott. Siamo pari. Non hai il diritto di essere arrabbiato.» urlo.
Mi mancava la litigata della sera.
Dio mio.

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