Capitolo 11

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Esco dal bagno e torno in classe.
Christian e seduto al suo posto e quando mi vado a sedere, i suoi occhi seguono i movimenti del mio corpo.
Finite le lezioni prendo i miei libri ed esco dall'aula.
Christian è a fianco a me.
Arrivati davanti la porta della mia stanza, Christian mi precede e apre lui la porta al posto mio.
«Grazie» dico e gli sorrido.
Appena varco la soglia sento chiudersi la porta alle mie spalle.
Christian mi viene in contro.
Prende i libri e li lascia sulla scrivania.
Lo guardo negli occhi.
Lui abbassa lo sguardo sulle mie labbra.
Mi mordo il labbro e vedo la sua bocca schiudersi.
Viene verso di me. Mi prende per mano e mi appoggia alla parete.
Mi bacia.
«Aspetta...» dico e cerco di fermare la sua fame della mia bocca ma non si ferma.
Mi vuole.
Ansimo e gemo nentre la sua lingua esplora la mia bocca.
«Non posso...» dico e mi libero dalla sua presa e vado verso la finestra.
«Che succede?» chiede.
È da quando l'ho conosciuto che lo penso e ripenso a questa cosa.
Cosa sono io per lui?
La sua ragazza?
Non ne abbiano mai parlato davvero.
Faccio respiri profondi e mi appoggio al davanzale della finestra dandogli le spalle.
«Cosa sono io per te?» dico tutto ad un fiato. Mi giro per guardarlo.
«Che vuoi dire?» sembra confuso. O preoccupato. Non so descrivere la sua espressione.
«Sono la tua ragazza? Un'amica? Cosa sono io per te? Non abbiamo mai parlato di questa cosa e questo mi confonde.» dico e mi siedo la sedie girevole della mia scrivania.
«Tu vuoi che io sia tuo amico?» chiede con un sorriso malizioso sulle labbra.
Scuolo la testa e lui ride.
«Be' se vuoi essere la mia ragazza va bene. A te che te n'è pare cone idea?» sorride ed è meraviglioso vederlo sorridere.
«Mi sembra una bellissima idea!» urlo e mi alzo dalla sedia buttandomi in braccio a lui.
Cadiamo entrambi sul letto, lui mi bacia e sorride.

Sono le 18:25.
Christian si è addormentato con la testa sul cuscino e il braccio buttato a peso morto sul mio seno.
Senza svegliarlo gli sposto il braccio e mi alzo dal letto.
Passo davanti allo specchio per andare a vestirmi e la sagoma riflessa non mi somiglia per niente.
Capelli spettinati, mutandine di pizzo, sudata e... ma...
Oddio!
Al collo sono piena di macchie viola e anche al seno!
Sono arrabbiata.
Non può ridurmi cosi. Non l'ha mai fatto le altre volte che abbiamo fatto l'amore o come lo definisce lui "scopato".
Mi infilo dei jeans e una maglia a maniche lunghe viola con il collo alto in modo da coprire i segni sul collo.
«mamma...» biascica Christian. Mi giro e lo vedo abbracciare con forza il cuscino.
Mi si stringe il cuore.
Sta sognando sua madre.
Ho le lacrime agli occhi. Ho l'immagine impressa nella mente. Un ragazzino che bada alle sue sorelle dopo che il padre è morto e la madre stava male.
Non voglio svegliarlo ma quando lo vedo piangere nel sonno ho un tuffo al cuore.
Singhiozza e ansima ma dorme ancora.
Mi siedo vicina a lui e gli muovo piano la spalla per cercare di svegliarlo.
«amore...» dico sussurrando.
Lui apre gli occhi confuso e assonnato.
Si asciuga le lacrime e sbadiglia.
«stavi piangendo. Non volevo svegliarti ma...» mi fermo e lui mi guarda. Ha gli occhi gonfi e rossi.
«Come mi hai chiamato un secondo fa?» sussurra e non capisco la domanda.
Ma solo quando rammento come l'ho chiamato, vedo la sua espressione sorpresa e addolcita.
«Dimmelo. Ti prego...» dice prendendomi le mani e guardandomi negli occhi.
Mi si spezza il cuore a vedere i suoi occhi grigi/azzurri ancora rossi e pieni di lacrime.
«amore...» sussurro.
Lui abbassa la testa e lo sento singhiozzare.
Le lacrime gli bagnano il pantalone e a me si spezza il cuore a vederlo cosi.
«Tu mi ami?» dice in un sussurro.
Perchè me lo chiede?
Non è ovvio che lo amo?
«Si Christian. Certo che ti amo.» dico accarezzandogli la guancia.
«Nessuno mi ha mai amato.» dice, quasi in un sussurro e abbassa di nuovo lo sguardo.
Io glielo alzo e mi siedo sulle sue ginocchia.
«Ti sembro nessuno io?» dico e incrocio le braccia mettendo il broncio.
Lui ride tra le lacrime.
È la prima volta che ride in questa serata.
«Tu sei tutto.» dice e vedo le sue pupille dilatarsi quando incontra il mio sguardo.
Lo bacio.
Le sue labbra sono morbide e lisce come la seta.
Gli mordo il labbro e lo sento gemere.
Quando ci stacchiamo abbiamo entrambi l'affanno.
«Wow...» dice e io sorrido.
«Ti amo.» dico
«Ti amo.» dice

Guardo l'ora. Sono le 20:10 e ho una fame da lupi.
«Ti va di andare al Royal's?» chiedo.
«Royal's?»
«Il ristorante a dieci minuti dal campus» dico e cerco il telefono nella borsa.
«Si va bene» dice e lo sento alzarsi dal mio letto.
Guardo il telefono e trovo due chiamate perse di mia madre e cinque  messaggi di Scott.
Chiamo mia madre.
«Pronto mamma? È tutto ok?»
«Si tesoro e tutto ok, sono giorni che non ci sentiamo e iniziavo a preoccuparmila sua voce sprizza felicità quando sente la mia.
«Scusa mi mamma sono stata molto impegnata con le lezioni. E poi...» mi fermo e mi giro a guardare Christian «tra una cosa e l'altra ho trovato l'amore.» dico guardando Christian e lui mi guarda e sorride. Mia madre lancia un grido e io sposto il telefono dall'orecchio.
«Oddio tesoro sono cosi felice per te! Come si chiama? Quanti anni ha?» scoppio a ridere e Christian mi guarda con aria stranita.
«Calma mamma! Ti racconterò tutto un'altra volta. Ora devo andare. Ti voglio bene.»
«Ti voglio bene anch'io tesoro.»
Stacco la chiamata.
Christian mi viene in contro.
«Perchè ridevi? Che ti ha detto di me?» mi sorride e chiede imbarazzato
«Nome, età e codice fiscale.» dico
Lui scoppia a ridere e mi prende per i fianchi.
«Beh direi che piaccio già a tua madre.» dice e mi bacia le labbra.

Vado verso l'armadio e prendo dei jeans strappati davanti e una magliatta bianca.
Mi vesto, metto un tocco leggero di eyeliner, mi spuzzo dal profumo, prendo la borsa e usciamo.

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