Afraid

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CAPITOLO SEI: C'È ANCORA QUALCUNO

Non so in verità quanti chilometri avevamo percorso in corsa, ma l’obiettivo era quello di allontanarsi il più possibile da Cassino. Camminammo tutta la notte, senza sosta, fermarsi era troppo pericoloso. Verso le otto del mattino dopo cinque ore di viaggio ci fermammo a una stazione di servizio che incontrammo durante il tragitto, sfruttammo l'occasione per rifornirci poiché erano rimaste poche scorte, qualcun’usata qualcuna persa durante la corsa. Ne approfittai anche per andare in bagno, mi lavai le mani e il viso, ero a pezzi. Roma era lontanissima e noi stanchi, andai a comunicare quindi che ci saremmo fermati in qualche altra città. Decidemmo di riposarci, saremmo partiti nel primo pomeriggio. Non riuscii a riposare molto, pensavo ai miei genitori, a mia sorella e a tutte le persone che avevo perso. Stetti quattro ore sdraiato per terra, poi mi alzai e iniziai a preparare la colazione, utilizzai le poche buste di latte ancora non scadute e presi le merendine che c'erano sui vari scaffali. Poi andai a svegliare gli altri, il risveglio era una delle cose più belle, per qualche istante tutti dimenticavamo di ciò che realmente stesse accadendo. All'una e venti partimmo, anticipando la partenza di due ore, era inutile aspettare. Camminammo per diversi giorni, nei quali dormimmo in diverse auto, in serenità senza infetti. Verso le quattro del pomeriggio Lorenzo propose di prendere la prossima uscita, e arrivammo a Frosinone. Città molto deserta, ma in ordine, c'erano tanti bei negozi, ma prendere determinati oggetti era inutile ci avrebbero reso il cammino più stancante. Camminando per la città vidi il museo archeologo del comune di Frosinone, decisi di portarci Gennaro e Rosaria, cosi si sarebbero distratti un po’, fu una cosa che alla fine interessò tutti, e ci andammo insieme. Ci divertimmo a giocare con le cose esposte, si era fatta quasi ora di cena quindi decidemmo di uscire, rimasi sorpreso nel vedere che nel bar difronte al museo c'erano due persone, vive. Entrammo, erano una ragazza e un ragazzo, lui si girò e ci puntò un’arma addosso: -Siete stati morsi? Da dove venite e cosa volete?- Gli spiegammo la situazione e alla fine ci presentammo: -No, non siamo stati morsi, veniamo da Napoli e siamo diretti a Roma per poi andare a Milano, ho letto tempo fa che lì c'è un rifugio per non infetti. E comunque io sono Armando e loro sono i miei amici.- poi si presentò lui -Io sono Nello, e lei è mia sorella Giorgia, siamo di Frosinone e preferiamo rimanere qui, lì al Nord non c'è nulla.- Aveva un’idea tutta sua, ma comunque decidemmo di andare a mangiare in un ristorante lì vicino. Nello mi accompagnò in un negozio d'armi, era un tipo sveglio. Presi un paio di pistole, e tante munizioni, preferii non prendere fucili, dovevamo viaggiare leggeri. Raggiungemmo gli altri al ristorante, distribuii le armi a Lorenzo, Donato e Jasmine. Durante il tempo che Nello ed io eravamo andati via, Giorgia aveva creato un buon feeling con Donato e Jasmine. Con Donato direi che ci fosse proprio un ottimo rapporto tra i due. Cenammo tutti insieme, e scambiammo un paio di chiacchiere per conoscerci meglio, avevamo tutti diciassette anni, esclusi Jasmine e Lorenzo, sedici per loro. Dopo mangiato Nello e sua sorella ci accompagnarono nella casa in cui si erano rifugiati da tempo, Nello era un tipo in gamba, con dei generatori era riuscito a far ripartire la corrente. Giocammo a qualche videogioco e poi tutti a dormire. La mattina quando mi svegliai Jasmine non era in casa, uscii fuori al giardino di corsa, era lì, in tutto il suo splendore, e con un sorriso mi disse: -Buongiorno, visto che bello qui?- -Che ore sono?-chiesi io. -Credo le otto. Grazie per avermi risposto eh.- Mi disse ridendo -Si scusami, buongiorno anche a te.- Era bellissima, cosi mi avvicinai e le accarezzai i capelli, poi udimmo un urlo provenire dalla casa, cinque infetti erano entrati dal bagno, e stavano tentando di sbranare Giorgia. Donato, provò a salvarla ma fu scaraventato a terra e attaccato da uno zombie. Nello corse subito dalla sorella e prese per le braccia lo zombie che la stava attaccando, venne morso dagli altri due zombie, e pure ebbe la forza di spararli. Ne rimanevano solo due, uno con cui ebbi uno scontro diretto, lo presi e lo feci sbattere ripetutamene contro il muro della cucina. L'altro lo uccise Lory prima sparandogli nelle gambe e poi in testa, salvando così Donato. Giorgia andò vicino al fratello che a breve si sarebbe trasformato in un infetto, disse a Donato di portare via Giorgia e gli fece promettere di prendersene cura lui di sua sorella. Con estremo coraggio, Nello si sparò per evitare di trasformarsi. Prendemmo le nostre cose in fretta, e andammo subito via. Giorgia in lacrime disperata non voleva andarsene, ma doveva farlo, e Donato riuscì a farglielo capire. Il viaggio potette quindi proseguire.

Grazie ancora alle persone che lo stanno leggendo, e un grazie maggiore a chi mi sostiene. Oggi pubblico anche il sette.

AFRAIDWhere stories live. Discover now