Afraid

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CAPITOLO DIECI: IL POTERE DI UN BACIO

Uscimmo da quel palazzo, lasciando solo Lorenzo. Gli Zombie subito si diressero verso di noi, quindi iniziammo tutti a correre per cercare di raggiungere l'autostrada. Donato ed io utilizzavamo le pistole per coprirci e assicurarci che gli zombie non si avvicinassero troppo, erano tantissimi. Una parte di me pensava a salvare gli altri e se stesso, un’altra parte invece pensava a Lorenzo, se c'è l'avesse fatta da solo nell'intento di cercare Dalila, ma ormai era tardi, eravamo troppo lontani per tornare dietro. Arrivammo sull'autostrada, e per fortuna le strade erano libere. C'erano pochissime auto che bloccavano la strada. Quindi tutti insieme cercammo di trovare un’auto aperta con le chiavi vicino per partire, tutto ciò fatto sempre in fretta, correndo e spesso non ci accertavamo nemmeno del fatto che le macchine erano realmente senza chiavi. Tutti noi iniziavamo a stancarci mentre gli zombie invece, che essendo morti non sentivano la fatica, ci avevano quasi raggiunti e a me e Donato erano anche quasi finite le munizioni. Dovevo solo tentare di prenderle dallo zaino, ma come facevo? Per fortuna c'era Donato che ebbe una grandissima idea, anche se rischiosa: -Armando, Armando!- Urlò più volte il mio nome, per attirare la mia attenzione -Facciamo andare avanti a loro tre, tu ed io cerchiamo invece di rallentare la loro corsa sparandoli in modo più preciso.- Donato aveva ragione, correndo non riuscivamo a prenderli in pieno, quindi io e lui ci fermammo e continuammo a sparare, le ragazze con mio cugino invece adesso potevano cercare l'auto giusta con un po' più di calma. -Armando, mi sono finite le munizioni.- Mi urlò Donato, quindi gli passai lo zaino -Vedi, sono nella tasca posteriore, fai presto, anche a me ne rimangono poche.- In quei secondi di tempo che Donato cercava le munizioni e ricaricò la pistola, io mi concentravo molto nel colpire gli zombie dritti in testa, in modo tale da sprecare meno munizioni possibili. -Fatto!- Finalmente Donato aveva finito, e contemporaneamente a lui Jasmine, aveva trovato un’auto. Jasmine mise in moto, ed io e Donato corremmo verso l'auto, lei fece la retromarcia per venirci incontro, poi si fermò, ci fece salire, Donato dietro ed io al fianco della ragazza che adoravo, riuscimmo a partire, con un paio di zombie attaccati all'auto, ma fu un sollievo però poter partire e man mano che correvamo, vedere quei sacchi di pus cadere a terra. Viaggiammo per tutto il tempo in auto, senza fare nessuna sosta, e in meno di un’ora e mezza arrivammo a Perugia. Scendemmo dall'auto e girammo per la città, impossibile non fermarsi a visitare la fabbrica di cioccolato Perugina. Entrammo dentro, e c'erano tantissime confezioni di baci perugini. Donato ne prese un paio e li diede a Giorgia, per poi baciarla e andare con lei in giro per la fabbrica, anche mio cugino, si fece una bella scorpacciata di cioccolatini. Io, ne approfittai per prendergli un pupazzo che c'era li, imbottito di baci, lo portai a Jasmine e glielo diedi. Jasmine mi guardò e mi disse: -Che stupido, davvero credi che voglia dei cioccolatini?- -Cosa vuoi allora?- Chiesi io un po’ deluso. Jasmine si avvicinò e mi baciò. Era accaduto, la ragazza dei miei sogni mi aveva baciato. Era incredibile ciò che un bacio potesse fare, in un attimo mi dimenticai che il nostro pianeta era quasi giunto alla fine, quasi non mi importava più nulla, ma solo di lei. Rimanemmo lì a baciarci per non so quanto, mentre mio cugino ci fissava mangiando i cioccolatini.

Grazie a tutti per i voti! *--*

AFRAIDWhere stories live. Discover now