Questions

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«Tu... mi credi?» domandai incerto.

«C'ero anch'io in quello studio. Ho sentito quel che ho sentito e ciò che è stato detto mi porta a crederti.» spiegò diretto come al solito.

Il silenzio tornò padrone.

«Eren»

«Si?»

«La tua seconda personalità... Chiamala Golden-eyes. Mi piace così.»

Golden-eyes...

Non è male... sempre meglio di patologia...

«Eren...»

«si...?»

«Non sei un Mostro.»

Erano solo quattro parole.
Quattro fottute parole.
Ma riuscirono a ricomporre il primo pezzo del mio cuore.

*** (sono presenti riferimenti al capitolo double personality, se non lo hai letto possono essere presenti anche spoiler su quel capitolo in tal caso.)

Eren

«Bé, si! Ovvio che sono sorpreso.
Ti credevo morto.»
Con questa frase iniziò il video.
Sul bianco schermo comparvero le prime scene.
Il video si focalizzò su coloro che riconobbi come me e il Dottor Duncan.
Quest'ultimo tolse guanti, cuffietta e mascherina permettendo ad Eren di poterlo studiare più accuratamente.
Lo studiò intensamente ma nulla, non gli lanciava nessun segnale.
Bè sì, spesso il suo radar emotivo di pericolo o allarme non funzionava a dovere e non riusciva a comprendere a una prima occhiata la personalità di una persona.

«Sei invecchiato» bastarono il sorrisino strafottente e gli occhi oro scintillanti di follia a farmi rabbrividire. Non riuscivo a riconoscermi in nessun sguardo, nessun passo, nessun gesto. Quasi come se quello sullo schermo non fossi io ma un mio sosia impazzito.
Non potevo essere io.

«Bè, sono passati più di 7 anni.»
E questo che significava? Io... io lo conoscevo...?
Io conoscevo un assassino...
Milioni di domande mi attraverserono la mente...
Cosa significava tutto questo?

«Oh andiamo! Non rimanere così tanto sulla difensiva...» esclamò il me del video riscuotendomi dai pensieri.
In effetti notai che il dottor Duncan era parecchio sulla difensiva, questo significava che lui sapeva di...
Golden-eyes. Quale collegamento ha con tutta questa faccenda?
Quando il me del video iniziò a strusciare la sua mano sulla lastra di metallo, causando un fastidioso stridolio, sentii più di un brivido agghiacciante e non fui l'unico a giudicare dalle espressioni degli altri presenti.

«...Non sono mica un mostro.» Il dottor Duncan deglutì e Golden-eyes, felice di quella reazione, sorrise. Un sorriso psicopatico ed inquietante.
Il sorriso dei pazzi.
Il sorriso di un Mostro.
E ciò che aveva appena detto era nettamente in contrasto con i suoi gesti.

«Ti sbagli. Tu sei, un Mostro.» Ribbattè Duncan. Un assassino mi dava del mostro. Dire a parole quanto potesse essere strana tutta quella situazione era quasi del tutto impossibile... eppure un assassino mi aveva appena dato del mostro. Potrei scegliere di non darci peso, ma... se io stesso pensavo le sue stesse parole... era difficile poter non pensarci.

«È COLPA TUA SE SONO COSÌ!!!» urlò gettando a terra vari attrezzi in metallo facendomi perdere qualche battito cardiaco.
«Cazzo!» sbraitò Lenny attirando l'attenzione di tutti. Di tutta fretta iniziò a strofinare il fazzoletto sulla chiazza che si era formata sul cavallo dei pantaloni.

«Diamine Lenny, solo tu potevi rovesciarti addosso il caffè bollente proprio lì!» sbottò Gabriel avvicinandosi all'amico con un pacchetto di fazzolettini.
Levi mise in pausa il video per evitare di perdere dettagli importanti in tutto quel trambusto che si era creato.
«Ma non è colpa mia!» si difese strappando letteralmente i fazzoletti da mano a Gabriel «Non me lo aspettavo che urlasse!» continuò
«lo sapevo che non avrei dovuto accettare questo caffè! Tutte le cose che mi offre Hanji finiscono sempre col mettermi in ridicolo...» borbottò continuando i peggio insulti contro la poverina. Quest'ultima invece di offendersi se la rideva con gusto beccandosi qualche veloce occhiataccia da parte di Lenny e Levi.
Dopo un po' si arrese, ma avendo il pantalone nero, per fortuna la macchia non si notava molto.

KINGS MAN ~ RirenWhere stories live. Discover now