Friday

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Levi fece per prendere il cerotto ma Eren lo allontanò dalla sua portata lasciandolo confuso.
«Te lo metto io, siediti.» mormorò avvicinandosi all'altro che sospirando si sedette alla propria sedia.

Levi lo lasciò fare e iniziò a ripensare a tutto ciò che era successo.
Non riusciva a credere che lui ed Eren stavano iniziando ad andare oltre qualche bacio.
Forse Hanji aveva ragione, se insisteva sarebbe riuscito a farlo suo prima o poi.
«Fatto!» sorrise il castano battendo le mani con entusiasmo per poi allontanarsi.

Levi lo tirò per un braccio e lo fece sedere sulle proprie gambe tentando di baciarlo.
Eren gli poggiò un dito sulle labbra allontanandolo.
«Ora devo andare in mensa.» mormorò, per poi alzarsi dirigendosi verso la porta.
«Ci vediamo più tardi.» sorrise togliendo la chiusura alla porta.
«Non credo che riusciremo ad incontrarci oggi pomeriggio...» mormorò Levi confuso.
Eren non rispose, prese la cartella dal pavimento, e sorrise uscendo dall'aula lasciando da solo un Levi confuso e frustrato.

«Non mi riferivo ad oggi pomeriggio...» ghignò il castano dirigendosi verso la mensa a passo svelto.

*** (Leggete lo spazio autrice per favore. Perdonatemi per il mostruoso ritardo,vi devo le mie più sincere scuse.)

Levi abbottonò i polsini della camicia e alzò lo sguardo sull'orologio della sua stanza che segnava le 18:30.
Sospirò stanco e dopo essersi dato un' ultima occhiata allo specchio si diresse verso il soggiorno.

Il suo soggiorno era un open space decisamente moderno, con una lunga parete composta da vetrate sul lato frontale appena usciti dal corridoio, ma sulla destra rispetto alla porta d'ingresso.
Il suo appartamento era decisamente enorme, soprattutto per lui che ci viveva da solo.
Tutto era ultra moderno con caratteristiche lucide e sui colori grigio, bianco e neri.
La maggior parte dell'arredamento era costituito dai mobili o da televisori ed altre tecnologie.
Mancava, tra l'altro, una di quelle soffocanti presenze di fotografie di famiglia.
Gli unici elementi incorniciati erano solo vari quadri astratti di arte contemporanea, che tra l'altro non gli piacevano nemmeno, li aveva tenuti solo perché senza l'appartamento sarebbe apparso veramente troppo spoglio agli occhi altrui.
In effetti parlandone lo si poteva definire comunque un appartamento molto freddo, ma lui non sapeva come riuscire a rendere una casa un po' più accogliente.
Nel caso vi stiate chiedendo come lui faccia a possedere tutti quei soldi per permettersi quel timore di vita e un appartamento così costoso... be' la risposta è semplice: la sua eredità e lo stipendio.

L'agenzia paga profumatamente ogni suo dipendente, infatti noi era un caso che quasi ogni agente vivesse in qualche casa di lusso particolare.
Eren forse era uno dei pochi a non vivere ancora in una qualche casa lussuosa particolare. Il castano aveva iniziato da poco a lavorare in agenzia ed era ovvio che ancora non poteva permettersi tanti lussi, ma il castano aveva già spiegato in precedenza che anche quando ne avrebbe avuto la possibilità non avrebbe cambiato il suo timore di vita.
Eren preferiva continuare a vivere in una casa normale posta in una zona periferica in tutta tranquillità.

Il corvino si sdraiò scompostamente sul suo comodissimo divano in pelle nera e alzò lo sguardo sul soffitto.
Sospirò piegando il braccio sugli occhi e rilassandosi nell'udire solo completo silenzio.
Anche se viveva in città, il vivere al penultimo piano di un lussuosimo grattacielo aveva i suoi pregi, e il silenzio era uno di quelli.
Il corvino si rilassò completamente e iniziò a pensare, lasciando la sua mente viaggiare altrove.

«Levi... più veloce...~»

Sul volto di Levi iniziò a formarsi un lieve sorrissino malizioso.

KINGS MAN ~ RirenWhere stories live. Discover now