Ultimo respiro

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Mi trovo su un giardino, guardo in alto, il cielo è nero senza neanche una stella e a interrompere quell 'oscurità c'è solo una fonte di luce, la luna. Vicino a me ci sono degli alberi,  con i rami che si estendono piano piano nell'oscurità della notte. Sento un venticello che arriva e mi scompiglia i capelli, il freddo di quell'aria mi s'insidia nel  corpo. Ai miei piedi vedo le ombre degli alberi alla luce della luna, ma proprio davanti a me c'è un'altra ombra che si allunga e raffigura una persona rigida. Alzo la testa e vedo proprio davanti a me una ragazza mora. I suoi occhi sono marroni profondi e le sue labbra sono rosse. È silenziosa e ha uno sguardo perso verso di me, ed è come se non mi vedesse e non potesse sentirmi. Faccio un passo in avanti lentamente, la osservo,  ha un viso magro e pallido, la sua pelle appare ghiaccio alla piccola luce dal cielo della notte. "Chi sei? "Chiedo io senza esitazione a bassa voce. Sento di nuovo quell'aria fredda che mi sventola i vestiti e i capelli lunghi lisci della ragazza davanti a me. I suoi occhi sono come ghiaccio, guardano fisso davanti a loro, ma senza muoversi. Provo ad avvicinarmi, ma mi fermo, gli occhi di lei si oscurano, diventano sempre di piú come il cielo sopra di noi. Gli occhi non sono piú come prima, ma adesso assomigliano a delle perle nere. Le pupille dei suoi occhi cominciano a guardare dietro di me, sembrano essersi risvegliati. Il suo viso ghiacciale è ancora senza espressione, china però piano piano la testa da un lato.
Mi giro dietro di me e c'è una ragazza bionda. I suoi occhi che di solito ti incantano,  adesso sembrano delle pietre nere che luccicano alla vista della luna. Sono cosí neri che ti ci perdi dentro, piú scuri del cielo sopra di me e dell'oscurità che ci avvolge. Sento la loro oscurità penetrarmi  lentamente dentro  come un ago freddo d'acciaio, un dolore mi avvolge sul petto sempre di piú. Diventando una fitta come se quel l'ago fosse vero e si stia conficcando nel mio corpo. Il dolore è cosí forte che mi inginocchio a terra, guardo attorno a me, e vedo l 'oscurità del cielo avvolgerci sempre di piú. Si avvicina  toccando l'erba verde del giardino. Sento una fitta ancora piú dolorosa sul petto che mi fa sussultare dal dolore. Mi chino ancora di piú , lasciandomi andare sull'erba fresca bagnata dalla rugiada. Vedo l'oscurità avvicinarsi, il dolore si fa sentire di più, pai è insopportabile e mi lascio andare  un gemito. Chiudo gli occhi, sento i miei muscoli irrigidirsi a ogni mio piccolo movimento. Le mie orecchie cominciano a d udire una voce fastidiosa acuta, con le mie ultime forze avvicino le mani e le appoggio sui lati della testa per non sentirla. Ma la voce rimane e si fa sentire piú forte. Il freddo si fa sentire sulla mia pelle sfiorandomi e irrigidendo le mie mani che si stringono a la mia testa.
Come vorrei non essere venuto qui. Vorrei che tutto finisse.
Il dolore comincia a lacerarmi dall'interno. Il mio corpo sta cessando di muoversi e di esistere. "Cx21"dice la voce continuando a tormentarmi"l'errore è eterno  ". La voce rimbomba dentro di me fino che non sento il mio ultimo respiro.

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