Sogni veri

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Il dolore scompare tutto d'un tratto, insieme al freddo, sostituito da un piacevole calore su quasi tutto il corpo. L'eco dentro la mia testa finisce, lasciando un ronzio fastidioso. Sento gli occhi bruciarmi alla luce e li apro leggermente.  Vedo uno schermo accesso davanti a me e alla mia sinistra una poltrona.  Il mio salotto non è cambiato, è sempre lo stesso. La lampadina mi acceca ancora un 'po, ma provo ad alzarmi. Faccio qualche passo barcollando e passandomi una mano sui capelli. Cerco con le mani nelle tasche dei jeans il cellulare, ma non lo trovo. Dubbioso di averlo perso, cerco meglio, guardando anche nelle tasche posteriori, ma non trovo niente. Poi sento la suoneria del messaggio del mio cellulare, ma non riesco a capire da dove proviene . Mi avvicino al divano dove Mi sono addormentato, ma non c'è. Faccio un passo verso il mobiletto all'ingresso per vedere se lo lasciato lí, ma vedo qualcosa sbucare da sotto il divano. Ed é proprio quello che sto cercando , mi deve essere caduto quando mi sono seduto.
Lo prendo, e osservo lo schermo in cerca di qualche crepa causata dalla caduta. Ma per fortuna il cellulare non si è fatto niente cadendo. Guardo il messaggio che è arrivato, è di cloe. Lo apro e lo leggo velocemente. "Dove sei, ti sto aspettando ". Do un occhiata all'ora del telefono,è mezzanotte e dieci. Cavolo!!  sono in ritardo, mi sta aspettando da circa dieci minuti.
Pensando a cloe, tutto s'un tratto mi ritornano in mente le immagini di lei con gli occhi scuri in quello che era un semplice sogno.
Quel sogno peró sembrava vero, come se fossi veramente li in quel giardino e che l'oscurità mi stesse inghiottendo lentamente. Il dolore era atroce e il freddo sulla pelle sembrava veramente insidiarsi nel mio corpo paralizzando i miei muscoli. La voce continuava a ripetere l'errore è eterno. Ma in che senso??che errore?? non riesco a trovare un significato in tutto questo.
E la ragazza mora era la ragazza scomparsa. E già questo rende il sogno ancora più inquietante, lei, avril, era lí in carne e ossa. Ma alla fine,  tutto questo era solo un mischio di tutti I miei pensieri e immagini di prima di addormentarmi, almeno spero. L'orologio in cucina segna la mezzanotte, I miei genitori saranno già a letto a quest'ora,forse quando sono arrivati  non avranno voluto svegliarmi. Lo fanno sempre, se sto dormendo non mi svegliano, anche quando ero piccolo. Infatti noto una coperta sul divano che non c'era prima, mia mamma me l'avrà messa per paura che prendessi Freddo . lei é cosí, si preoccupa sempre per noi, mio papà non é da meno, peró lui pensa di piú alla nostra educazione. Mi ritorna infatti in mente la sua voce in macchina memtre mi faceva la solita ramanzina che ormai non ascolto piú , non ha paura che prendi un raffreddore, ma che rimanga un asino, anche se ammetto che lo sono già.
Devo uscire di casa senza  che qualcuno se ne accorgga , per riuscirci peró  non devo fare alcun rumore sennó mio papà si sveglia. Le chiavi di casa si trovano sul mobiletto davanti all'ingresso,  stracolmo come al solito di oggetti di ogni genere come fogli, penne e di tutto quello che non sappiamo dove appoggiare. Mi avviccino alla porta, e con un colpo solo attraggo verso di me le chiavi e le prendo al volo. Le inserisco all'interno della serratura della porta lentamente cercando di non far rumore,e le giro un paio di volte.
Appoggio la Mano sulla maniglia e l'abbasso facendo sempre attenzione. Apro di poco la porta per uscire, poi la richiudo dietro di me sempre in silenzio.
Guardo in alto, e noto il cielo senza stelle che qualche minuto prima avevo visto nel mio sogno.

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