Il funerale di Stefan

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Caro diario,
É strano come a distanza di qualche anno sia maturata cosí in fretta, Tutti noi lo abbiamo fatto, o siamo stati costretti a farlo, é stato inevitabile.
Non riesco neanche a ricordare quando l'unico mio pensiero era essere al centro dell'attenzione o sulla bocca di tutti, non sono neanche sicura che mi manchi essere così.
Ero cosí ingenua... La mia innocenza mi è stata strappata nel giro di pochi secondi, ma in un certo senso sono felice che sia successo. Diventare vampiro mi ha resa viva, il che é ironico visto che tecnicamente sono morta, mi ha aiutata a far emergere la vera me.
Non so perché sto scrivendo tutto questo, forse sto solo cercando di evitare l'argomento che mi ha spinta a tenere un diario.
Stefan Salvatore.
Ci sono tante cose che potrei dire su di lui, ma nessuna di queste onorerà realmente la fantastica persona che é stata. Senza di lui probabilmente non sarei stata qua a scrivere, forse nessuno di noi ci sarebbe stato.
Ha salvato ognuno in modo diverso. Era piú di un amico, di un fratello o di un marito, era Stefan e nessuno riuscirà mai a colmare il vuoto che ha lasciato.

Quella mattina era piú cupa del solito. Le nuvole grigio scuro, quasi nero offuscavano la luce del sole che si rifletteva debolmente sulle finestre di Mystic Falls.
Nessuno sarebbe uscito di casa, il telegiornale aveva previsto pioggia per tutto il giorno, nessuno tranne la minuta ragazza bionda che masticava nervosamente il tappo di una biro nera.
Era il terzo caffè che beveva, aveva passato la notte a organizzare il funerale di suo marito, ripetendo a gli altri e a se stessa che sarebbe dovuto essere perfetto, o non se lo sarebbe mai perdonato.
Caroline Forbes ha sempre avuto un'ossessione per i dettagli, tutto doveva essere al proprio posto, anche solo un minimo errore avrebbe potuto mandarla in bestia.
Aveva optato per delle orchidee bianche, nonostante le continue lamentele da parte di Elena, che preferiva di gran lunga i tulipani.
I lunghi capelli biondi erano sparpagliati su tutto il cuscino, incorniciando la carnagione chiara di contrasto alle occhiaie nere, scavate qualche centimetro sopra gli sporgenti zigomi rosa.
La suoneria del telefono la distolse dai pensieri, ma non si mosse di un centimetro

Ciao sono Caroline Forbes, sapete cosa fare

"Hei Care, sono Elena.
Volevo solo dirti che ho mandato gli inviti per stasera, non credo venga tanta gente comunque, hai visto che tempaccio? Passerò a prenderti alle sette, ti voglio bene"

Inviti pensò, come se il funerale di Stefan fosse una stupida festa da quattro soldi con la solita gentaglia ubriaca. Adorava Elena, ma certe volte non riusciva proprio a sopportarla, in effetti non riusciva piú a sopportare nessuno che non fossero josie o lizzie. Diventare madre era stata l'esperienza piú bella di tutta la sua vita e amava quelle piccole piú di se stessa, avrebbe staccato la testa a chiunque le ricordasse che non erano sue, le aveva portate lei in grembo e aveva lavorato sodo per educarle e non farle mai mancare nulla. Dunque non avevano il diritto di giudicare senza conoscere.
Alzò la cornetta del telefono digitando il numero di Alaric che rispose dopo il primo squillo

"Caroline? Tutto okay? "

"Si, vi state divertendo? "

Si morsicò l'interno della guancia, mentre attorcigliava una ciocca di capelli tra le dita

"Si, JOSETTE LASCIA IMMEDIATAMENTE QUEL TOPO"

Ridacchiò pensando alla faccia di Alaric sbiancare, aveva il terrore dei topi e Josie questo lo sapeva benissimo

"DICO SUL SERIO JOSETTE, NIENTE SCUOLA PER UNA SETTIMANA"

per chiunque potrebbe essere la punizione piú stupida che si potesse dare, ma quelle piccole adoravano andare a scuola a imparare nuovi incantesimi e interagire con gli altri bambini

The Klaroline diariesWhere stories live. Discover now