menta e bourbon

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"Non puoi restare qui"

Affermò strizzando i vestiti uno dopo l'altro.
Il mal di testa per lei era una routine, ma quel giorno era piú fastidioso del solito e la presenza di Klaus non lo rendeva di certo piú sopportabile.

"Perché no?"

Non si voltò a guardarlo, ma percepì lo sguardo da cucciolo bastonato dal tono della voce. In passato aveva usato quel tono solamente due volte, la prima quando l'aveva invitata ad uscire e la seconda quando aveva preteso la confessione riguardo ai suoi sentimenti.
Il resto delle conversazioni, se cosí si potevano chiamare,  erano solamente urla o ringhi.

"Perché ho da fare"

Bofonchiò.
La guardò stendere i suoi vestiti prima di parlare

"Come scrivere su quello stupido diario?"

La derise mentre con l'indice sfiorò  la maglietta umidiccia che pendeva dalla cordicella.

"Non sono affari tuoi"

Sputò voltandogli le spalle.
Klaus odiava quando la gente gli dava le spalle, lo faceva sentire poco importante e per qualcuno abituato ad essere al centro dell'attenzione era abbastanza fastidioso.

"Non posso andarmene"

Quando riebbe l'attenzione della bionda sorrise, avvicinandosi di qualche passo

"I miei vestiti sono bagnati"

Fece un cenno del capo verso gli indumenti stesi guadagnandosi un'occhiataccia.
per un momento vide il suo sguardo cambiare,  ma non ne riuscì a decifrare l'emozione, Caroline Forbes era da sempre un mistero per lui.
era così bella e intelligente, fragile ma allo stesso tempo una delle persone piú forti che conosceva.
Lo faceva ammattire con quel suo modo di fare arrogante nei suoi confronti, eppure non riusciva a starle lontano, l'aveva persa per troppo tempo e non aveva intenzione di lasciarla andare via nuovamente.

"Puoi restare, ma non appena i vestiti saranno asciutti dovrai sparire"

Rispose secca.

"E se ti trovo a ficcare di nuovo il naso nella mia roba te ne andrai immediatamente, a costo di andartene via nudo"

Aggiunse assottigliando gli occhi.
Ridacchiò e alzo le mani in segno di resa, nonostante fosse più che seria non riuscì a non trovarla buffa, i suoi boccoli dorati erano scompigliati e fuoriuscivano da tutte le parti, aveva il mascara leggermente sbavato ai lati e la vena sul collo pulsava così tanto che ebbe il timore le scoppiasse da un momento all'altro.

"cosa facciamo tesoro?"

domandò guardandola di sottecchi, la vide distogliere lo sguardo non appena incontrò di sfuggita il suo

"inizia con il vestirti"

farfugliò arrossendo. non seppe bene perché vedere Klaus a torso nudo la mettesse tanto a disagio, lo aveva già visto numerose volte, anzi, aveva visto molto più di quello.

"lo farei, ma non ne ho altri. E poi mi piace come le tue guance si tingono di rosso ogni volta che abbassi lo sguardo"

rispose in tono strafottente avvicinandosi lentamente. indietreggiò tanti passi quanto i suoi e lo incenerì con lo sguardo

"io non arrossisco e non ti stavo guardando"

ringhiò. fece spalluccie e andò a sedersi sul divano.
sbuffò rumorosamente e salì le scale per il piano superiore, Alaric avrà sicuramente qualche indumento che gli stii, anche se Klaus è leggermente più muscoloso e alto rispetto ad alaric. prese un maglioncino verde chiaro con una renna sopra e rise sotto i baffi immaginandogliela addosso, un paio di mutande con su scritto 'Alpha man' e i pantaloni di un suo vecchio pigiama.

"non indosserò quella robaccia"

la fulminò con lo sguardo serrando la mascella  non appena vide i vestiti di alaric.

caroline si sforzò di trattenere una risata, glieli lanciò addosso e sorrise soddisfatta

"o li metti o te ne vai"

lo sentì blaterare qualcosa che non comprese, ma si alzò e si infilò il maglioncino. ora che era mezzo vestito riusciva a ragionare più lucidamente e si girò nuovamente di scatto per non assistere al suo spogliarello.

"ho ucciso persone per molto meno Caroline"

si girò lentamente e scoppiò in una fragorosa risata, vedere Klaus vestito in quel modo era una delle cose più divertenti a cui avesse mai assistito. si morse il labbro per cercare di smettere sotto il suo sguardo omicida

"no, ti sta bene, davvero"

riuscì a smettere di ridere per qualche secondo ma riprese a farlo quasi subito

"dovresti smetterla sul serio Caroline"

il suo sguardo era serio, se non lo conoscesse avrebbe potuto pensare che stesse per staccargli la testa, ma lo conosceva e sapeva benissimo che pur di non farle del male avrebbe preferito morire

"e tu dovresti smetterla di darmi ordini"

rispose sedendosi all'altro lato del divano per mantenere il più possibile le distanze .

lo vide incerto per un momento, si sporse leggermente verso di lei e sorrise

"ti sei seduta lontana, non ti fidi forse di me?"

non era quello il motivo, non si fidava di se stessa. odiava la persona che diventava in sua presenza, la rendeva furiosa e le faceva perdere il controllo.

"spero ti piacciano i film strappa lacrime, perché ne stai per vedere uno che ti rivoluzionerà la vita"

cambiò argomento accendendo la tv. Non voleva dargli la vinta di rispondere alla sua domanda, sapeva benissimo l'effetto che le faceva, voleva solo sentirselo dire. si lamentò appena la musica del Titanic riempì il soggiorno

"sul serio tesoro, il Titanic?"

in risposta canticchiò la canzoncina e lo vide avvicinarsi di un altro centimetro. fece finta di nulla e continuò a guardare il film. Klaus non perse di vista Caroline per tutta la durata, osservò come le labbra le si muovessero dolcemente mentre ripeteva le battute, come il suo sguardo si caricasse di emozioni al  vedere la coppia assieme e come le guance le si arrossassero ogni  volta che venivano messi in difficoltà. Si rabbuiò nel vederla piangere alla fine, avrebbe voluto allungare la mano e sfiorarle il viso, ma se ne rimase impalato al suo fianco senza emettere alcun suono.

"come ti è sembrato?"

chiese sfregandosi gli occhi arrossati dal pianto. Non si vergognò di mostrarsi in quel modo, l'aveva vista piangere più volte di quante se ne ricordasse

"meraviglioso"

le sorrise e ebbe l'impressione che non si riferisse al film, si mordicchiò l'interno della guancia e si alzò in piedi

"vado a dormire"

annuì

"caroline"

sussurrò quando fu abbastanza distante

"perché non hai scritto di me?"

sapeva che si riferiva al diario, una parte di lei era infastidita perché lo aveva letto, l'altra si sentiva in obbligo di dargli  una  spiegazione nonostante non gliene dovesse

"non era importante"

rispose acida. Lo vide alzarsi e avanzare verso di lei, la luna gli illuminava gli occhi verdi e notò che  la mascella pronunciata era serrata.

"devo andare, buonanotte"

uscì senza lasciarle nemmeno il tempo di rispondere.
Aveva insistito tanto per restare e ora se ne era andato così, senza  nessuna motivazione.
Rimase immobile per qualche minuto prima di andare a dormire, decise di dormire sul divano, non aveva  alcuna voglia di riposare in un enorme letto freddo.
Si accoccolò nel lato in cui prima sedeva Klaus e respirò profondamente,  un odore di menta e bourbon le annebbiò la mente e anche se non lo ammise neppure a se stessa, nel profondo era dispiaciuta che l'avesse lasciata sola.

The Klaroline diariesWhere stories live. Discover now