Qualcuno in casa

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si ritrovò a rimuginare su quella frase per diversi minuti, ma ogni volta che elaborava una teoria che avesse un senso, il cervello gli offriva una risposta che la faceva apparire ridicola per averlo anche solamente pensato.
Si chiese se Klaus potesse mai tenere una sua foto da qualche parte nella villa Mikaelson e che dunque la piccola Hope l'avesse vista, ma l'idea svanì nell'istante in cui si formò.
Klaus mikaelson non era tipo da foto ricordo e non rammentava nemmeno di averne fatta una in sua compagnia, o che lui ne avesse una sua in generale.
Magari l'aveva solamente descritta e l'immagine riprodotta nella mente della piccola era diversa da quella della realtà?
Chiuse gli occhi per un istante appoggiandosi allo schienale della sedia, niente la irritava di più del non sapere, adorava avere tutto sotto controllo e non averlo la mandava in bestia

"Pausa pranzo? "

Era talmente immersa nei pensieri che non si accorse nemmeno che Alaric avesse bussato.
Radunò rapidamente le sue cose e si alzò assumendo una delle pose piú autoritarie che avesse mai visto.

"Dobbiamo parlare"

Il tono era calmo ma deciso, marciò oltrepassandolo verso la sala pranzo, con la coda dell'occhio notò che faticava a starle dietro quindi rallentò di poco. Aveva intenzione di parlare, non di aspettare che ritrovasse il polmone perso per strada.

"Di cosa? "

Domandò quando finalmente la raggiunse.
afferrò una mela e si girò di scatto

"Hope Mikaelson"

Si schiarì la gola e prese un vassoio anche lui

"Ha fatto qualcosa? "

Mise una cotoletta e qualche patatina fritta sotto lo sguardo duro della bionda, che reggeva il vassoio con su solo una mela e un'insalata

"No, ma ti sei accidentalmente dimenticato di dirmi che sarebbe arrivata oggi?"

Fece spalluccie mentre si sedettero al solito tavolo sulla destra

"Se mangi solo quello rischi di diventare anoressica Caroline"

Sbuffò e diede un morso alla mela

"Alaric, Alaric, Alaric"

Rise posandola nuovamente sul vassoio

"Sappiamo entrambi che non è il cibo a nuocere al mio peso"

In risposta sollevò gli occhi al cielo.
Stava solo cercando di deviare l'argomento e questo Caroline lo aveva compreso perfettamente, lo aveva usato spesso anche lei, ogni volta che le domandavano come stesse dopo la morte di Stefan.
Trovava superfluo spiegare alla gente come si sentisse al riguardo, non avrebbero capito e sarebbe stato solamente tempo sprecato.
Alzò un sopracciglio in attesa che iniziasse a parlare, ma notandolo sollevò una mano chiedendo tempo e si infilò un enorme pezzo di cotoletta in bocca.
Sospirò esasperata guardandolo storto, iniziò a chiedersi cosa c'era sotto, perché Alaric cercava di evitare così tanto l'argomento? Masticò molto lentamente e la pazienza di Caroline non era abbastanza mentre aspettava che ingoiasse il boccone

"Alaric. "

Lo avvisò.
ingoiò velocemente e la guardò dritta negli occhi, poi distolse lo sguardo

"Ho parlato con Klaus quando sono andato a New Orleans diverso tempo fa, ricordi?"

Annuí. Non aveva capito molto di quella notte, solo che una tipa rivoleva indietro le sue ossa che Tyler doveva conservare, ricordava bene che lo aveva trovato stupido però. Insomma perché tenere delle ossa di qualcuno morto da secoli? Una cosa alquanto inquietante.

"Gli ho offerto un posto qui, per Hope.
Non pensavo avrebbe accettato, lo avevo visto riluttante sulla mia proposta, ma quando Hayley mi ha chiamato il giorno del funerale sono rimasto sorpreso e non avevo idea di come dirtelo, non mi sembrava il momento ne il luogo giusto"

Era plausibile. Si mordicchiò l'interno guancia e lo scrutò attentamente, gli credeva ma aveva la sensazione che non le avesse detto tutto.

"É tutto qui? "

Annuì senza guardarla negli occhi.
Ripresero a mangiare e rimasero in silenzio per il resto della pausa.
Sapeva che non era tutto ma se non voleva dirglielo allora lo avrebbe scoperto da sola. Cosa mai poteva nascondere quella bambina dal viso dolce e lo sguardo fermo?

Le lezioni filarono liscie per l'intera settimana, nessuna nuova notizia o visita sgradita, non aveva piú visto o sentito Klaus dal giorno del funerale e lo aveva trovato strano.
Perché allontanare così sua figlia e non preoccuparsi minimamente di cosa faccia o come si comporti?

Per Caroline il sabato era un giorno sacro.
le bambine stavano da Alaric e lei aveva un'intera serata tutta per lei, in cui avrebbe potuto fare un bagno caldo, bere una cioccolata e guardarsi uno di quei film stupidi strappa lacrime.
Si buttò di peso sul letto sfilandosi le scarpe, il diario era a pochi centimetri da lei aperto sulla pagina del funerale, non ricordava di averci scritto quella settimana dunque non si spiegava il perché fosse lì.
Scese lentamente dal letto guardandosi attorno, tutto era al proprio posto tranne quel diario, lo prese in mano e rilesse l'ultima frase,
Strizzò gli occhi per guardare piú attentamente e notò una leggera impronta di sangue.
Un brivido le percorse la spina dorsale e lo chiuse velocemente lanciandolo sul cuscino, qualcuno era entrato in quella casa, in camera sua.
Chiamò rapidamente Alaric che rispose come sempre al primo squillo

"Le bambine stanno bene? "

La voce le tremava, quello era sangue e se qualcuno avesse osato toccare le sue bambine non sarebbe piú stato in grado di raccontarlo.

"Si, sono giù che giocano. Tutto bene? Ti sento agitata"

Un rumore in cucina la fece sobbalzare

"Si, devo andare"

Chiuse correndo giú per le scale.
La cucina era identica a come l'aveva lasciata, niente di strano o di diverso

"Chi c'é? "

Sfilò un coltello con la mano destra e iniziò a indietreggiare finché non si scontrò su qualcosa, si voltò di scatto e lanciò un grido agghiacciante che rimbombò in tutta la casa.

The Klaroline diariesWhere stories live. Discover now