Come da copione

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<<Sai che non amo scherzare Caroline>>

Gli occhi iniettati di sangue la guardavano con rabbia mentre si avvicinava lentamente

<<NON PUOI AVERLE UCCISE TU>>

singhiozzó fissando I corpi senza vita delle sue bambine sul pavimento

<<oh e invece si, erano deliziose>>

Si ripulì il sangue che gli colava dal
labbro inferiore avvicinandosi sempre di piú

<<ti prometto che non farà male>>

I canini sporsero dalle labbra, l'indice le sfiorò la guancia catturando una lacrima

<<Klaus >>

<<sei sempre stata la mia preferita>>

Sussurrò per poi avventarsi su di lei.

Si svegliò di soprassalto, la fronte imperlata di sudore mentre annaspava cercando di riprendersi.
L'orologio segnava le quattro del mattino, chiuse gli occhi per un minuto, afferrò un cuscinetto e se lo strinse al petto.
Le gambe tremanti erano rannicchiate vicino al cuscino che stringeva, l'odore di Bourbon e menta era ancora fresco su di esso pizzicandole leggermente le narici.
Vedere Klaus  in quello stato l'aveva spaventata, ma non se ne era resa conto fino ad ora, era un estraneo ormai.
Non poteva fidarsi di qualcuno senza conoscerlo davvero, soprattutto se aveva la reputazione da killer psicopatico.
Diventare madre l'aveva resa protettiva, amorevole, l'aveva migliorata,  ma non poteva sapere se anche per lui era stato cosí.
Non l'avrebbe piú rivisto.
Si alzò di scatto e corse fuori, afferrò i suoi vestiti e li lanciò verso il portico con tutta la forza che aveva, non le avrebbe dato un altro motivo per presentarsi in casa sua.
Rientrò e si diresse verso il divano, prese il cuscino e lo buttò nel cesto dei panni sporchi.
Mentre salí le scale per camera sua pensò a come far sparire l'odore anche dal divano e scelse di spruzzarci sopra il profumo che Alaric le aveva regalato per natale.
Si sdraiò trascinandosi la coperta fino alla guancia, si convinse che se tutte le prove inerenti a quella sera sarebbero sparite, avrebbe cancellato anche essa, come se nulla di tutto ciò fosse accaduto.
Chiuse gli occhi cercando di riprendere sonno, ma il cuore continuava a martellarle nel petto e l'ansia non aveva intenzione di abbandonarla.
Si rigirò più volte disfando completamente il letto, sbuffò e si mise a sedere, la piccola sveglia sul comodino segnava le 5:40.
Si alzò, il pavimento era gelido sotto i suoi piedi nudi, ad ogni passo un brivido le percorreva la schiena facendola rabbrividire.
Si strinse nella vestaglia color panna e scese nuovamente al piano di sotto, si sentiva come se stesse partecipando a uno dei soliti film Horror che detestava profondamente.
Aprì lentamente la porta della strada e guardò i vestiti di Klaus sparsi sul portico, si avvicinò lentamente a essi guardandosi attorno, pronta a fare fuori qualsiasi cosa  si sarebbe mostrata nell'ombra.
raccolse la maglietta esaminandola

<<Non so neanche perche lo sto facendo>>

Sbuffò, si diresse a raccogliere i jeans scuri ma una mano li raccolse prima di lei

<<cosa diavolo>>

Sussultò allontanandosi

<<Non ti hanno mai detto che é maleducazione gettare nel portico i vestiti degli altri tesoro? >>

Quando mise a fuoco il sorriso beffardo di Klaus si tranquillizzò portandosi una mano al petto.

<<Ti ho spaventata?>>

Quella domanda la fece innervosire, era la seconda volta quel giorno che compariva così facendole prendere un infarto

<<DEVI SMETTERLA>>

Urlò rizzando le spalle

<<Di fare cosa? >>

Quella conversazione era come un Flashback, la stessa identica conversazione ripetuta come da copione a ogni loro incontro

<<DI PRESENTARTI COSÍ,  DI DIRE LE SOLITE COSE, DI.. DI.. >>

non riusciva a parlare e Klaus se ne accorse, mosse il capo invitandola a finire con un sorriso di scherno

<<Te ne devi andare, ora>>

Lo spinse per il petto facendolo arretrare di qualche passo, si scocciò e le afferrò i polsi stringendoli leggermente, avvicino il viso al suo, la mascella serrata e gli occhi fissi su di lei.
Caroline trattenne il respiro, non riusciva a distogliere lo sguardo da quelle iridi verdi, era come se la guardasse dentro, come se conoscesse ogni sua piccola debolezza.
I polsi iniziarono a duolerle

<<Mi stai facendo male>>

Ringhiò.
Mollò la presa velocemente,  come se qualcosa lo avesse scottato.
Abbassò lo sguardo prima sulle sue mani e poi sui suoi polsi.

<<Non volevo >>

Sussurrò.
Aprì la bocca per aggiungere qualcosa, ma la richiuse senza dire nulla.
Incrociò le braccia al petto continuando a fissarlo, non si sentiva intimorita da quella figura, anzi, le trasmetteva sicurezza, la faceva sentire protetta.

<<Perché te ne sei andato? >>

Distolse lo sguardo da lei puntandolo nuovamente sui suoi polsi

<<Avevo da fare>>

Ribatté secco.
Sollevò un sopracciglio perfettamente curato

<<Da fare>>

Ripeté scettica.
Si morse l'interno guancia

<<Guardami>>

Teneva ancora lo sguardo basso, verso i polsi.
Lo alzò lentamente incrociando i suoi occhi, un brivido corse lungo la schiena, non era uno di quei brividi che aveva sentito camminando a piedi scalzi, era diverso, e non se lo riusciva a spiegare.

<<Buonanotte Caroline>>

Sussurrò per poi sparire  a velocità sovraumana, lasciandola perplessa.

<<Buonanotte Klaus>>

Sussurrò, più a se stessa che a  qualcuno che ormai non c'era piú.

The Klaroline diariesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora