The end of the party

4K 80 0
                                    

*Più tardi la stessa sera*

Gli invitati erano quasi tutti andati, erano rimasti i più amici.

Grazie al cielo Gemma riuscì a mandare via Hailey, lasciandomi godere l'ultima mezz'ora di festa, poco prima che iniziassi ad accasciarmi sulla spalla di Harry, intento a parlare con gli altri.

«Ellen, io me ne torno a casa» mormorò Karen, poggiandomi una mano sulla spalla, pronta ad uscire di lì.

«La riporto io, non preoccuparti» s'intromise subito Harry.

«Sicuro?» domandò preoccupata.

«Andiamo in taxi, stai tranquilla» le sorrise ancora una volta.

«Bene, ci sentiamo domani, mh?» tornò a rivolgersi a me.

«E' già domani» le sorrisi leggermente assonnata, continuando a tenere la nuca sulla spalla di Harry, che mi cinse le spalle continuando a parlare con i suoi amici.

«Notte a tutti!» esclamò andando via con il suo ragazzo e Gemma, che mi salutò da lontano.

Da quando non eravamo più adolescenti non ero riuscita mai a festeggiare il suo compleanno con una normale festa, visto che era sempre in viaggio, ma più di tutto non avevo mai festeggiato un suo compleanno in una situazione intima come quella in cui eravamo. Solitamente ero un'amica come tanti altri.

«Ellen, svegliati» mi pizzicò la guancia, aiutandomi ad alzarmi dal divanetto, trasportandomi all'entrata del locale per ritirare i nostri cappotti, aiutandomi ad infilare il mio «Stai per svenire?» sghignazzò, cingendomi di nuovo la vita, uscendo di lì insieme, mentre gli altri erano davanti, salutandoci ben presto salendo sulle loro macchine, intanto che noi andavamo verso la strada per fermare un taxi.

«Non sono abituata a fare le quattro del mattino» mi stropicciai gli occhi, dimenticandomi del trucco.

«Lo sapevo già» rise, fermandoci per salire nel taxi «Qualche estate fa, durante una festa a casa tua, eri crollata distruggendo il tavolo delle bevande» cercò di contenersi, ma senza successo, ridendo a più non posso.

«Imbecille» cercai di tirargli un cazzotto sul petto senza successo, ritrovandomi ancora più stretta a lui.

«Sei bellissima sta sera» mormorò, tagliando fuori il tassista che provava ad ascoltare, senza successo.

«Karen mi ha aiutata a vestirmi» borbottai, ridendo come se fossi ubriaca.

«Dovresti metterti più spesso questi vestiti» con le dita mimò un paio di gambe che camminando si addentravano sotto la gonna, facendomi ridere, scacciandole via.

«Smettila» risi, aggrappandomi a lui il più possibile «Stiamo andando a casa tua o a casa mia?» sospirai, chiudendo gli occhi -sentendoli sempre più pesanti-, non avendo sentito l'indirizzo che aveva detto al tassista pochi minuti prima.

«A casa mia, ho sonno pure io per accompagnarti prima a casa e poi tornare da me»

«Dovrai prestarmi un qualcosa con cui dormire» borbottai, sempre più nel mondo dei sogni.

«Credo starai bene anche nuda per questa notte» sghignazzò.

«Non ci provare» lo ammonii, lasciandomi andare alla stanchezza e al sonno.

Probabilmente mi portò in casa riuscendo a svegliarmi per quei tre minuti che gli ci vollero per gettarmi sul letto e spogliarmi e non mi meravigliai di risvegliarmi la mattina dopo con solo il reggiseno e gli slip, aggrovigliata fra le coperte e con un corpo anch'esso mezzo nudo al mio fianco.

L-o-v-e || Harry StylesWhere stories live. Discover now