In My Basket Case

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*La mattina dopo*

Uscii dal bagno, sbadigliando senza ritegno, grattandomi gli occhi, per poi raggiungere la cucina , dove trovai Karen in abito da lavoro e pronta ad uscire, le mancava solo il suo caffè con qualche fetta di pane di segale.

«Buongiorno!» esclamò, per poi continuare a masticare il pane, sorseggiando il caffè bollente.

«Ciao» sbadigliai di nuovo, sedendomi su uno sgabello, esattamente dove trovai una tazza da colazione con dello yogurt e già tagliata frutta «Grazie» le sorrisi sorniona, prendendo in mano il cucchiaio per mangiare la mia colazione che nemmeno mamma mi preparava, forse era felice di avermi lì?

«Oggi hai lezione fino a tardi, giusto?» mi chiese velocemente, intanto che ingurgitava caffè con il rischio di macchiarsi la camicia bianca e le rouches.

«Sì» annuii, assaporando l'aspro dei lamponi.

«Torni qui o preferisci andare da mamma?» si fermò un attimo, guardandomi attentamente.

«Uhm...Non lo so, tu che pensi debba fare?»

«Per me va bene se rimani qui, però questa sera torno tardi anche io e poi esco con Mitch» mise la tazza vuota e sporca nel lavandino «Se vuoi ti lascio casa libera e stai un po' con Harry in santa pace» mi guardò apprensiva, mettendosi davanti a me.

«No, non mi sembra il caso» storsi la bocca, ma mi fermò subito.

«Ci sono passata anche io, Ellen, è normale, ma se gli parli risolverai sicuramente, Harry è intelligente» si avvicinò con il busto cercando il mio sguardo «Me ne sto con Mitch a casa sua» decretò sorridendomi immediatamente dopo «Se rimane a dormire cambia le lenzuola per favore, per quanto voglia bene ad entrambi, certe cose non le voglio nemmeno sfiorare per sbaglio» arrossii velocemente, portandomi le mani al viso in estremo imbarazzo «Ci vediamo stasera, se ti serve qualcosa da mettere prendi quello che vuoi» andò verso l'uscita di casa, afferrando il cappotto infilandoselo per poi prendere la borsa ed uscire prima di darmi un altro saluto.

Ancora non capivo cosa stava accadendo, insomma io e Karen avevamo sempre avuto seri problemi nel convivere, come mai in quel momento no? E come mai continuavo a farmi sempre la stessa domanda in continuazione?

Pulii i pochi piatti nel lavandino, andando in camera per rifare il letto e cercare una felpa da prendere in prestito per non presentarmi a lezione con gli stessi vestiti della sera prima.

Per la prima volta arrivai a piedi in facoltà, con calma e per nulla impuzzolita dal fumo delle sigarette in autobus.

Xu non c'era ma in compenso incontrai Darren, ancora una volta a braccetto con la rossa di cui ignoravo il nome, e provai dolore per la mia nuova amica cinese, quel ragazzo non provava assolutamente niente per Xu, o forse ero io che avevo capito male.

Fui così presa dai miei ragionamenti che non mi resi conto di Darren ora senza la rossa ma con un suo amico venirmi incontro.

«Ciao, Ellen, lui è Jordan, ricordi?» mi fece il segno dei capelli, ricollegandoli al ragazzo che mi aveva descritto il giorno prima.

«Sì, ciao» gli sorrisi, porgendogli la mano per stringergliela subito dopo.

«Credo che per questa sera sarai senza Xu» si rattristò leggermente.

«Perché?» mi rabbuiai.

«Sta male, si è presa quell'influenza che gira e non credo riuscirà ad uscire dal letto per un'altra settimana» storse la bocca.

«No, mi dispiace» dissi realmente rammaricata.

«Beh, hai sempre il tuo ragazzo» mi sorrise di nuovo.

L-o-v-e || Harry StylesWhere stories live. Discover now