Pills

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*Due giorni dopo*

Tornai a casa prima di lui, dato che ero scappata da lezione sentendo che il ciclo mi fosse venuto con una settimana di anticipo, il che era del tutto sbagliato.

La pillola era fatta apposta per evitare queste discontinuità e se era arrivato con quel largo anticipo significava solo una cosa: la pillola che avevo sempre preso non funzionava più e che una capatina dal dottore non mi avrebbe fatto male, ma quando rincasai e ritrovai mamma sul divano con in mano un pacco di preservativi vuoti che erano di Karen mi si raggelò il sangue.

«Ehi, mamma!» esclamai, chiudendo la porta, per andarle incontro «Che ci fai qui?» mi sedetti al suo fianco, evitando di pensare che mi sarei dovuta andare a cambiare l'assorbente ormai pieno.

«Li ho trovati fra i cuscini del divano» mi mostrò la scatolina, con un sopracciglio alzato «Non sto giudicando nessuno, ma in questa casa cosa state facendo?» continuò, non arrabbiata, ma se possibile più imbarazzata di me.

Però, sentendomi presa di mira, aprii bocca e gli diedi fiato, senza pensare, senza riflettere su cosa dovessi dire.

«Non guardare me, non sono io che li uso» parlai velocemente, e fu come lanciare una bomba a mano.

«Tu non usi preservativi?» a quel punto il tono cambiò repentinamente, da confuso ad arrabbiato e sconcertato.

Mi grattai la testa, socchiudendo gli occhi, a conoscenza che avevo fatto un passo falsissimo e che avrebbe portato ad una guerra probabilmente con risultati pessimi.

«Mi stai realmente dicendo che tu ed Harry non usate protezioni?!» sbraitò incredula.

«Non ha malattie, mamma» roteai gli occhi al cielo, forse sottovalutando la sua serietà per quel discorso.

«E che cosa ne puoi sapere tu?!» mi ammonì «E sicuramente eiacula dentro, giusto?» continuò senza un minimo di pudore.

«Ti prego, mamma» la supplicai.

«Ti prego, mamma, cosa?!» lanciò quella scatolina sul tavolinetto, con una rabbia che mi spaventò «Rischi di rimanere incinta e mi chiedi di non farti il cazziatone?!» era completamente fuori di sé, ormai in piedi a sovrastarmi.

«No, ti sto solo dicendo che sono grande abbastanza da prendere precauzioni senza che tu mi cazzi» alzai le spalle, sapendo di aver ragione.

«La pillola non ti salverà sempre» disse a denti stretti.

«Sì, lo so, grazie, ma io ed Harry sappiamo cosa stiamo facendo, perciò smettila» la guardai male, alzandomi anche io per andare in bagno e finalmente fare pipì e cambiarmi e nel mentre avvisare Harry di non farsi vedere a casa fin dopo pranzo, dato che ero certa che la discussione con mamma sarebbe andata sulle lunghe, e ne ebbi conferma quando la sentii parlare da sola urlando contro di me, così mi sbrigai, raggiungendola in camera mia, per vederla lanciare sul letto uno stupido completino intimo che Karen mi aveva rifilato "sottobanco" una sera che era tornata dalla sfilata di Etam.

«Fate pure i giochetti» mi ammonì ancora una volta.

«Sei venuta per farti i cavoli miei?» incrociai le braccia al petto, sentendomi veramente troppo a disagio ed infastidita da quella sua sparata.

Karen le aveva dato le chiavi di riserva se non c'era nessuno in casa, non quando c'ero io a controllare che tutto andasse bene e che nessun tubo si rompesse o che saltasse in aria la casa.

«Sono venuta per vedere se andava tutto bene, ma vedo che da quando ti sei trasferita qui sei diventata completamente senza cervello» sbraitò, gesticolando all'impazzata.

L-o-v-e || Harry StylesWhere stories live. Discover now