Capitolo 18

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PUNTO DI VISTA DI GRACE
Restammo lì, in attesa di una notizia, avevamo tutti gli occhi fissi sul dottore, che aveva un aspetto frustrato. Il cuore iniziò a martellarmi senza sosta, ero preoccupata per la mia unica amica. Rivolsi per qualche secondo lo sguardo verso Logan, che aveva un'aria frustrata, si sentiva in colpa per l'accaduto e non capivo perchè Logan in quel momento si trovasse con Megan, forse ci sono altre cose che mi nascondono? Logan era diverso, oserei dire che stava cambiando, non sarebbe mai stato così preoccupato per una ragazza, lui le ragazze le vedeva come un albergo, le usava e le pagava per il buon lavoro e poi arrivederci e grazie. Dopo qualche altro secondo decisi di rivolgere lo sguardo al demone dagli occhi color argento che non aveva smesso nemmeno per un secondo di togliermi gli occhi di dosso, era impeccabile ed elegante come sempre, in ogni situazione,era impassibile, aveva uno sguardo indecifrabile, era davvero bravo a nascondere le proprie emozioni. Il dottore si schiarì la gola, segno che stava per per parlare, allora mi presi di coraggio e rivolsi tutte le attenzioni a lui. << purtroppo il colpo è stato veramente duro, quindi la ragazza è andata in coma>> il mio cuore perse un battito. O no la mia Megan! Guardai Logan, che aveva lo sguardo perso nel vuoto, mi avvicinai lentamente verso di lui nel tentativo di confortarlo, <<L-Logan>> dissi singhiozzando con voce spezzata, le poggiai una mano sulla spalla ma lui non reagiva. Sussultai quando urlò di frustrazione tirandosi i capelli come un disperato e fuggì dalla sala lasciandomi lì, sola con la mia malinconia. Scoppiai in lacrime, la situazione era grave, la mia unica amica è andata in coma. Restai sconvolta quando Davis mi abbracciò, tra le sue braccia possenti che ti davano un senso di protezione e di rassicurazione indescrivibile. All'inizio restai immobile, dovevo dare il tempo al cervello di assimilare cosa stava accadendo, dopo un paio di secondi decisi di ricambiare quell'abbraccio. Iniziò ad accarezzarmi i capelli e a dirmi parole rassicuranti, con la sua voce sensuale. A quella vicinanza potevo percepire ancora di più il suo splendido profumo, inspirai a fondo e chiusi gli occhi per godermi quel momento. Aveva un profumo così rilassante, era davvero piacevole, era un misto tra bagnoschiuma, dopobarba e Davis. << adesso ha bisogno di riposare, domattina alle 10 potete venire a visitarla>> disse il dottore per poi dileguarsi. Restammo fermi lì in silenzio, a goderci quell'abbraccio che stranamente avrei voluto non finisse mai. Dopo qualche minuti la sala iniziò a riempirsi di persone, sentivo urli disperati accompagnati da pianti. Evidentemente ci era stato un'altro incidente. Davis interruppe a malincuore il nostro abbraccio e mi guardò negli occhi << Forse è meglio che andiamo>> annuii e ci dirigemmo nella sua macchina, nel tragitto aveva un braccio allacciato nella mia vita, sembrava quasi che nemmeno lui volesse interrompere quel meraviglioso contatto di poco fà. Con un gesto estremamente elegante aprì la portiera e mi fece entrare. Per tutto il tragitto non smisi di pensare a ciò che era successo. Già mi mancava da morire Megan, con quel suo carattere solare che riusciva a strapparti sempre un sorriso, e la sua estrema dolcezza nei modi di fare che aveva, mi sarebbe mancato tutti di lei.Dopo una ventina di minuti iniziavo a intravedere la sua splendida villa, ma con mio stupore non si fermò, anzi continuò a guidare. Mi voltai sorpresa << dove mi stai portando?>> lui con sguardo fisso nella strada rispose << in un posto che ti piacerà tanto>> capii che non aveva intenzione di darmi un minimo di informazione in più, quindi mi arresi e riappogiai la testa sul comodissimo schienale della sua lamborghini. Si fermo davanti una spiaggia magnifica e mi fece scendere. Iniziammo ad avviarci nella spiaggia e ci tolsimo entrambi le scarpe. Era davvero bellissima. Ero rimasta senza parole, non potevo minimamente immaginare che il mare di sera fosse così bello, c'erano varie luci che illuminavano la superficie, donando un'atmosfera magnifica. A giudicare da quel che vedevo sembrava una spiaggia privata. << ti piace?>> domando Davis. Adesso si era trasformato, era diventato rigido e impaziente di una risposta. Sembrava che la situazione lo agitasse, chissà perchè. << è davvero magnifico>> lui ricominciò a respirare e si tranquillizzò visibilmente. Era come se gli avessi tolto un peso di dosso, e non mi ero nemmeno accorta che nell'attesa di una mia risposta aveva smesso di respirare. Mi rivolse un sorriso debole << sono contento che la vista sia di tuo gradimento>> << dove ci troviamo?>> dissi senza pensarci << questa è la mia spiaggia privata, ci venivo da adolescente, quando mi sentivo solo bastava sentire il profumo della salsedine e udire il dolce suono delle onde per rilassarmi>> o ma che pensiero carino, in effetti questa atmosfera mi sta decisamente confortando. << sai, sei la prima ad avere l'onore di essere qui, non ci ho portato mai nessun'altra qui>> << come? Un pervertito come te, non ha mai avuto il sogno erotico di fare sesso in spiaggia?>> dissi sarcastica. Lui mi guardò, con uno sguardo penetrante << vedo che il tuo sarcasmo non tarda mai, ebbene sì ho avuto un sogno del genere, e l'ho realizzato, ma non qui, ci sono affezionato a questo posto e non ci avrei mai portato una escort>> quello che disse mi spiazzò. Questo significava non solo che non mi reputava una escort ma anche che Davis mi aveva dato questo grande onore di venire in un luogo dove nessuno mai era stato. << e perchè proprio me?>> dissi guardando lo negli occhi << sinceramente non lo so perché>> sorrisi a quelle parole, non c'era bisogno di spiegazioni, già il fatto stesso che mi avesse portata in quel luogo così caro a lui era una risposta. Lui mi guardo con una tenerezza assurda << sei così bella quando sorridi Grace >> arrossii a quelle parole << e ancora più bella quando arrossisci, sai al giorno d'oggi è raro trovare ragazze che arrossiscono, tu sei così adorabile quando lo fai>> disse per poi accarezzarmi le guance in fiamme. Abbassai lo sguardo, la mano che prima era nella mia guancia passo al mento, che lui alzò in modo tale che lo guardassi negli occhi. In quegli occhi che adesso con la luce che rifletteva il mare li aveva più argentati del solito. Sarei stata ore ad ammirarli, erano così mozzafiato. Poi abbassò lo sguardo verso le mie labbra tremanti per i precedenti pianti, e iniziò ad avvicinarsi con una lentezza straziante per poi poggiare le sue labbra perfette nelle mie. A quel contatto, una scossa elettrica attraversò tutto il mio corpo. Iniziò piano, come una dolce provocazione, la sua lingua che mi accarezzava il labbro inferiore. Io non capii più nulla e senza pensarci aprii la bocca protendendo la lingua per toccare la sua. Lui inclinò la testa e mi leccò le labbra, risvegliando in me il desiderio. Gli feci scivolare le dita tra i capelli, alzandomi sulla punta dei piedi per baciarlo più profondamente. Gemetti quando mi succhiò la lingua e mi appoggiai pesantemente a lui e le scarpe mi caddero di mano. Le sue labbra si muovevano sulle mie, diventando sempre più bagnate e calde. Ci divorammo l'un l'altra, più sfrenati a ogni secondo finchè non ci scopammo a vicenda con la bocca, accoppiandocci appassionatamente con le labbra, la lingua e piccoli morsi. Ansimavo di desiderio per lui, lasciandomi sfuggire gemiti vogliosi. I suoi baci erano doni. Davis baciava con tutto se stesso, con potere, passione, brama e amore. Non tratteneva tutto, ma dava tutto. La tensione si impadronì del suo fisico possente, la sua pelle divenne sempre più calda. La sua lingua si attorcigliò alla mia, il suo respiro si fece più veloce, mescolandosi al mio e riempendomi i polmoni. I miei sensi erano invasi da lui, dal suo sapore, dal suo odore e mi girò la testa ma non mi fermai. Le sue mani mi accarezzavano la schiena, tremanti e inquiete. Lui gemette e il mio sesso reagì contraendosi. Tirò il mio labbro inferiore, affondandoci i denti, poi lo accarezzò con la lingua. Mugolai, la mia bocca era turgida e sensibile. Davis mi afferrò il sedere e mi attirò a sè con forza. La sua erezione mi bruciava la pancia come fosse acciaio bollente. Mi prese la bocca ancora una volta, riempiendomi con il sapore del suo desiderio e del suo bisogno, la sua lingua era come un frustino di velluto che mi tormentava di piacere. Scosso da un forte brivido grugnì, facendo ondeggiare i fianchi e il suo gemito vibrò sulle mie labbra. << oh Grace mi stai facendo impazzire>> disse per poi distendermi nella sabbia, iniziando ad armeggiare con il mio vestitino con l'intento di toglierlo.

Quegli occhi color argentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora