Capitolo 40

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PUNTO DI VISTA DI DAVIS
La baciai e provai un'emozione intensa. Nonostante avessi baciato davvero tante donne in tutta la mia vita fu come se avessi baciato per la prima volta. Non avevo provato mai una sensazione del genere baciando qualcuno. Provai dell'emozioni indescrivibili.In quel momento tutto il mondo scomparve. C'eravamo solo io e lei. Provai un brivido e la baciai con più foga. Sentivo che avrei fatto qualsiasi cosa per lei. L'abbracciai e la strinsi più forte a me. Non volevo interrompere quella magia che si era creata tra noi. Fu come un incantesimo. Iniziai a fare come un pazzo, morto di fame. La mia lingua non smetteva di lottare con la sua. Iniziai a mordere e succhiare il suo labbro inferiore e feci un verso di approvazione non appena la sentii gemere nella mia bocca. Dopo un pò anche lei si avvinghiò addosso a me. Mi prese per la nuca e mi spinse con forza verso di lei per avere maggior contatto. Accidenti per essere una ragazza ne ha di forza nelle braccia. Sorrisi tra le sue labbra a quel gesto. Ci stavamo letteralmente consumando le lingue. Il bacio durò un paio di minuti. Quando ci staccammo a malincuore vidi l'espressione indescrivibile di Grace. Era sconvolta, aveva gli occhi spalancati e anche la bocca, stava per dire qualcosa. Dopo un tempo che sembrò interminabile parlò << wow >> disse incredula. << cosa ci è preso?>> disse ancora più sconvolta di prima. Oh piccola credimi non lo so nemmeno io. So solo che ho bisogno di farlo ancora e ho capito che con te non finirà presto questa 'sbandata' che mi sono preso. << non lo so>> dissi tornando impassibile. Lei abbassò la testa. Poi le si illuminarono gli occhi << guarda Davis! C'è una conchiglia bellissima laggiù>> disse indicando sotto di noi. <<La voglio prendere>> disse malinconicamente. Non poteva perchè le faceva male il piede. Allora la feci scendere delicatamente da me, e andai sott'acqua a prendergliela. Una volta uscito dall'acqua mi rivolse un sorriso mozzafiato e si mise a battere le mano come una bambina << oh grazie Davis! È bellissima!>> Le sorrisi, era bellissima. << adesso andiamo piccola, il sole inizia a tramontare è da tanto che siamo qui.>> avevamo perso la cognizione del tempo. Stavo per prenderla in braccio quando mi fermò. La guardai confuso. << no Davis, per favore fammi godere questo tramonto, non l'ho mai visto al mare>> accidenti farei qualsiasi cosa per lei. << ogni tuo desiderio è un ordine>> dissi facendole l'occhiolino. Lei mi sorrise un ultima volta e si voltò verso il sole. Santo cielo non smettevo di guardarla, è così...perfetta. Ha un profilo meraviglioso. E poi i suoi occhi puntati alla luce del sole li fanno sembrare dorati, la stessa cosa vale per i capelli. Santo cielo è magnifica sembra una dea. << è spettacolare>> disse affascinata senza distogliere lo sguardo dal sole. <<già>> dissi continuando ad ammirarla. Non si era nemmeno accorta che la guardavo, del sole non mi importava un fico secco. Avevo di meglio da guardare, lei era spettacolare non il sole. Quando vidi sparire il dorato nei suoi occhi si girò dalla mia parte con un enorme sorriso << grazie per avermelo fatto vedere, è stato meraviglioso>> tu sei meravigliosa! Farei questo e altro per te. << non c'è di che>> dissi semplicemente rivolgendole un sorriso debole. Perchè non riuscivo a dirle quello che pensavo veramente? Lei allargò le braccia << andiamo in hotel>> disse lei. Io la presi in braccio e annuii. Durante il tragitto mi abbracciò e appoggiò la sua testa al mio petto. Arrivammo in limousine e la feci accomodare con cura. Lei guardò malinconica la finestra fino a quando non vide scomparire il mare. Io mi voltai dall'altra parte del finestrino. Dopo un pò lei mi disse << Davis è vero!>> disse entusiasta. La guardai con le sopracciglia aggrottate.<< cosa?>> <<senti>> mi disse mettendomi all'orecchio la conchiglia. Si sentiva il suono delle onde. Era pazzesco! << sorprendente!>> dissi sorridendole. Lei ricambiò il sorriso e si mise la conchiglia all'orecchio rannicchiandosi nel sedile e chiudendo gli occhi con un sorriso stampato sul volto. È così bella maledizione! Lo avrò detto tante volte ma diamine è davvero bella. Sembrava una bambina adorabile. Dopo qualche minuto realizzai che si addormentò. Allora la sdraiai pre bene nel sedile e mi sedetti di fianco a lei e l'ammirai per tutto il viaggio. << oh Grace cosa mi stai facendo?>> dissi tra me e me. Mi avvicinai cautamente e le accarezzai una guancia. È così piccola e morbida. Arrivammo in hotel, era così tenera che non la volli svegliare. La presi in braccio e la portai in camera. Appena la poggiai nel letto si svegliò di scatto << dove sono?>> << shh tranquilla dormi, siamo arrivati in hotel ti sei addormentata in limousine.>> lei si stropicciò gli occhi confusa << vado a farmi una doccia tu riposati, quando finisco ci vai tu>> dissi dandole un bacio sulla fronte. Mi andai a fare la doccia e quando uscii mi guardai allo specchio. Ero abbastanza soddisfatto del mio fisico. Mi sono pure abbronzato. Sono pienamente consapevole di avere un fascino tutto mio. Sono di carnagione scura, ho un fisico scolpito dallo sport ho i capelli neri come la pece e gli occhi color argento di mia madre. Sono abbastanza orgoglioso di me stesso. Una volta pronto uscii dal bagno e vidi Grace sdraiata nel letto con la conchiglia all'orecchio. Addolcii lo sguardo << ancora quella conchiglia in mano hai?>> lei annuì senza aprire gli occhi e con un sorriso stampato sul volto. Sospirai. << adoro il suono del mare già mi manca>> << visto che ti piace così tanto domani ti ci riporto>> dissi facendole l'occhiolino. Lei restò di stucco, si alzò e venne ad allacciare le sue braccia sul mio collo << siii grazie Davis>> io le sorrisi. Mi piaceva renderla felice, mi faceva sentire soddisfatto. Le buttai uno sguardo malizioso << però adesso che ne dici di tenere in mano la mia di conchiglia>> dissi facendole l'occhiolino>> lei mi guardò disgustata e si sciolse dall'abbraccio. << vado a lavarmi>> disse fredda. Accidenti perchè se la deve prendere così? Ho solamente fatto una battuta! Mi piace il sesso sono un ragazzo cosa ci posso fare? Eppure tutte le precedenti ragazze che mi sono fatto non si facevano tutti questi problemi accidenti! Anzi a loro piaceva quando scherzavo e facevo loro battutine maliziose, perchè lei deve essere così difficile? Non la capisco. Ero seduto nella poltrona con le gambe allargate, i gomiti poggiati sulle ginocchia, le mani incrociate e la testa rivolta verso il basso. Aspettavo Grace che era nel bagno da circa un'ora e mezza. Accidenti quanto ci mettono le donne per prepararsi. La porta del bagno si aprì e uscì lei con i capelli asciutti e l'accappatoio. Wow mi sta venendo duro dannazione. Lei mi guardò con sguardo gelido. Era ancora arrabbiata per la battuta. Decisi di farmi perdonare. Mi avvicinai da lei e le accarezzai una guancia. << piccola mettiti quei vestiti che ti ho preparato sul letto che ti porto a fare un giro per Miami>> lei rimase impassibile e mi sorpassò per prendere i vestiti. << che stai facendo?>> dissi guardando i suoi movimenti. Lei senza girarsi mi disse << sto andando a vestirmi come mi hai ordinato tu>> disse come se stesse parlando con un ritardato. << tu non vai da nessuna parte. Ti vesti qui davanti a me>> lei alzò gli occhi al cielo ed io persi il controllo delle mie azioni. Mi scaraventai addosso a lei e le strinsi forte i polsi. Mi avvicinai minacciosamente al suo viso con sguardo tagliente << la devi smettere di alzare gli occhi al cielo con me, non è la prima volta che lo fai infatti ho deciso saggiamente di ignorare questi tuoi gesti poco graditi, ma adesso mi hai stancato. Tu.Mi.Devi.Obbedire.Senza.Ribellioni>> dissi con sguardo minaccioso. Eravamo a pochi millimetri di distanza e sentivo il suo respiro sulla mia bocca. Non appena mi scaraventai addosso a lei i suoi occhi vagarono impauriti per tutto il mio viso e leggevo il timore nei suoi occhi, ma non appena le dissi la mia opinione lei mi guardò in cagnesco. << anche io mi sono stancata di questi tuoi modi di fare. Mi dà enormemente fastidio prendere ordini da te. Non sei ne mio padre, ne il mio capo e ne tantomeno il mio ragazzo!>> disse arrabbiata. Ammiravo il suo coraggio, non mi teme. << non mi importa cosa sia io per te Grace tu mi devi obbedire lo stesso!>> << non sono obbligata tu non sei nessuno per me! Ti senti tanto importante solamente perchè sei riuscito a raggiungere questo grande obiettivo di lavorare con tuo padre e di essere il migliore ma ti sbagli! Non sei il migliore, sei solo uno sbruffone immaturo che se la tira!>> sgranai gli occhi per la sorpresa << sbruffone immaturo che se la tira? pensi veramente questo di me?>> lei continuò a guardarmi in cagnesco << esatto!>> La guardai malissimo e cercai di respirare lentamente e di chiudere gli occhi per concentrarmi. Ero al limite della sopportazione. Feci un lungo sospiro.<< adesso ti vesti davanti a me>> dissi troppo tranquillamente. Lei aprì bocca per protestare << ADESSO TU TI METTI QUESTI CAZZO DI VESTITI DAVANTI A ME SENZA PROTESTARE>> urlai a pieni polmoni. Lei sgranò gli occhi impaurita e annuì. Mi andai a sedere sulla poltrona, accavallai le gambe e iniziai a godermi lo spettacolo. Lei fece scivolare per terra l'accappatoio. Sorrisi soddisfatto e mi godetti la vista del suo splendido corpo. Teneva lo sguardo basso e aveva un espressione che trasmetteva...umiliazione? << guardami>> dissi freddo. Lei non lo fece. Lei trasalì quando diedi un pugno al comodino e urlai << HO DETTO DI GUARDARMI>> lei alzò molto lentamente gli occhi e persi un battito quando vidi che i suoi occhioni color miele erano lucidi. 'No piccola non volevo farti del male non odiarmi' Mi alzai e andai da lei. Lei indietreggiò impaurita e il labbro inferiore iniziò a tremarle. La guardai dolcemente << Grace io non volevo>> dissi abbracciandola << p-perchè mi d-devi trattare così di merda?>> balbettò lei tra i singhiozzi. La cullai tra le mie braccia << adesso ti porto in giro e ci dimentichiamo tutto va bene?>> lei non disse nulla, si limitò ad asciugare le sue lacrime. Presi i vestiti e continuai a vestirla. Mi era difficile evitare di guardarla, ero eccitato ma mortificato allo stesso tempo. Una volta che finii le diedi un bacio sulla fronte. Eravamo nella mia macchina e Grace continuava ad avere lo sguardo di ghiaccio. Mi dispiaceva tanto ma quando mi fa oltrepassare il limite perdo le staffe,sono fatto così non ci posso fare niente. Odio litigarmi con lei, non mi piace vederla soffrire per le mie stronzate. Mi dispiace che debba subire le mie stronzate non se lo merita. Sono troppo orgoglioso per chiederle scusa. Mentre giriamo per la città ci imbattiamo davanti un luna park e a Grace le si illuminano gli occhi. << wow un luna park! Non ci vado da quando avevo sette anni accidenti!>> disse entusiasta con una nota di malinconia. Mi si addolcì il cuore e decisi di portarcela. Parcheggiai li vicino. << dove stiamo andando>> disse ritornando ad essere fredda. << nel posto che non visiti da sette anni>> Lei si girò di scatto verso di me con occhi luccicanti << sul serio?>> annuii e lei ritornò ad essere la Grace spensierata che conosco. << piccola stai vicino a me, non voglio mica perderti>> dissi prendendola per mano. Provai come una scossa a quel contatto. Lei mi guardò prima confusa poi si girò dall'altro lato imbarazzata. Anche io mi voltai dall'altro lato imbrarazzato. Accidenti Davis hai 20 anni! Sembri un dodicenne che tiene per mano per la prima volta la sua ragazza! Sarà che mi sentivo così perchè non ho mai provato un sentimento del genere per alcuna ragazza. Le cose che ho fatto con Grace non le ho mai fatte con altre ragazze.È come se stessi iniziando adesso ad avere le prime esperienza con una ragazza. In effetti ho avuto un bel paio di prime volte con Grace. Forse mi sto veramente innamorando per la prima volta? No andiamo sono Davis Kyle e Davis Kyle non si innamora. Non so nemmeno cosa significhi amare una persona. Accidenti mi sta venendo il panico io ho paura non posso innamorarmi. Non so cosa sia l'amore e ho tanta paura di questo fenomeno misterioso. Iniziai ad agitarmi. Il petto andava su e giù in un modo irregolare, iniziai a sudare e a tremare. Ero a dir poco ridicolo! Grace si girò verso di me << Davis stai tremando cosa hai?>> << niente>> dissi cercando di controllare la mia voce. Accidenti io che non temo nulla sto avendo un attacco di panico per cosa poi? Lei si fermò di colpo e mi guardò con occhi preoccupati. Si avvicinò premurosamente a me e mi diede una carezza casta sul viso. I suoi occhi vagarono per tutto il mio viso in cerca di un indizio per capire cosa mi stava accadendo. Quel suo gesto mi scaldò il cuore che prima pensavo di non avere e iniziai a tranquillizzarmi mentre continuava ad accarezzarmi. Lei notò che mi stavo tranquillizzando e con un sorriso dolcissimo mi disse << va meglio?>> io annuii confuso e mi sorpresi quando mi abbracciò. << va tutto bene Davis, l'ho capito sai, hai avuto un attacco di panico. Lo so perchè anche a me capitava in passato.>> restai di stucco non sapevo che dire. È così dolce come ho potuto fare del male ad una creatura così tenera. È così pura, la sua dolcezza non ha limiti. Nonostante il male che le faccio in continuazione lei è sempre pronta a perdonarmi e ad essere dolce sempre e comunque. Restai lì a guardare il suo piccolo corpicino di un metro e sessanta contro il mio di un metro e ottantacinque che si stingeva in un abbraccio calorosamente confortante. Dopo un paio di secondi ricambiai l'abbraccio avvolgendola con tutta la tenerezza che potevo offrirle. Dopo un pò ci staccammo a malincuore dall'abbraccio e ci sorridemmo. La ripresi per mano e iniziammo ad esplorare il luna park. Dopo un paio di metri Grace mi dà un colpo al braccio per attirare la mia attenzione e mi indica una ruota panoramica << Davis guarda! È altissima! Chissà che bella vista che c'è da lassù>> disse guardando affascinata la ruota. La guardai anche io poi lei si voltò dalla mia parte con occhi da cucciola << mi ci fai fare un giro?>> le sorrisi. Incredibile mi stupiva in continuazione. << ogni tuo desiderio è un ordine>> lei mi fece un sorriso mozzafiato e la portai nella ruota. Una volta saliti lei iniziò a fare come una bambina. << non ci posso credere>> disse battendo le mani. La guardai sorridendo. La ruota girò molto lentamente e quando arrivammo la sopra la ruota si fermò. La sua espressione non aveva prezzo. << wow è magnifico! Si vede tutto da qui!>> disse affascinata ammirando il panorama. Io ero preso ad ammirare lei, non mi interessava nulla del panorama, non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso. Gli occhi le brillavano. Si girò verso il mio lato donandomi un sorriso meraviglioso << grazie Davis>> le sorrisi << non devi ringraziarmi>> 'dovrei essere io a ringraziarti per sopportare le mie stronzate che non meriti. Dovrei ringraziarti perchè nonostante tutto mi perdoni e continui ad essere dolce con me. Ci sono così tanti motivi per cui ringraziarti piccola, ma non ho il coraggio di farlo'. << invece si che devo ringraziarti. Innanzitutto per avermi salvata da quel verme per ben due volte. La prima è stata quando ero ubriaca e mi stava portando da lui e la seconda è stata in hotel a Miami quando ha cercato di abusare di me. Poi ti ringrazio per questi bei giorni, tra alti e bassi mi hai fatto sentire bene, grazie Davis non troverò mai il modo adeguato per ripagarti. Grazie ancora>> restai sorpreso dalle sue parole. Accidenti mi ha spiazzato. Mi ringrazia nonostante io l'abbia trattata così male. È davvero eccezionale questa ragazza. Ha qualcosa che le altre non hanno, è speciale. Lei restò a guardarmi negli occhi in attesa di una mia risposta. Sentii il bisogno incontrollabile di baciarla ma questa volta non volevo baciarla perchè ero eccitato ma per un altro motivo che non mi so spiegare. Iniziai ad avvicinarmi alle sue labbra meravigliose e le sfiorai quando il suo cellulare squillò.
PUNTO DI VISTA DI LOGAN
Dopo l'ennesimo incubo mi decisi di andare da Megan. Non sono andato mai a visitarla. Non avrei retto a vederla attaccata a chissà quanti macchinari. Non avrei sopportato a vederla in quello stato. Mi precipitai in ospedale e un'infermiera mi guidò da lei. Una volta entrati nella stanza l'infermiera mi lasciò solo. Vagai con lo sguardo fino a quando non la vidi. Era lì distesa nel letto con tanti macchinari collegati. Mi si fermò il cuore e serrai gli occhi. Non potevo, non ci riuscivo a guardarla così. Dopo un paio di minuti mi presi di coraggio e mi avvicinai a lei. Mi sedetti accanto al suo letto. Era così bella maledizione! << ciao Megan>> dissi stupidamente come se mi potesse sentire. Era lì immobile e incosciente. Aveva le guance rosee. Le accarezzai la fronte e presi una sua manina piccolissima. Era così delicata. << È tutta colpa mia maledizione!>> sbottai. << scusami piccola, scusami!>> dissi baciandole la mano. << Sono un mostro non merito il tuo bene. Ti prometto che quando ti sveglierai non ti cercherò mai più. Cercherò di starti il più lontano possibile. Sono solamente in grado di farti del male, non merito un solo istante del tuo tempo>> dissi poggiando la mia testa sul suo addome. Non piansi ma chiusi gli occhi e nella testa mi passarono tutte le immagini dei ricordi che avevo passato con lei. Dopo un paio di istanti trasalii quando sentii muovere la sua piccola manina che stavo tenendo. Mi alzai di colpo e guardai shoccato la sua mano che si muoveva. Spostai lo sguardo sul suo viso e con mio grande shock le sue palpebre si stavano muovendo come se si stesse svegliando. Continuai ad osservarla fino a quando non li aprì del tutto. <<Megan!>> esclamai sorpreso. Lei guardò con le sopracciglia aggrottate << c-chi sei?>> balbettò lei impaurita.
CONTINUERÒ NON APPENA NE AVRÒ IL TEMPO. VI ADORO COME SEMPRE.

Quegli occhi color argentoWhere stories live. Discover now