Capitolo 35

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PUNTO DI VISTA DI GRACE
Davis aggrottò la fronte in un espressione confusa << ne sei sicura Grace?>> sorrisi e annuii con la testa << guarda che con me non si torna indietro...>> gli posai un dito sulle labbra << portami via prima che me ne pento>> lui fece un sorriso mozzafiato << allora non me lo faccio ripetere due volte. Disse contento. Sussultai quando mi prese in braccio in stile sposa e corse verso l'uscita. Mi spaventai e mi nascosi nel suo collo per non guardare avanti. Soffrivo di vertigini e lui correva velocissimo. Inspirai a fondo il suo profumo che mi era mancato da impazzire. E mi fece salire sulla sua macchina. Davis teneva una mano nel manubrio e l'altra nelle mie cosce e non smetteva di accarezzarle. Perchè mi sono messa i pantaloni? In questa maniera non riesco a percepire la sua carne sulla mia! << dove stiamo andando?>> dissi eccitata come una cagna in calore. << in un mio hotel>> spalancai gli occhi << hai un'hotel anche a Miami>> << esatto>> sospirai << quanto è lontano? non c'è la faccio più!>> lui sorrise << piccola, non lo sai che l'attesa aumenta il desiderio?>> alzai gli occhi al cielo e feci il broncio. Decisi di provocarlo accarezzandomi dal collo fino alla scollatura del top. Con mia grande soddisfazione lo sorpresi a guardarmi incantato. << smettila Grace, lo so cosa stai facendo e mi distrai>>sbattei le palpebre innocentemente << non so di che cosa tu stia parlando>> << resisti piccola, siamo arrivati>> disse per poi accostare finalmente. Scesi dalla macchina e lui mi prese per mano correndo verso il Grand hotel a 5 stelle. Una volta entrati la ragazza alla reception fece un sorriso tirato << salve Mr.Kyle Ben tornato>> La ragazza mi squadrò per bene prima di rivolgere a Davis uno sguardo comprensivo. Senza che Davis la richiedesse, la ragazza le passò la chiave della nostra stanza. Restai confusa ma ero troppo eccitata per pensarci. Davis mi strattonò verso l'ascensore che per nostra fortuna trovammo già giù senza bisogno di aspettare. Una volta entrati Davis cercò con tutte le forze di starmi il più possibile lontano. Ma fallì la sua impresa. Si girò di scatto verso di me << sai che ti dico? Al diavolo l'attesa aumenta il piacere, io non posso aspettare più!>> disse con voce piena di eccitazione. Si avventa su di me sbattendomi contro la parete dell'ascensore. Prima di rendermene conto, mi prese in braccio tenendo una mano dietro la schiena inarcata per spingermi ancora di più verso di lui, e l'altra mano nel mio viso. Gemo nella sua bocca lasciando un varco nella sua lingua. Lui invade a sua volta la mia bocca impossessandosi di essa con fare esperto. La mia lingua accarezza esitante la sua e si unisce a lei in una lenta danza provocante ed erotica fatta di contatti e sensazioni, sussulti e stoccate. Sento la sua erezione contro il ventre. Oddio mi vuole anche lui!!! << Sto. Impazzendo.!!!>> disse scandendo ogni parola. L'ascensore si ferma dopo un tempo che parve interminabile. Le porte si aprirono e lui mi fece scendere dalle sue braccia trascinandomi nel corridoio. Un corridoio immenso. 'Santi cielo dimmi che la stanza è qui vicina!!!' Mi prese nuovamente per mano e mi trascinò in quella che sembrò la camera più lussuosa dell'hotel. Una volta entrati le saltai addosso, inoltrando le mani in quella canotta attillata che lo rendeva più sexy del solito. << Spogliati. Subito.>> dissi io in preda all eccitazione. Lui sorrise mentre scalciava via le scarpe e si sfilava la canotta dalla testa. Finalmente lo vedevo completamente nudo! Santo cielo!!! La visione di Davis nudo mi mandava letteralmente in estasi! Non aveva un grammo di grasso, solo dure lastre di muscoli perfettamente scolpiti. Aveva addominali splendidi e quella V superstramegasexy di muscoli sul bacino era da calamutande! Era l'incarnazione di tutto ciò che avevo sempre sognato, fantasticato e desiderato. << sono in paradiso>> dissi fissandolo incantata. << sei ancora vestita>> mi sfilò in fretta il top prima che avessi il tempo di riprendermi da quella visione celestiale. Armeggiò con i miei pantaloni finchè non caddero a terra e io scalciai via le scarpe con tale foga che persi l'equilibrio e caddi nel letto. Ebbi appena il tempo di sospirare che lui fu su di me. << oh piccola>> ansimò lui con sguardo eccitato. Rotolammo sul grande letto matrimoniale. Ovunque mi toccasse lasciava una scia di fuoco, brividi e scosse elettriche. L'odore della sua pelle era afrodisiaco e inebriante, stimolava il mio desiderio a tal punto da farmi credere di aver perso la testa. << sei così...così....così bella Grace>> disse ansimando. Mi strizzò un seno con una mano, prima di prendere in bocca il mio capezzolo. Gridai per il contatto che ebbi con il calore della sua lingua infuocata, mentre il centro del mio piacere si contraeva ogni volta che lui mi succhiava. Gli feci scivolare le mani sulla pelle, accarezzando e tastando, alla ricerca di quei punti che lo facevano gemere e ringhiare di godimento. Gli presi le gambe tra le mie e cercai di girarlo, ma era troppo pesante e forte. Lui sollevò la testa e mi sorrise << eh no piccola, decido io adesso>>. Quello che provai per lui in quel momento, vedendo quel sorriso spensierato e il fuoco nei suoi occhi color argento, fu così intenso da risultare doloroso. 'Troppo in fretta' pensai. Stavo cedendo troppo in fretta. << Davis...>> lui mi baciò con ardore leccandomi la lingua nel suo modo speciale. Pensai che avrebbe potuto farmi venire con un bacio. Tutto in lui mi eccitava, il suo aspetto, la sensazione che mi dava quando lo sfioravo, il modo estremamente dolce e eccitante in cui mi guardava e mi toccava. Gli passai le mani tra i capelli setosi di lui. La sensazione del suo corpo duro come la roccia contro il mio bastava a farmi sentire bagnata e vogliosa. << amo il tuo corpo>> mi sussurrò continuando << non avrei potuto sopportare che gli occhi di quel verme schifoso si posassero sul tuo splendido corpo, non avrei potuto sopportare che avesse toccato la tua pelle candida al posto mio, non avrei potuto sopportare che avesse provocato brividi in questa pelle perfetta al posto mio, non avrei sopportato che ti avesse fatta bagnare al posto mio>> Oddio mi sto sciogliendo è troppo dolce! Le sue labbra si spostarono dalla mia guancia alla mia gola. La sua mano mi accarezzava il busto dal seno ai fianchi. << non ne avrò mai abbastanza.>> << veramente non ne hai avuto molto>> dissi sarcastica io. << ma quel poco che ho avuto o meglio dire quel poco che ti ho rubato è stato sufficiente a farmi capire che di te non ne avrò mai abbastanza>>.Mordicchiandomi e leccandomi si fece strada l'altro mio capezzolo catturandolo tra i denti. Lo tirò e mi fece un pò male e inarcai la schiena liberando dalla gola un debole grido. Lui cercò di rimediare succhiandolo delicatamente. Poi continuò a scendere baciandomi. << non ho mai desiderato qualcosa così tanto, è da settimane che ti peso,sto male da quando ti desidero, sto impazzendo!.>> << allora prendimi!>> dissi al limite della pazienza. << non ancora>> mormorò con voce roca, muovendosi più lentamente e tracciando il contorno del mio ombelico con la punta della lingua. << non sei ancora pronta>> spalancai gli occhi << cosa? Ah, Dio...non posso essere più pronta di così!>>.Lo tirai per i capelli cercando di farlo risalire. Davis mi afferrò i polsi e li immobilizzò sul materasso. << sei proprio testarda accidenti. Hai una fica piccola e stretta Grace. Ti farò male se non ti faccio ammorbidire e rilassare.>> spalancai gli occhi << non puoi saperlo che ho la fica stretta se non mi scopi, come fai a dirlo?>> << lo so perchè quando ti ho fatto il ditalino lo sentivo che ce l'hai stretta, piccola>> ah giusto me ne ero dimenticata. Un fremito violento mi scosse tutta. Mi eccitava quando parlava di sesso in modo tanto diretto. Poi scivolò più in basso ed io mi irrigidii. Lui seppellì il suo volto tra le mie gambe e io arrossii imbarazzata. Mi morse l'interno della coscia << hai ancora il mio marchio>> era vero, il suo succhiotto era scolpito nella mia pelle. << questo è per ricordarti che sei mia e mi appartieni>>. Mi passai la lingua sulle labbra secche. Ero così follemente eccitata dal suo bisogno animalesco da non essere in grado di pronunciare una sola parola. Lui gemette dolcemente e si immerse di nuovo nel posto umido tra le mie gambe. La sua lingua si spinse dentro di me, leccando e facendosi strada tra i tessuti sensibili. I miei fianchi si muovevano indecentemente senza sosta e senza vergogna verso di lui. Il mio corpo implorava di avere di più. Era una sensazione così intensa che avrei potuto piangere. La sua lingua morbida e vellutata guizzò sul mio clitoride turgido. << Si! Così! Fammi venire!>> implorai io con la testa premuta contro il materasso. Lui mi accontentò, succhiandomi con delicatezza e leccandomi con ardore. Io mi contorsi mentre l'orgasmo mi invadeva facendomi tremare. La sua lingua si spinse nella mia vagina scossa dalle convulsioni, che si contrasse per quella penetrazione appena accennata, cercando di attirarla più in profondità. I suoi gemiti vibrarono contro la mia carne gonfia, stimolando il procedimento dell'orgasmo. Le lacrime mi bruciavano negli occhi, per poi scorrermi lungo il viso. Il piacere intenso fece crollare il muro che aveva tenuto a freno le mie emozioni. Davis non si fermò. Con la punta della lingua tracciò un cerchio intorno al tremante accesso al mio corpo e colpì il mio clitoride palpitante fino a eccitarmi ancora. Sussultai quando due dita si spinsero dentro di me, piegandosi e accarezzandomi. Ero così sensibile che cedetti a quell'assalto. Succhiò il mio clitoride con gesti ritmici e costanti, venni di nuovo, emettendo un grido roco. Allora lui introdusse dentro di me tre dita, muovendole e aprendomi. << no>> dissi dimenandomi. Ogni parte del mio corpo formicolava e bruciava << basta>> << ancora una volta>> disse lui con voce roca. << ancora una volta e poi ti scoperò>> << io non posso>> << puoi>> soffiò lentamente sulla mia vagina bagnata, e il fresco sulla pelle bruciante risvegliò le terminazioni nervose. << amo vederti venire piccola. Amo sentire i tuoi gemiti, vedere il modo in cui il tuo corpo trema...>> Massaggiò un punto sensibile dentro di me e un altro orgasmo mi travolse. Il suo peso e il suo calore mi lasciarono. Con la mente confusa sentii in lontananza il rumore di un cassetto che si apriva, seguito da quello di uno strappo. Il materasso si infossò quando lui ci salì sopra e con le mani mi tirò verso il centro del letto. Si distese sopra di me e, piegando gli avambracci accanto ai miei bicipiti, li strinse immobilizzandomi. << finalmente sarai mia!>> il mio sguardo era inchiodato al suo viso, serio e bellissimo. I suoi lineamenti erano irrigidita dalla lussuria, la sua pelle era tesa sugli zigomi e sulle mascelle. I suoi occhi non erano più di quell'argento meraviglioso, ma bensì erano così scuri e dilatati da essere praticamente neri. Capii che stavo guardando un uomo che aveva oltrepassato i limiti del suo controllo. Era importante che lo avesse fatto per me, per non provocarmi dolore ma solo piacere e per prepararmi a quella che sapevo sarebbe stata una cavalcata selvaggia. Le mie mani strinsero le lenzuola mentre l'eccitazione cresceva. Davis si era assicurato che io avessi il mio piacere ripetutamente. Questo sarebbe stato anche per lui. << scopami!>> gli ordina, sfidandolo con lo sguardo. << Grace>> fece quas schioccare il mio nome sulla sua lingua, mentre mi penetrava, sprofondando in me con una spinta feroce. << maledizione si!!! È così stretta!!!>> disse grugnendo a denti stretti. Sussultai. Era grosso e duro come la pietra, e andò dannatamente in profondità. Non mi ero mai sentita così completamente presa....posseduta. Il dominio totale che Davis esercitava suo mio corpo aumentava il mio desiderio a un livello incredibile. Non ero mai stata tanto eccitata in vita mia, il che pareva impossibile, dopo ciò che avevo provato con lui fino a quel momento. Mi strinsi intorno al suo corpo, godendomi la sensazione di averlo dentro di me, di sentirmi completamente riempita. I suoi fianchi colpirono ripetutamente i miei. << mi senti piccola? Sono dentro di te. Lo senti come ti possiedo?>> restai con la bocca spalancata senza fiato, non ero in grado di rispondere. << lo senti!!!??>> << SIIIIII!!!!>> dissi urlando. Tutto il suo corpo si indurì e i muscoli del suo petto e delle braccia si tesero mentre lui si sfilava fino alla punta. La forte contrazione dei suoi addominali fu l'unico segnale che colsi prima che lui si inoltrasse di nuovo dentro di me. Con forza. Gridai e il suo petto fu scosso da un suono basso e primitivo. << oddio è così bello>> aumentando la stretta, lui cominciò a scoparmi, inchiodandomi i fianchi al materasso con stoccate selvagge e potenti. Il piacere mi investì di nuovo, spingendosi dentro di me ad ogni colpo del suo corpo del mio. Nascose il viso nell'incavo del mio collo e mi tenne ferma, penetrandomi con forza e rapidità, mentre mi diceva ansimando parole che infiammavano il mio desiderio. << non sono mai stato così duro e grosso. Sono dentro di te così in profondità... lo sento contro il mio stomaco...senti il mio cazzo che sprofonda dentro di te>> fece una pausa e poi continuò << sei mia! sei mia! solamente mia! dimmelo Grace dimmelo!>> a denti stretti e senza fiato gridai << SONO TUA! TUTTA TUA! SOLAMENTE TUA!>> lui grugnì << SIII PICCOLA!!!>> Muoveva i fianchi in modo da colpire il punto in cui il mio piacere era più forte. Emisi un debole, disperato gemito di desiderio, e la sua bocca si posò nella mia. Sentivo che in quel momento ero pronta a tutto per lui. Gli affondai le unghie nei fianchi mentre mi martellava, e lottai contro il selvaggio desiderio di contorcermi sotto le sue feroci e potenti stoccate. Ci colava il sudore, la nostra pelle era calda e scivolosa, i nostri petti ansimavano in cerca d'aria. Mentre l'orgasmo si avvicinava come una tempesta, tutto dentro di me si tese. Lui imprecò e infilò una mano sotto i miei fianchi, sollevandomi verso le sue spinte, in modo che la punta del suo pene sfregasse senza tregua sul punto che fremeva per lui. << vieni Grace>> mi ordinò con voce roca. << vieni per me. Adesso>> e io venni con forza e singhiozzando il suo nome. Davis buttò la testa all'indietro, rabbrividendo. << ah Grace!!!>> mi strinse talmente forte che non riuscivo a respirare, i suoi fianchi che pompavano mentre lui veniva selvaggiamente a lungo. Non ho la minima idea di quanto rimanemmo così, l'uno sull'altra, sfiorandocci le spalle e la gola con la bocca per rassicurare, per calmare. Sentivo tutto il mio corpo pulsare e formicolare. << wow>> riuscii a dire alla fine.
QUESTA VOLTA SARÀ FACOLTATIVO COMMENTARE, NON SIETE OBBLIGATI. PERÒ SE VI FA PIACERE POTETE FARMELO SAPERE COSA NE PENSATE ;) NON CONTERÒ I COMMENTI. LI LEGGERÒ E RISPONDERÒ. CONTINUERÒ NON APPENA POSSO. BACIIIII :*

Quegli occhi color argentoWhere stories live. Discover now