Due anni, due mesi

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Avevi due anni, due mesi, eri perché più non sei.

Ora a te non esiste, non esisti all'ora, ora in me esisti tu,

e i tuoi giochi, e le tue piccole orme nel cuore che lasci,

sei in me tra i pianti e le stelle notturne, fasci di luce e amore.

Tu sei chi sei e sempre sei chi sei finché chi sei più non è chi sei.

Allora divieni, infinito ciclo, turbine funesto che ora vorrei non fosse più.

soffice come una nuvola, pavido e impacciato, tu, cucciolo tra i grandi.

Perché avevi due anni, due mesi, e facevi tanti danni, 

di cui ora rimangono solo i pianti, miserevoli, di vani gemiti all'infinita gloria.

Ti lascio, piccolo, mentre diventi divenire, in tutte le cose fiorirai, non temere

per ciò che ti mancherà, perché sì, ti lascio, ma nel cuore, sei, ricordo d'amore.

Lasci qui la mancanza, colma di disperazione, sofferenza, buio.

Lume di speranza, il ricordo, che ti sia eterno, che tu sia eterno, 

e mentre guardo il tuo piccolo mondo, piccolo mio, ti dico addio.

PoesieWhere stories live. Discover now