Ecco sen diego

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non la ascoltava nessuno.
non lo ascoltava nessuno.
non erano innamorati.
non si conoscevano.
mai si sarebbero nemmeno visti.
o toccati.
o sentiti.
a lei piaceva il rock.
a lui il cazzo.
in fondo decido io e non di amore si parla.
scrive.
insomma.
sentivano soli la follia del silenzio.
non di un silenzio folle.
solo fatto che folle è chi parla
senza sentire
e giudica
normale
solo
perché lo è.
Lui sul letto a fissare il soffitto.
troppo youtube, troppe voci, overdose
da musica e gioco.
Lei, ascoltava cremonini,
solo perché era in radio.
solo per quello, giura, lo dice a me.
chi volevano?
forse nessuno.
andava bene così.
non c'era bisogno.
ma lo specchio crepavasi.
le orecchie languivano sangre.
rabbia e vanità.
social network senza politicità.
lei non credeva nelle immagini.
lui nemmeno ma ci provava.
Perché? boh, è più interessante.
in questo pezzo di historiae poco manca.
le labbra e il sesso.
nessuno scopa a riccio.
non ho voglia di questo.
quindi neanche loro.
o forse sì?
io sono colui che non ascolta i suoi figli e i loro desideri, credo di capirli e di loro so meno di me che li plasmo, e forse è più vero dire che rubo i pensieri e li sformo in orrori e incubi nei quali i sogni son desti e le paure lontane e le chele non stringono perché recise al mostro letale.
quindi lei, lui, garofano rosso e furto di idee.
loro che non ascoltano.
io che non ascolto.
avrei dato mille cose e niente ho dato loro.
continueranno a vivere il silenzio perché a volte lo assicuro da padre infermo, silenzio è tanto
e loro
meritano
forse
tanto
più
che uno
può poco dare
ascolto.

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