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Nessuno si apprestava a rivolgergli una singola occhiata, tutti rimanevano a fare ciò a cui si stavano dedicando senza preoccuparsi minimamente di quel ragazzo.
Guardavo la scena sbalordita, e cominciai a pensare che forse mi stavo facendo prendere troppo dall'ansia, e mi stavo sognando le cose.
Mi stropicciai un paio di volte gli occhi, ma quella figura maschile era ancora lì, camminava in modo lesto nella stessa direzione e nello stesso verso.
Decisi di seguirlo, sempre più curiosa.
Passai dall'altra parte e corsi il più possibile per non perderlo di vista in mezzo alla gente.
A volte andavo addosso a qualcuno e mi scusavo frettolosamente, per poi riprendere a concentrarmi sul giovane, che si era allontanato ancora di più.
Lui non trova intralcio tra queste persone?

Finalmente il corso finì, e la strada si fece leggermente più buia.
Il ragazzo si guardò attorno, per poi girarsi e notarmi.
Colsi l'occasione per studiargli il viso.
I suoi occhi erano di due colori diversi, uno giallo e uno azzurro.
Il suo naso era piccolo e sottile, e le sue labbra altrettanto.
Di colpo mi guardò negli occhi notandomi, e io rimasi con il cuore in gola.
Non sapevo neanche io perché, ma mi sentivo sotto una strana pressione.
Lui si avvicinò lentamente, ma io non mi mossi, non trovavo nessun tipo di minaccia, solo uno sguardo un po' confuso, ma sottile, come se stesse cercando di capire qualcosa.
Si fermò a un passo da me.

«Tu riesci a vedermi?»

La sua voce era...strana.
Più piccola di quanto invece potesse avere come età.
Quasi di un liceale, di un ragazzino.
Non trovai nessun accento particolare nella sua voce, era molto neutrale, sembrava volesse una risposta il prima possibile senza troppi complimenti.
Deglutii leggermente spaventata.

«Si.»

Ci fu silenzio, non certo quello che mi aspettavo di sentire da lui.

«Gli altri non possono?» chiesi quasi imbarazzata ed esitante.

Lui mi guardò, poi alzò di botto la testa con le sopracciglia corrugate, e strinse i denti.

«Dannazione, è qui!»

Senza che neanche me ne accorgessi, il ragazzo sconosciuto aveva cominciato a correre via.

«Hey aspetta!» dissi, ma poi capii che era inutile, e lo inseguii correndo.

Cominciò a piovere.
Facevo fatica a distinguerlo nel buio, ero stanca, c'era freddo e mi stavo bagnando dalla testa ai piedi.
Continuai fino a quando non mi fermai esausta.
Correvo da dieci minuti circa, la gola mi faceva male.
Alzai la testa prendendo grandi e affannosi respiri.
Buio.
Buio totale.
Non distinguevo nulla, ero lontana dalla città?
Non mi ero resa conto neanche di dove stessi andando.
Mi girai a destra, e trovai il ragazzo.
La mia faccia si illuminò, feci per chiamarlo a gran voce, ma mi fermai confusa.

Quello era un...pennello?
Era più grande del normale.
Disegnò un cerchio a terra, ed esso si illuminò di un giallo dorato splendente.
Senza esitare, saltò dentro, e scomparve.
Rimasi a guardare imbambolata, senza ancora crederci.
Poi mi diedi un leggero schiaffo sulla guancia.

«Basta! Questa cosa mi sta dando alla testa...» mi rimproverai.

Tuttavia, da quando avevo visto quel ragazzo, la mia agitazione e le mie preoccupazioni erano svanite completamente.
Questa cosa per qualche strano modo mi aveva resa più tranquilla.

Mi avvicinai al cerchio.
Il fondo non si vedeva, c'era solo la luce più accecante.
Mi guardai intorno, e poi toccai con un dito.
Sentii un formicolio, la mia mano entrava sempre di più portandosi il braccio.
La estrassi paurosa, e la guardai.
Era intatta.
Sospirai, non sapevo che fare.
Ma prima di poter prendere qualunque decisione, scivolai sulla terra bagnata all'indietro, e caddi.

Immune;; 『Fresh x Reader』Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora