Boccheggiai.
Il suo comportamento era senza precedenti, imperdonabile.
Ma come poteva dire delle cose del genere?
Cosa gli prendeva?
La mia sofferenza non contava nulla forse?
Mi aveva sempre ingannato, facendomi credere di provare dei sentimenti per me solo per sfruttarmi?
Ora capivo.
Lui voleva solo abbindolarmi, farmi stare zitta e buona con tutte le sue scuse e le sue bugie.
«Vattene a fanculo!» urlai.
«Vacci da solo a quella stupida festa, io non ho più intenzione di stare al tuo gioco!»
Lui rimase a bocca aperta, fissandomi intensamente.
«Sei senza sentimenti! Sei vuoto! E mi hai sempre mentito!» dissi.
«Ora vai...non voglio più vederti.»
Mi rannicchiai in un angolino a piangere, non sapevo cosa fare.
Fresh non rispose, si limitò ad andarsene.
Sentii la porta sbattere e chiudersi completamente, e poi il silenziò regnò sovrano, riempito dei miei singhiozzi.
«Ti odio...» sussurravo.
«Proprio per te, proprio per una persona spietata e senza sentimenti come te dovevo provare dei sentimenti...?»
Mi sentivo sempre presa in giro da tutti.
Ma in realtà l'unica vera presa in giro era da parte di me stessa, e di ciò che provavo.
Era tutto così confusionario e poco ordinato, rischiavo sempre di reagire in modo impulsivo per poi pentirmene.
Non sapevo quale mossa scagliare, quale parola dire.
Ero bloccata e rinchiusa nel mio casino.
Chi mi ci ha portata a confidarmi con qualcuno come lui?
Chi mi ci ha portata a fare quel patto?
Non esisteva consapevolezza in me.
